Bologna FC
L’altro spogliatoio – Il Pescara di Baroni: un sogno chiamato serie A – 30 Gen
Non sarà più Zemanlandia da un pezzo è vero, ma il Pescara di Baroni che arriverà domani al Dall’Ara è sicuramente una squadra quadrata e ben messa in campo. L’ultimo risultato (sconfitta casalinga contro la Ternana) non deve trarre in inganno i rossoblù, che per avere la meglio deglia abruzzesi dovranno correre e sudare per 90′. All’andata il match si mise subito bene per gli uomini di Lopez, che chiusero il primo tempo in vantaggio di 3 reti, rischiando però nella ripresa di vanificare tutto, finì 2-3. Il mercato del Pescara ha visto diversi movimenti, infatti sono partiti Cosic e Nielsen rispettivamente alla volta di Frosinone e Perugia e soprattutto ha salutato bomber Maniero (12 reti per lui), che si è accasato in Sicilia, esattamente a Catania. Se le cessioni sono state tante, altrettanti sono stati gli arrivi, con gli acquisti di Gessa (per lui un dolce ritorno), Vrdoljak dai norvegesi del Novigrad, Fornasier dalla Samp e Andrea Rossi dal Parma, acquisti comunque importanti per una squadra che ha come obiettivo minimo quello di chiudere in zona play-off, tentando l’impresa promozione. Attualmente la squadra di Baroni occupa l’ultima posizione utile per il piazzamento ai play-off, appaiata a 31 punti con Vicenza, Ternana e Pro Vercelli; tuttavia i biancoazzurri in trasferta sono la terza forza del campionato alle spalle di Carpi e Bologna, con ben 18 punti realizzati lontano dall’Adriatico, addirittura più della metà dei punti totali, frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte.
Detto ciò, passiamo alle formazioni. Il Pescara a differenza di tante compagini di serie B, è una squadra che ha ormai una sua ossatura e che cambia davvero poco i suoi interpreti. Il modulo utilizzato dal tecnico è un 4-4-2, che a meno di new entry (nuovi acquisti) dovrebbe vedere in porta Aresti, difesa a quattro dove agiranno sulle corsie laterali Pucino e Zampano e centrali l’ex Milan Bartosz Salamon e il croato naturalizzato bosniaco Zuparic; centrocampo con Bjarnason sull’out mancino, Politano su quello opposto, mentre centralmente il ghanese Ransford Selasi e l’albanese Ledian Memushaj proveranno a dare le giuste geometrie alla squadra; davanti con l’addio di Maniero, spazio ai soliti due: Federico Melchiorri e la vecchia conoscenza del Bologna Cristian Pasquato, già 15 gol in due finora. Fari puntati anche sull’esperto Birkir Bjarnason, che contrariamente al nome che richiama quasi quello di un medicinale, sa essere letale con i suoi inserimenti e con la sua botta da fuori.
PESCARA (4-4-2): Aresti; Pucino, Salamon, Zuparic, Zampano; Bjarnason, Memushaj, Selasi, Politano; Pasquato, Melchiorri.
Arbitro: Abbattista di Molfetta
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