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L’analisi di Bologna-Atalanta 0-2 – 29 nov

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Otto vittorie su nove partite, 724 minuti senza subire gol su azione, organizzazione tattica impeccabile e una condizione fisica invidiabile sono solo alcuni spunti che sta regalando l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Della sfida vista al Dall’Ara i gol di Masiello e Kurtic sono stati solo gli episodi giusti che hanno legittimato un successo meritato e conquistato in ogni parte del campo. Per i rossoblu invece l’ennesimo passo falso condito da troppe defezioni difensive e dalla mancanza di grinta di alcuni giocatori.

Donadoni si affida al solito 4-3-3 con Viviani in cabina di regia, Taider e Dzemaili ai suoi lati e davanti riconferma Krejci a destra, Rizzo a sinistra e Mattia Destro unica punta al centro.

La novità in difesa è la presenza di Mirante tra i pali, un ritorno molto gradito per il pubblico bolognese che lo accoglie con un grandissimo applauso.

L’Atalanta invece si è schierata con un 3-4-3 che in fase difensiva diventava un 3-4-1-2 grazie al posizionamento al centro di Kurtic. Il giocatore sloveno andava a pressare la mediana rossoblu restando quasi a uomo sulla fonte di gioco avversaria, cioè Viviani, impedendo lo svolgersi lineare della manovra. Nel momento in cui i suoi compagni recuperavano la sfera, Kurtic, come si vede nell’immagine, andava a riprendersi la sua posizione largo a destra.

 Pronti via e subito colossale occasione per gli ospiti:

L’azione atalantina si sviluppa sulla sinistra con Gomez, che pressato (poco) da Krejci, lascia partire un cross che trova libero il compagno Conti. La palla va a cadere a un metro dalla porta di Mirante, ma il giovane centrocampista spedisce alto un pallone che sembrava ormai destinato a finire in rete. In questa occasione si può notare come l’Atalanta attacchi con tantissimi uomini, ben 7 a seguire l’azione, e cosi facendo induca gli avversari ad abbassarsi tanto, lasciando il solo Destro nella metà campo avversaria. Il posizionamento della difesa è errato: Gastaldello si trova in una zona ibrida ed inutile in questa circostanza, che ha come conseguenza la parità numerica in mezzo all’area. Rizzo, non abituato a difendere negli ultimi 16 metri, si perde Conti alle spalle, che come detto, spreca clamorosamente.

Al 15′ però i bergamaschi passano in vantaggio con la rete di Masiello:

A far partire l’azione è sempre Gomez che dopo un calcio d’angolo battuto corto, mette in mezzo alla ricerca di un compagno. In questa prima immagine si nota come Viviani non riesca a tenere il “papu” e le marcature in area siano troppo larghe, sia Maietta su Petagna che Dzemaili su Masiello.

Ed ecco che il cross sul secondo palo viene raccolto dal difensore col numero 5 che indisturbato calcia perfettamente al volo ad incrociare. Lo svizzero del Bologna in questa occasione totalmente colpevole per la disattenzione sulla marcatura, che fin dall’inizio è stata molto molle.

Pochi minuti dopo si ripete lo stesso copione:

Il solito Gomez viene raddoppiato ma inspiegabilmente non attaccato da Torosidis e Krejci. Non comprensibile è ancora la posizione del capitano del Bologna e totalmente errata quella di Rizzo, che lascia le spalle a Conti.

L’azione sembra la fotocopia della prima occasione, ma la palla invece che terminare la sua corsa nei piedi di Conti, finisce sulla testa di Kurtic che si inserisce perfettamente. Il suo diretto marcatore Masina, come spesso capita, è in ritardo e solo un errore clamoroso dello stesso centrocampista dell’Atalanta eviterà il doppio vantaggio che poteva chiudere la partita.

Dal 20′ in poi i padroni di casa reagiscono vigorosamente agli avversari disputando una buona seconda parte della prima frazione. Reazione che culmina con la traversa colpita da Viviani:

Il metodista rossoblu prova a bissare la rete su calcio piazzato di Domenica scorsa contro il Palermo, ma il pallone, calciato molto bene sopra la barriera, si stampa sulla traversa con Sportiello battuto. Quello di Viviani, resta l’unico sussulto d’orgoglio del Bologna, che non si farà mai più vedere dalle parti del portiere italiano.

Al rientro in campo dopo l’intervallo i rossoblu sono costretti a cambiare Rizzo per noie muscolari, inserendo Floccari. L’assetto tattico muta con una trama che si sviluppa con le due punte più vicine e Dzemaili maggiormente largo a sinistra. Quello che non cambia però è l’andamento della partita; infatti al minuto 3′ Petagna spreca una facile conclusione:

Dalla sinistra Kurtic crossa in mezzo, il pallone viene toccato da Torodisis che anticipa Gomez ma la sfera va a finire sul sinistro di Petagna. L’attaccante atalantino ha tutto lo spazio ed il tempo di indirizzare la palla dove meglio crede, visto il clamoroso ritardo sulla marcatura di Viviani e Maietta, poco reattivi in questa circostanza. Il numero 29 però grazia ancora i felsinei che rimangono aggrappati alla partita. La difesa si mostra troppo schiacciata verso la porta e soprattutto lenta sulle giocate degli avversari.

Al 23′ ecco che arriva l’episodio che chiude definitivamente il match:

Come si può verificare dall’immagine, il Bologna nei calci d’angolo avversari difende a uomo con 5 uomini e a zona con 3. Le coppie che si vanno a formare sono Taider-Gagliardini, Gastaldello-Petagna, Dzemaili-Masiello, Torosidis-Caldara e Maietta-Kurtic.

E’ proprio questo ultimo accoppiamento che risulterà decisivo in questa azione.

Maietta si lascia colpevolmente sorprendere dal movimento in anticipo di Kurtic, che trova anche un Floccari non pronto allo stacco di testa. L’immagine rende palese la superiore elevazione che compie il numero 27, più deciso ad aggredire il pallone rispetto ai giocatori di Donadoni.  L’Atalanta nell’angolo calciato da Gomez muove tutti i suoi componenti verso il primo palo; le opportunità che si offrono sono: o lo stacco diretto di testa verso la porta, come poi è avvenuto, o la spizzata verso il secondo palo a cercare un compagno. Se gli uomini di Gasperini avessero adottato questa seconda soluzione, a depositare in rete ci sarebbe stato un Masiello ancora lasciato clamorosamente libero da Dzemaili, ripetendo l’errore che ha portato al vantaggio nella prima frazione.

Un Bologna in balia dell’avversario quindi, sia dal punto di vista tattico che fisico. I neroazzurri si dimostrano ormai una certezza di questo campionato (nelle ultime nove giornate nessuna delle squadre dei top-5 campionati europei ha fatto meglio dei bergamaschi, con 25 punti dei 27 disponibili), imbottiti da giovani talenti italici come Caldara (difensore più giovane in Europa ad aver segnato già 3 reti), Gagliardini, Spinazzola, Conti e Petagna che in futuro faranno molto comodo anche alla causa azzurra.

Per i padroni di casa il migliore non era negli undici scesi in campo, ma fuori dal rettangolo di gioco. Il suo nome è Kennet Andersson e quella bandiera raffigurante Klas Ingesson sventolata dallo stesso gigante svedese sotto la sua curva ha fatto vincere il Bologna, ha fatto vincere il cuore rossoblu, che nonostante le sconfitte, non smette mai di battere.

 

Fonte immagini: Sky e legaserieA.it

 

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