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La Bottega dei Talenti – Federico Dimarco

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Tra i profili ricercati per la prossima finestra di mercato del Bologna c’è anche quello di un esterno sinistro difensivo, in grado di interpretare il ruolo sull’out mancino, sia come quarto della linea difensiva, sia come quinto di centrocampo in un 3-5-2, che può variare a seconda delle situazioni del match.

Una necessità che nasce dalle contemporanee assenze di Dijks, per il quale la ripresa dell’attività agonistica non avverrà prima di fine febbraio o inizio marzo, e di Krejci, sul quale Mihajlovic aveva lavorato in maniera costruttiva riadattando il laterale ceco, da esterno prettamente offensivo a uomo affidabile da schierare sulla linea dei difensori.

Così la ricerca del Bologna si è soffermata su diversi profili che militano nel massimo campionato italiano, e le cui situazioni nei rispettivi club, la valutazione di mercato e la possibilità di operazioni non troppo impegnative a livello di costi ne suggeriscano un’uscita dall’attuale club di appartenenza e rientrino dunque nelle condizioni poste dai dirigenti rossoblù.

Uno di questi profili è quello di Federico Dimarco, terzino sinistro, nato a Milano il 10 novembre 1997, e di proprietà dell’Inter, squadra nella quale attualmente il terzino milita, ma per la quale durante l’attuale stagione è sceso in campo una sola volta per soli 7 minuti, in campionato (contro il Torino, sfida vinta 3-0 a domicilio dai nerazzurri, e nella quale Federico è subentrato per i minuti finali).
La carriera calcistica di Federico parte dal suo quartiere, quando inizia a giocare nella scuola calcio di Calvairate. L’Associazione Sportiva Calvairate, che da qualche anno ha una partnership con Inter Campus, permette a Federico di vestire la maglia dell’Inter per la prima volta a 8 anni, senza più togliersela fino ai 18 Nel gennaio 2016, infatti, passa in prestito semestrale all’Ascoli, che in quella stagione tra le sue fila annovera tutti giovani che oggi ritroviamo più o meno protagonisti in Serie A: Jakub Jankto, Andrea Petagna e ovviamente Riccardo Orsolini. Dimarco sotto la guida di Devis Mangia trova subito una buona continuità di rendimento e a fine stagione conterà 15 presenze in Serie B, condite da 4 assist, quasi tutti per l’attuale centravanti della SPAL.
Tra il 2016 e il 2018 incappa in due situazioni poco felici. La prima nella stagione 2016/17, Dimarco veste la maglia dell’Empoli che punta fortemente sulla crescita dei giovani, soprattutto nella figura dell’allora DS Marcello Carli. Dimarco, reduce da un travolgente Europeo U19, nel quale con 4 reti (3 su rigore e 1 su punizione) trascina la Nazionale fino alla finale, non trova grossi spazi nella formazione titolare dei toscani, collezionando alla fine solo 12 presenze in campionato, che risulteranno essere perlopiù spezzoni di partita.
La seconda sfortunata esperienza arriva dopo la partecipazione al Mondiale U20 nell’estate 2017, nel quale gli azzurrini conquisteranno un ottimo terzo posto finale e Dimarco si rende autore di una rete decisiva nei quarti di finale, su un bellissimo calcio di punizione, portando la sfida ai supplementari, il terzino dell’Inter finisce agli svizzeri del Sion, con la formula dell’acquisto e diritto di riacquisto a favore dell’Inter. La stagione è negativa, l’esperienza è poco formativa e lo spazio è ridotto, soprattutto a causa la frattura al quinto metatarso all’esordio con la maglia degli svizzeri.
Tornato all’Inter, nella scorsa stagione finisce in prestito al Parma. Con i crociati trova subito spazio e segna un magnifico gol proprio contro l’Inter, che vale al Parma una clamorosa vittoria a San Siro. Tuttavia, Dimarco è ancora sfortunato, perché nel momento di miglior condizione e con la possibilità di giocarsi la titolarità sulla corsia mancina, rimedia un infortunio muscolare che lo terrà fuori per il resto del girone d’andata, compromettendone la posizione in rosa.
In estate l’ennesimo ritorno all’Inter, ma sarà solo di passaggio, gli appena 7 minuti concessi da Mister Conte gli varranno un nuovo prestito da gennaio, magari di nuovo in Emilia, questa volta alla corte di Sinisa Mihajlovic.

Terzino sinistro, mancino naturale, Federico è alto 176 cm e pesa 74 kg. Possiede un fisico asciutto e arti inferiori molto sviluppati, che gli permettono, complementari al baricentro basso, di essere forte e potente sugli appoggi, risultando scattante nell’accelerazione sui primi metri, e discretamente veloce sul lungo. La massa muscolare non troppo sviluppata negli arti superiori e una statura non propriamente da corazziere, fanno di lui un calciatore spesso in difficoltà nei duelli fisici e nella resistenza ai robusti contatti fisici con avversari meglio piazzati, soprattutto quando si trova ad avere a che fare con centrocampisti o difensori avversari.

Nonostante queste carenze dal punto di vista fisico, Dimarco è un terzino di talento, prototipo del terzino moderno. Tra le sue caratteristiche migliori ci sono una buona tecnica di base, che gli permette di avere un ottimo controllo del pallone, e una ottima abilità balistica col mancino, capacità che lo ha portato ad andare in gol più volte soprattutto da calcio piazzato e tiri dalla distanza, tanto da essere considerato un terzino-bomber fin dai tempi delle giovanili nerazzurre, vizio del gol che lo ha accompagnato anche nelle rappresentative giovanili della Nazionale.

Dimarco, come detto, è in possesso di un piede mancino ben educato, che gli permette di essere molto preciso in fase di appoggio, tanto da gradire il gioco stretto, con scambi e giocate di prima intenzione. Inoltre, si distingue per essere un ottimo crossatore, caratteristica che gli ha permesso di fornire tanti assist nel corso della sua trafile giovanile.
Federico è soprattutto un uomo offensivo, la sua propensione è quella di puntare l’area avversaria o la linea di fondo. Le sue discese lunga la fascia si realizzano tramite percussioni, triangoli, scambi stretti con i compagni, per arrivare sul fondo e crossare oppure entrare in area e creare scompiglio sia mettendo velenosi palloni rasoterra al centro, sia andando alla conclusione grazie ad un piede sinistro educatissimo.

Dimarco è un calciatore molto rapido e molto acuto nella visione del gioco. Le sue caratteristiche ne suggeriscono il profilo, appunto, di un terzino che interpreta il ruolo in maniera moderna. A Dimarco piace tantissimo involarsi sulla fascia, sfruttando gli spazi e l’appoggio dei compagni per risalire velocemente il campo e rendersi pericoloso per gli avversari. Tuttavia, una certa fragilità nell’attenzione difensiva, unitamente a qualche deficit fisico pagato nei confronti di avversari più esperti e dal fisico più sviluppato, ne evidenziano problemi di adattamento alla fase di non possesso, che il più delle volte per Federico diventa lo svolgimento di un compito predefinito, senza voler strafare.

Differentemente dai due titolari della fascia sinistra bolognese, e dall’occasionale Denswil, Dimarco garantisce una importante spinta offensiva. Nella sua vocazione offensiva è facilmente visibile l’esperienza dai primi anni della scuola calcio, dove probabilmente per la sua velocità e la sua abilità al tiro veniva utilizzato nel ruolo di punta.

Dimarco oggi si trova ad un bivio, ad un nodo da sciogliere, una questione che Mihajlovic potrebbe essere in grado di risolvere: diventare un talento inespresso e limitato nelle sue caratteristiche oppure il primo vero talento italiano che tra i terzini “moderni”, interpretando la posizione nella maniera più efficace possibile rispetto alle nuove necessità del calcio, con un occhio sempre molto attento alla fase di non possesso, fondamentale sul quale il terzino ha ancora molto da migliorare.

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