La strada dei record passa dalla continuità (Corriere di Bologna)

Quello del Bologna è un andamento all’insegna della continuità: 4 sconfitte totali fino ad ora (solo l’Inter fa meglio) e una sola nelle ultime tredici gare, arrivata proprio contro i neo campioni d’Italia. La squadra di Thiago Motta ora insegue la strada dei record, puntando alla vittoria con l’Udinese che le garantirebbe di non subire più di una sconfitta tra andata e ritorno negli scontri diretti totali.

Dati storici

L’ultima volta che il Bologna riuscì a completare un cammino di questo tipo la Serie A si giocava a 16 squadre ed era la stagione 1980-81, furono sette le sconfitte felsinee ma tutte contro squadre diverse. Nei gloriosi anni sessanta invece questo “record” venne scritto per ben tre volte: 1963-64 campionato chiuso con due sole sconfitte, nel 1965-66 e nel 1966-67.

Da quando il campionato è composto da 20 squadre i rossoblù non sono mai riusciti a ripetersi. L’anno scorso, ci si andò molto vicini, ma alla fine la bestia nera fu l’Empoli, unica squadra capace di battere i ragazzi di Motta all’andata e al ritorno.

La sfida all’Udinese

La strada dei record però vedrebbe il suo più bel traguardo con un piazzamento in Champions, risultato che passerà inevitabilmente dalla sfida contro i Friulani. La sconfitta del 30 dicembre arrivata con il risultato di 3-0 è stata la più larga e pesante della stagione e i rossoblù non se la sono dimenticata. Lo ha ricordato lo stesso Calafiori: «Non c’è il preicolo di prendere l’Udinese sotto gamba, c’è una piccola rivincita che vogliamo prenderci dopo l’andata» questo un estratto delle sue parole a BFC Week.

Raggiungere il record per accumulare ancora più punti, sopratutto dopo il risultato ottenuto ieri sera dalla Roma (1-2) proprio sul campo dei bianconeri. Ci saranno oltre 26mila tifosi a sostenere i propri beniamini dagli spalti del Dall’Ara, in un ambiente sempre più forte delle proprie possibilità europee. Intanto questa sera Thiago Motta presenterà in conferenza stampa la sfida contro la squadra di Cannavaro.

Fonte: Alessandro Mossini – Corriere di Bologna

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