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Lezioni di Italiano – Aggrappati a Castro, vincenti con Orsolini

I rossoblù ribaltano il Genoa 2-1 al Dall’Ara: dopo lo svantaggio di Ellertsson, pareggia Castro e nel recupero Orsolini segna su rigore. Gara sofferta e non brillante, ma tre punti preziosi per la classifica.

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Santiago Castro (© Bologna FC 1909)
Lukasz Skorupski (©Bologna FC 1909)

Castro docet. Ricordate Lorenzo Venturino, quello che segnò, il 24 maggio scorso, due gol in Bologna-Genoa? Dieci giorni dopo avere vinto la Coppa Italia, il Bologna incassava dai rossoblù liguri un 1 a 3, che lasciava l’amaro sulla coda di un campionato fantastico. E di quel 1 a 3, due gol furono proprio realizzati dal giovane prodotto del vivaio del Grifone, che oggi si accomoda in panchina. Chissà che effetto gli fa tornare sul luogo del delitto. Ma il Bologna deve cancellare quell’ultima giornata, oggi ha l’occasione perfetta.

I primi 45 minuti di Bologna-Genoa

Ma il Bologna stanco è appagato di allora, non è il Bologna voglioso dei primi minuti del primo tempo, con una marea di novità. In difesa Lollo De Silvestri (che non ci sarà a Birmingham), i due nuovi centrali (Vitik ed Heggem) e Miranda che si riappropria della sua fascia sinistra.

Moro di fianco alla scienza applicata al calcio (Freuler). Poi, in avanti, la prima del neo ventiduenne Nene e di Berna. I due  a supportare Castro e Orsolini, che insegue Signori ad un gol (66 a 67). In campo, oltre alla terna arbitrale, un caldo africano che inibisce i ritmi di entrambe le squadre. Infatti il Bologna è meno aggressivo e il pressing rossoblù è più morbido. Si costruisce di più a sinistra, con una fascia nuova di zecca (almeno per per questo campionato), con Miranda e Dominguez. A destra Orsolini e Bernardeschi si pestano un pò i piedi, perchè Berna è ancora innamorato della sua vecchia posizione di esterno destro alto.

Intanto il risultato del primo tempo sono “solo” due tiri in porta del Bologna e un gol di Castro annullato per fuorigioco, e una palla gol di Martin, ma Lukasz, d’istinto, difende i suoi legni da campione qual’è.

La seconda frazione di gioco nel nome di San…tiago

Si riparte ancora con due interventi super di Skorupski: una parata super su Colombo e un’uscita da ultimo uomo su Ellertson. Il Genoa sparisce a poco a poco, ma al Bologna manca un centesimo per fare una lira. Poi la cosa che non ti aspetti: pallone filtrante di Malinovskyi, Zortea tiene in gioco Ellertsson, che si accentra e spara sotto la traversa il pallone. Si rivede lo spettro di Venturino in campo, che rimane seduto in panca.

E’ un Bologna che si complica da solo la vita, arruffone e impreciso, con produzione di poco pressing esasperato.  E Italiano cambia: Zortea e Cambiaghi, per De Silvestri e Dominguez, Ferguson e Dallinga, per Bernardeschi e Moro. Ed è Cambiaghi, al 73′, che recupera un pallone sulla sinistra e centra diretto per un accorrente Castro che di esterno destro la sfiora e la infila sul palo lontano di Leali. 1 a 1. Il Bologna ci crede e Orso prende  la traversa, a Leali ampiamente battuto. Castro è un leone si batte, con un caldo feroce e i suoi compagni di brigata lo seguono. Ma manca la scintilla, la stella cometa sul Dall’Ara, la bandiera che garrisce nel cielo. E se ci credi fino in fondo, le cose poi  si avverano.  Sbracciata di  Carboni in piena area, leggera, ma c’è. Da Lissone al prato del Dall’Ara la decisione non arriva. Collu viene chiamato al visorino, attimi di panico: e dal centro del campo l’arbitro decreta il rigore al 98′. Prende la palla Castro e la consegna nelle mani di Orsolini: c’è un pezzo di storia da riscrivere. Rincorsa di Riccardo e Leali da una parte e palla dall’altra. 2 a 1. Triplice fischio.

Piedi per terra

La vittoria e i tre punti non creino entusiasmi effimeri: partita scialbetta, vinta con due giocate, non con giocate corali. E un Bologna che è lontano parente rispetto a quello dell’anno scorso e la scusa del caldo tiene fino ad un certo punto. Ma rovesciando il discorso, se questo Bologna riesce a vincere non giocando bene, cosa può succedere quando si giocherà bene e i nuovi  avranno capito il gioco di Italiano? Adesso sono sei i punti,  il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e questo è di buon auspicio. E senza la “sciocchezza” di Roma, che ci è costata la sconfitta, la classifica ci vedrebbe a sette punti, terzi con la Cremonese o quarti con il Cagliari, fate Voi. Adesso Europa e domenica a Lecce: continuiamo a crederci perchè adesso la situazione ci dice bene, molto bene. E le cose dovrebbero migliorare.

Riflessione: è un caso che quando entra Lucumi nel secondo tempo, dopo si vince?

 

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