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Bologna FC

Lezioni di Italiano – Fort Dall’Ara e le prime quattro

E’ presto, prestissimo per tirare conclusioni sia in un senso che in un altro: ma quello che appare è che nelle ultime 5 stagione, l’inizio di questa è una fra le migliori, sfruttando il fattore Dall’Ara, e nonostante il Bologna sia ancora lontano dalla sua forma migliore.

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L’entusiasmo della Curva del Dall’Ara per il Bologna (©Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblù.it) Campagna abbonamenti
L’entusiasmo della Curva del Dall’Ara per il Bologna (©Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblù.it)

Giocare allo Stadio Dall’Ara, con il dodicesimo uomo sugli spalti (ieri quasi 28mila spettatori), negli ultimi anni, è sempre risultato un fattore determinante. E quelle poche volte che non lo è stato, ci sono state motivazioni soprattutto di ordine tecnico. Ma come sono andate le prime quattro partita delle ultime cinque stagioni? Andiamolo a scoprire.

Gli ultimi 5 anni del Bologna e di Fort Dall’Ara: la stagione 2021/22

Se analizziamo le prime quattro partite degli ultimi cinque tornei dei rossoblù, la partenza dell’attuale campionato è peggiore solo alla stagione del 2021/22. In quel campionato le prime due partite in casa della squadra di Mihajlovic (Salernitana e Verona) furono altrettante vittorie e la prima trasferta a Bergamo, fu un pareggio a reti bianche. Poi ci fu il rovescio di San Siro contro l’Inter (6 a 1) e alla fine della stagione i rossoblù si accomodarono in un modesto 13° posto, con 46 punti. L’ultima partita di quel campionato fu contro il Genoa, dove la squadra di Joey Saputo battè i liguri con gol di Musa Barrow.

Le stagioni 22/23 e 23/24

Nelle due stagioni successive gli inizi furono peggiori: nel 22/23 il Bologna aveva racimolato solo due punti nelle prime quattro partite. I due pareggi casalinghi furono con…Salernitana e Verona, le stesse due squadre incontrate l’anno prima nelle prime due partite al Dall’Ara. Mentre le prime due trasferte esterne (Lazio e Milan) furono altrettante sconfitte. La stagione si chiuse con un 9° posto con la vittoria a Lecce per 2 a 3.

Nel 23/24, con Motta in panchina fin dall’inizio,  invece nelle prime 4 partite i punti furono 5, frutto di una vittoria contro il Cagliari e due pareggi (contro la Juventus e il Verona, entrambi in trasferta). L’unica sconfitta fu contro il Milan, in casa alla prima, ma era il primo Bologna di Sartori e dovevano ancora arrivare giocatori del calibro di…Calafiori. Quella fu la stagione con piazzamento migliore (quinto), ma sul 3 a 0 con la Juventus, a poco più di 90 minuti dalla fine dela campionato, eravamo terzi. Anche qui l’ultima partita di campionato fu con il Genoa: la sconfitta ci impedì di arrivare quarti, ma la Champions era già conquistata.

Le stagioni 24/25 e 25/26: l’era di Italiano

Vincenzo Italiano durante Bologna-Como (1-0)

Vincenzo Italiano durante Bologna-Como (1-0) (© Damiano Fiorentini X 1000cuorirossoblù)

Iniziamo dalla scorsa stagione e dal cambio di panchina: tre pareggi, per tre punti nelle prima quattro. Ma era il conto da dover pagare per l’arrivo del nuovo allenatore: solo alla quinta arrivò la prima vittoria, in casa del Monza. Questa è stata la stagione della Champions League, della vittoria della Coppa Italia, del “solo” nono posto finale, ma forse è stata una delle stagioni più affascinanti dell’ultimo ventennio, in punto emozioni e risultati. Ultima partita? Sconfitta in casa col Genoa, ovviamente, con due gol di Venturino, che li sogna ancora adesso. Ma fu una delle poche eccezioni della regola di Fort Dall’Ara.

E quest’anno? Siamo ottavi, a sei punti, con due vittorie e due sconfitte, con un piccolo rammarico per quel gol preso a Roma, altrimenti saremmo sesti, a 7 punti (perchè Cagliari e Cremonese sono a più due in differenza reti e noi siamo a zero). Le prossime due partite sono contro Lecce allo Stadio di Via del Mare e in casa col Pisa di Gilardino. Senza proclami, perchè è ancora lunghissimo il campionato, c’è la possibilità di rientrare in zona Europa e provare a rimanerci. Dedicato a chi quest’estate aveva già intonato il “De profundis” con le partenze di Beukema e Ndoye. Perchè che ci siamo privati di due campioni è vero, ma è altrettanto vero che la squadra è piena di ottimi giocatori e Vincenzo è in grado di far rendere il gruppo al 110%: esattamente come l’anno scorso.

Per cui attendiamo, in un senso o nell’altro:  ci sono ancora 34 giornate e c’è ancora una bellissima storia da scrivere. Noi siamo, da sempre, fiduciosi. Voi?

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