Bologna FC
Lezioni di Italiano – Nostalgia canaglia
Non si può vivere di ricordi, ma bisogna pensare al presente e al futuro, con una squadra che, per come è stata costruita, può fare molto bene anche quest’anno. A partire dalla gara interna con il Como.
Alzi la mano (Italiano compreso) chi, al triplice fischio di Zuferli, non abbia pensato alla prima dello scorso campionato, quando l’Udinese pareggiò una partita comandata dai rossoblù. Un anno fa, un altro Bologna, sotto molti punti di vista, pur all’inizio di un percorso, con un nuovo allenatore.
Ieri, sulla pelouse dell’Olimpico, si è presentata una squadra brutta copia di quella di un anno fa, con un mercato “irrisolto” nel ruolo dei centrali di difesa (e forse a centrocampo). Irrisolto e aperto, tanto da far sbottare in maniera feroce mister Italiano: «Non so chi voglia tenere il mercato aperto dopo l’inizio del campionato. E’ follia pura, poi non parlo di singole situazioni ma non si può lavorare in questo modo, soprattutto per gli allenatori ma pare il problema non possa risolversi e saremo costretti ad andare avanti così».
Vincenzo Italiano (©Bologna Fc 1909)
Italiano non la manda a dire
Quello che è sembrato mancare, nei 90′ di Roma, è stato un pizzico di serenità e spensieratezza. Stati mentali che un anno fa c’erano, con uno spirito differente, quello che ci ha condotto poi in Champions e a vincere la Coppa Italia. Ieri la squadra sembrava lenta e poco grintosa, preoccupata, in ritardo sulle seconde palle, una pallida copia di quella scesa al Dall’Ara, l’anno scorso, contro i friulani. E non si può ridurre il tutto alle partenze di Ndoye e Beukema, perchè abbiamo visto un Odgaard e un Freuler ancora indietro di condizione. Freuler è poi stato sostituito da Fabbian, che ne ha preso il posto in cabina di regia per i pochi minuti che mancavano alla fine. Ma le considerazioni andrebbero fatte, compiutamente, su tutti i reparti.
Al netto della ciabattata di Wesley (con retropassaggio sbagliato), non è stata tanto la Roma ad essere superiore, ma il Bologna a venire meno. Una squadra inconfrontabile con il Bologna arrembante dello scorso anno, pur essendo all’inizio di un cammino. Questa sensazione di disallineamento fuoriesce dalle parole di Italiano, che chiude la sua conferenza stampa con parole velate di amarezza.
«Per me è una follia pura vedere gente che vuole andare via, gente che non ha voglia di giocare e che sta al telefono con il procuratore; il tutto mentre sul campo ti giochi vita o morte. E’ una cosa improponibile, non esiste».
Sabato, al Dall’Ara scende il Como: bisogna recuperare lo spirito della scorsa stagione, quello che aveva reso il Bologna una squadra ostica per tutti. Bisogna recuperare i giocatori indisponibili e fuori forma e inserire nei meccanismi i nuovi arrivati il prima possibile: per evitare di ritornare a ricordare la scorsa stagione, come momento alto e irripetibile della nostra storia calcistica. Italiano e i giocatori ne hanno tutti i mezzi per ripetere un’altra significativa stagione di successi e soddisfazioni. Ne siamo assolutamente sicuri.
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