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Lezioni di Italiano – Bucarest e Vincenzo

Italiano è sempre stato presente, in spirito e nella mente dei suoi giocatori, alla Arena Nationala: un’assenza-presenza che ha comunque aiutato i suoi ragazzi a vincere. SIamo sicuri che farà di tutto per essere al Franchi domenica. Saltare una partita passi, ma due non è proprio cosa.

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Vincenzo Italiano, durante Bologna-Friburgo di Europa League, assente a Bucarest: se salta col Brannn saranno 5 le assenze(@Damiano Fiorentini)
Vincenzo Italiano, durante Bologna-Friburgo di Europa League, assente a Bucarest (@Damiano Fiorentini)

Nella Nationala Arena di Bucarest, ieri sera, Vincenzo non c’era ed… era dappertutto. Era negli occhi e alle spalle di Daniel Nicolini, nelle orecchie (sentivano le sue urla!!) dei suoi giocatori in campo, sugli spalti fra i 3500 innamorati del rosso e del blù. Non c’era ed era dappertutto. Persino nelle parole del Presidente, che in mezzo ai tifosi in curva, arrivati così numerosi a Bucarest,aveva rivolto il pensiero al Mister assente-presente.

Italiano, lontano 1500 chilometri, a protezione della sua salute, ma con la voglia matta di non perdersi nemmeno un millesimo di secondo della partita dei suoi ragazzi, li ha incitati fino a pochi minuti prima del match, delegando al suo vice, la guida dell’incontro.

Bologna corsaro a Bucarest

E passati 12 minuti, dopo aver seguito il vangelo tattico secondo Vincenzo, il Bologna si era trovato in vantaggio, meritatamente. Due gol belli per costruzione e intensità di manovra, che potevano essere il preludio ad una grandinata di reti. L’orchestra sinfonica rossoblù, infatti, non aveva lasciato scampo ai ragazzi di Charalmpous, annientati per la prima mezzora. Poi, sbagliato il terzo gol in un paio di favorevoli circostanze, Orsolini e compagni hanno perso la verve magnifica e lo Steaua è tornato in partita. Le urla di Vincenzo, pensiamo abbiano invaso la sua cameretta del Sant’Orsola, quando Orso, egoisticamente, non ha dato quell’invitante pallone a Dallinga.

Thijs Dallinga (© Bologna FC 1909)

Thijs Dallinga (© Bologna FC 1909)Ita

Il terzo gol avrebbe significato partita messa in cassaforte, con conseguente spostamento delle attenzioni all’incontro con la Viola delle 18 di domenica.

Ma, come cantava Celentano in “Azzurro”,  “il treno dei desideri, dei miei pensieri all’incontrario va”. E nel secondo tempo, al 12’, i padroni di casa accorciavano, più per loro bravura che per demerito dei nostri difensori. Anche se, nella circostanza, Lucumi e Skorupski, non erano apparsi impeccabili (peraltro Skorupski autore di tre mistruose parate nel primo tempo, salva risultato). Poi il Bologna, anche se meno intensamente, ha ricominciato a tessere la sua tela, con tre nitide azioni da gol, meritando la vittoria, pur denotando ancora margini di crescita. Ma con 4 punti in classifica l’Europa League assume un’altra dimensione.

Adesso si va a Firenze: scommettiamo che lo rivediamo in panchina? E allora diremo «Bentornato Mister!».

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