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Mister Inzaghi al Dall’Ara, 747 giorni dopo

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Bologna-Benevento di venerdì alle 20.45 ha già un grande motivo di discussione. Ma per spiegarlo, occorre riavvolgere il nastro al 27 gennaio 2019. Il Frosinone spazzava via i rossoblù con quattro reti, e ciò che era nell’aria da tempo, accadde. I tifosi del Bologna andarono faccia a faccia con Saputo, fuori dal Dall’Ara. Con grande calma e pacatezza, si chiedevano provvedimenti. Che furono presi. Filippo Inzaghi, al ritorno da allenatore in serie A dopo la fallimentare esperienza  d’esordio al Milan, fu sollevato dall’incarico dopo mezza stagione, e inconsapevolmente diede il via all’era Mihajlovic.

Venerdì sera, dopo 747 giorni da quel Bologna-Frosinone 0-4, Pippo tornerà a Bologna da avversario. Poco o nulla da salvare della sua esperienza, se confrontata poi ai numeri di Sinisa che traghettò il Bologna verso un periodo felice e la salvezza, dopo la decisiva vittoria casalinga con l’Empoli, guadagnandosi la conferma. La scelta di Inzaghi però non era così insensata: a Venezia aveva fatto bene, ricostituendosi dopo quel periodo a Milanello forte dei prodigi fatti da giocatore in rossonero. I lagunari erano andati in B, e poi avevano disputato pure i playoff per tornare in A dopo tanti anni, perdendoli. La credibilità e la stima intorno a Pippo erano tornati consistenti, a tal punto che Bologna sembrava proprio la piazza giusta per un ritorno tra i grandi.

Non demordeva da giocatore, e non lo ha fatto nemmeno da mister. Dopo quel nubifragio, è stato Benevento il suo nuovo porto di approdo. E stavolta i risultati sono stati tangibili. Bologna e Benevento viaggiano a pari punti, la squadra giallorossa ha fermato la Juventus in casa, ha brillato per volontà e applicazione, e rappresenta naturalmente il momento più alto di Inzaghi allenatore di serie A. Il piacentino ha accumulato esperienza, imparato dagli errori, si è rialzato dagli inciampi. Anche se nel 2021 è arrivata solo una vittoria (il 2-1 in casa del Cagliari) ma certi avversari rispondevano al nome di Inter, Milan e Atalanta. Sarà una contesa interessante quella di venerdì, e ci si chiede cosa sarebbe accaduto col pubblico presente. Più fischi che applausi, forse, per Pippo. Ma una parentesi infelice, cancellata egregiamente da Mihajlovic, non basta comunque per avercela con Inzaghi. Sono cose della vita, del calcio. E’ andata male, ma poteva andare anche peggio. 

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