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Mondo Primavera: Bologna – Torino 1-0 – 29 mar

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Diciassette vittorie, quattro pareggi e zero sconfitte, miglior difesa e migliore attacco del girone in virtù dei quarantasette gol all’attivo e degli appena diciassette subiti: fa tremare i polsi lo score del Torino di Moreno Longo, capolista del Gruppo A nonché unica compagine dell’intero Campionato Primavera a potersi ancora fregiare dello status di imbattuta. Almeno fino a questo pomeriggio.

Già, perché è toccato al Bologna di Colucci l’ingrato compito di affondare per la prima volta l’invincibile armata granata, piegata di misura al Cavina grazie alla rete di Riccardo Benatti nella ripresa. L’ottavo sigillo stagionale del capitano regala ai rossoblù i tre punti dopo il magro bottino di due sconfitte e tre pareggi rimediati nelle ultime cinque giornate.

 

LA SFIDA

Le formazioni vengono schierate in maniera speculare dai rispettivi mister, che propongono entrambi il modulo 4-3-3. Nel Bologna spicca la posizione di Dall’Osso, schierato nell’inedito ruolo di terzino destro, e di Camorani, chiamato a dirigere il traffico in mediana. In avanti spazio al solito tridente formato da Yaffa e Benatti in appoggio alla prima punta Calabrese.

Gli ospiti si dimostrano subito aggressivi e vogliosi di cancellare il 2-2 dell’andata. Nell’occasione, il Bologna riuscì nell’impresa di bloccare la marcia trionfale di un Toro che già pregustava i tre punti casalinghi.

La caratura tecnica e tattica della squadra ospite emerge già dopo cinque minuti di gioco, quando il Torino inscena uno schema da applausi che, sugli sviluppi di un calcio di punizione, produce il tiro di Rosso che non impensierisce più di tanto la retroguardia rossoblù.

Al 10′ è il Bologna a rendersi per la prima volta pericoloso grazie a Masina, il cui tiro, in verità innocuo, acquista pericolosità per la respinta di un difensore avversario. Il pallone finisce fuori ma non di molto.

La squadra di casa ha il merito di saper prendere immediatamente le misure alla temibile capolista e di limitarne gli spunti offensivi, costringendola ad una gara attenta e tutt’altro che arrembante.

I rossoblù non si accontentano di infrangere il gioco altrui, ma sanno anche farsi vedere in zona-gol, come dimostra il calcio di punizione di Benatti ed il destro da fuori tentato da Camorani, conclusioni terminate entrambe alte sopra la traversa.

Per il Torino l’occasionissima arriva al 31′: lo sgusciante Coccolo, costante spina nel fianco mancino del Bologna, penetra in area con un dribbling pregevole ma sbaglia completamente il tiro. Appena graziato, Ferrari si supera un minuto dopo su Rosso, che si vede chiudere lo specchio dall’estremo difensore rossoblù in uscita.

Il primo tempo termina 0-0, senza particolari sussulti da registrare. Bene il Bologna, mentre il Torino della prima frazione non sembra meritare i cinquantacinque punti che vanta in classifica.

La ripresa regala emozioni già al 1′: la bella volee di Scalini viene deviata dal muro torinese. É corner, con lo stesso Scalini che si incarica della battuta. Il suo cross è un invito a nozze per Masina che di testa centra il palo.

Al 53′ il rasoterra di Colombi su calcio di punizione costringe agli straordinari Ferrari, addirittura miracoloso cinque minuti più tardi, quando neutralizza il destro a botta sicura del liberissimo Parodi, servito in area con un traversone dall’ottimo Barreca.

Al quarto d’ora Yaffa, fino a quel momento decisamente in ombra, lavora bene palla accentrandosi dalla destra. Calabrese capisce di essere in posizione di off-side e non si cura del filtrante del compagno, che arriva comunque all’accorrente Benatti. Il capitano è bravo e lucido a saltare il portiere ospite e a depositare in rete per l’1-0.

Ottenuto il vantaggio, i padroni di casa optano per il palleggio, decidendo di amministrare il match e di approfittare delle eventuali disattenzioni degli avversari per chiudere definitivamente la sfida. La tattica riesce bene ai ragazzi di Colucci. Il Toro carica ma senza spaventare eccessivamente, producendo un solo squillo al 74′ con la stoccata da lontano del neo entrato Pardini. Nonostante manchi poco al triplice fischio il Bologna non si lascia schiacciare nella propria metà campo e si ritaglia un’altra occasione: il delizioso velo di Calabrese si trasforma in un cioccolatino per Guerra, il cui tiro non centra lo specchio della porta.

Il big match si chiude sul punteggio di 1-0, ottavo successo stagionale per la squadra di mister Colucci. La vittoria, senz’altro meritata, premia un Bologna intelligente e coraggioso per tutto l’arco dei novanta minuti, che ha saputo addomesticare il più scomodo dei clienti senza mai veramente patirlo.

BOLOGNA-TORINO 1-0

60′ Benatti

 

BOL (4-3-3): Ferrari, Dall’Osso, Maini, Lorenzini, Masina, Guerra, Camorani, Scalini, Yaffa (82′ Cecconi), Calabrese, Benatti (Cap. 91′ Testoni).

A disp: Albertazzi, Rebecchini, Goh, Spano, Ben Bahri, Boschi. All: Colucci.

 

TOR (4-3-3): Vimercati, Bertinetti, Benedini, Ientile, Barreca (Cap.), Parodi (70′ Pardini), Moreo, Barale (85′ Migliore), Coccolo, Rosso (79′ Capocelli), Colombi.

A disp: Sordi, Pautassi, Capello, Fissore, Comentale, Graziano. All: Longo.

 

Arbitro: Sig. Dei Giudici di Latina.

Ammoniti: Parodi, Rosso (T).

 

 

I TOP

 

Guerra: Dimostra di avere un polmone in più degli altri macinando chilometri dal 1′ al 90′. Non si limita a mordere le caviglie agli abili centrocampisti del Torino, costantemente asfissiati nel loro tentativo di creare gioco, ma si propone anche in avanti, cercando spesso la sovrapposizione. Non rifiuta mai un contrasto e, se decide di strappare il pallone a un avversario, piuttosto che fallire lo insegue fin negli spogliatoi. Al triplice fischio è letteralmente distrutto. Ne è valsa la pena, Leo: il Bologna, oggi, grazie a te ha giocato in dodici. Voto 7,5.

 

Calabrese: Perché giudicare gli attaccanti soltanto in funzione del gol? Antonio oggi non segna, ma si rende protagonista di una delle sue migliori performance stagionali, muovendosi su tutto il fronte offensivo, sfornando assist e giocate al bacio e facendo respirare la squadra nei momenti di affanno grazie alla quantità industriale di punizioni conquistate. Pur non essendo un corazziere, sui rilanci dalla difesa arriva sempre lui sul per primo, anticipando una retroguardia granata mai in grado di prendergli le misure. Voto 7.

 

Camorani: Archiviata l’esperienza come terzino, il volitivo Camo si ritrova a fungere da schermo davanti alla difesa rossoblù. Frangiflutti? Macché! Il biondo e polivalente classe ’96 sa impostare che è un piacere, dimostrando importanti qualità tecniche e, soprattutto, nella visione di gioco. Non spreca un pallone, smistando con sapienza, eleganza e sangue freddo anche quelli più bollenti. Nella botte piccola…Voto 7.

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