Orsolandia: il regno di Riccardo sotto le Due Torri (Stadio)

Con il gol al Genoa, Riccardo Orsolini ha eguagliato i 67 timbri in Serie A con la maglia del Bologna di Giuseppe Signori. Il prossimo obiettivo sono i 75 di Gino Cappello, numero facilmente raggiungibile dall’esterno ascolano. Quando c’è lui in campo, sembra che le partite non terminino mai, finché non è Orsolini a deciderlo. A Bologna, regna la dura legge di ‘Orsolandia‘.

Bologna, Mihajlovic aveva ragione su Orsolini

Sabato non abbiamo assistito ad una delle migliori prestazioni di Orsolini al Dall’Ara. Tutti i segnali indicavano il cambio, ma Italiano gli ha evitati ed è andato per la sua strada, lasciandolo in campo. Risultato? Traversa colpita al novantesimo e poi, al 99′, il gol che ha mandato in estati la tifoseria rossoblù. L’attesa, alla fine ha ripagato. D’altronde, come diceva lo stesso Sinisa, Orsolini è uno di quei giocatori che non bisogna mai togliere dal rettangolo di gioco, né quando è stanco né quando meriterebbe (come contro il Genoa, a lunghi tratti) di andare a fare la doccia anzitempo. Lui è uno dei pochi capace di inventarsi una giocata dal nulla che può riaccendere l’ambiente, come se nulla prima fosse successo.

Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)

Ormai si trova nel pieno della maturità, capace di ricordarsi che nel calcio moderno, esiste una fase difensiva oltre a quella offensiva. Nelle prime uscite sotto le Due Torri, sembrava non conoscere questo aspetto, ma con il tempo e grazie a qualche allenatore, ha saputo crescere sotto tutti i punti di vista. Ormai Riccardo è considerabile una bandiera del Bologna: c’è un problema, sarà lui a tirare i suoi compagni fuori dai guai. C’è un motivo se si chiama ‘Orsolandia’.

Fonte – Claudio Beneforti, Stadio

Rimani aggiornato seguendoci su Google News!

SEGUICI

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook