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Pazza idea: e se Saputo conferma Inzaghi?

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FotoCorrieredelloSport

È bastato aspettare pochi minuti per leggere e ascoltare la prevedibile reazione di organi di stampa e tifosi alla catastrofe sportiva che si è abbattuta su Bologna. Sono scesi in campo i Gilet Jaune guidati non da Jacline Mouraud, ma da tale Marco Baroni, e le Forze dell’Ordine hanno cercato di limitarne gli effetti fuori dallo stadio, giacché sul campo niente era stato possibile. Un collega a cui sono affezionato, Matteo Dalla Vite, ha scritto a caldo – sulla versione online della Gazzetta – che l’espulsione di Mattiello era giusta “per l’entrata su Cassata”: di colpo mi sono sentito vecchio, inadatto, fors’anche inabile a svolgere le mie mansioni. Mangio pane e pallone, mio malgrado, da quando ho aperto gli occhi al mondo e mai, sottolineo mai, avevo visto punire il giocatore in possesso di palla. Mai prima di oggi, s’intende, ma se davvero l’espulsione era sacrosanta allora è meglio ch’io la smetta di tediarvi con le mie stupidaggini.

Lo faccio un’ultima volta solo perché ho ascoltato con attenzione – come immagino abbiate fatto voi – le parole del presidente Saputo. Il quale, confermandosi uomo d’onore, si è preso la briga (non certo il gusto) di affrontare prima il popolo della curva in Via dello Sport e poi i giornalisti in sala stampa. L’ho ascoltato, ripeto, e – a riprova forse della mia inadeguatezza – ho tratto conclusioni diverse da quelle di tutti i miei colleghi. Saputo ha detto di essersi vergognato (e noi con lui) per il comportamento della squadra, rimasta immobile dopo la Grande Cazzata di Banti, ripetendo un paio di volte che dai suoi calciatori non si sarebbe mai aspettato un atteggiamento così remissivo. Incalzato dalle domande dei cronisti, ha ribadito che non vuole prendere decisioni “a testa calda”, per usare le sue parole, ma che sicuramente qualcosa cambierà. E quando i miei colleghi hanno domandato se oltre a Inzaghi qualcun altro ci avrebbe rimesso il posto, lui – senza scomporsi – ha risposto che “i grandi cambiamenti si faranno in estate, adesso si possono fare solo piccoli cambiamenti”.

Datemi del rincoglionito, che tanto lo faccio da solo, ma a mio avviso il cambio dell’allenatore non può essere considerato un “piccolo cambiamento”, ragion per cui la mia ipotesi è che stasera Saputo parlerà con tutti i calciatori, chiederà loro una giustificazione plausibile e soprattutto verificherà se qualcuno di loro, per caso, abbia optato per un impegno soft, confidando nell’esonero di Inzaghi che rappresenterebbe il miglior “libera tutti” possibile. Insomma, stasera mi viene da dire che i Gilet Jaune hanno messo a soqquadro Bologna, ma se fossi in Mihajlovic – che tutti danno già per scontato – non spenderei i soldi del contratto prima di averlo firmato. Vi provoco: e se domani venisse comunicato che Pippo Inzaghi resta sulla panchina rossoblù, mentre qualche calciatore finisce ai margini della “rosa”, se non addirittura fuori?

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