Primavera
Primavera – Un bilancio della stagione
Terminata la stagione 2024/25 per la Primavera del Bologna è tempo di bilanci, dalle difficoltà in campionato all’esperienza in Youth League
Tutto è bene quel che finisce bene, nonostante più di qualche brivido. Grazie al playout vinto in extremis con l’Empoli, la Primavera di Rivalta prima e di Colucci poi si conferma per il rotto della cuffia nella “Serie A” giovanile.
Quella dei rossoblù è stata certamente una stagione particolare, complicata ma al tempo stesso altamente formativa, nella quale il Bologna ha giocato ad alti ritmi, maturato esperienza europea ed imparato a soffrire. Tutti insegnamenti preziosi per i talenti del futuro, che siano all’ombra delle Due Torri o altrove.
Dalla partenza all’avventura “Youth League”
La stagione 2024/25 sarà ricordata per l’esperienza in Youth League, raggiunta grazie alla qualificazione della prima squadra. Dopo una buona partenza in campionato caratterizzata dai diversi risultati utili sia in casa che in trasferta, il torneo europeo ha intensificato il calendario, catalizzando sforzi e attenzioni dei ragazzi di Rivalta. L’esordio contro lo Shakhtar Donetsk al Dall’Ara (dopo il rinvio causa maltempo) è difficile da dimenticare così come lo spettacolo offerto in campo malgrado il 3-4 finale a favore della formazione ucraina.
Si è vista però la grinta di un gruppo che in campo ha sempre saputo reagire agli errori dando vita a prove decisamente vive. Mettiamola così: guardando una gara della Primavera del Bologna si era quasi sicuri di vedere due cose: almeno un gol subito ma anche uno fatto.
L’avventura continentale ha prodotto pochi punti ma tanta crescita, proprio come la truppa di Italiano anche se la Primavera, una volta salutata la competizione, è sembrata accusare il colpo, complice anche qualche infortunio pesante, fermando la propria corsa anche in campionato.
Youth League, Aston Villa-Bologna Primavera (©Bologna FC 1909)
Le difficoltà in Primavera 1 e il digiuno di punti
Il digiuno di vittorie si è prolungato in maniera quasi preoccupante. Dal 9 novembre al 22 febbraio, ad esclusione della sfida di Coppa Italia vinta di misura con il Sudtirol, il Bologna non è riuscita ad andare oltre il pareggio. Anzi i pareggi sono stati aria rispetto ad un cammino che ha anche provocato otto sconfitte consecutive in campionato.
Un ruolino di marcia che ha fatto scivolare i rossoblù nelle zone basse della classifica, dalle quali non è più riuscita a sollevarsi.
Il cambio in panchina e la salvezza via playout
Così il cambio in panchina. Da Rivalta a Colucci, approdato a metà gennaio, nel pieno della crisi di risultati e dalla quale non subito è riuscito a farne uscire i giovani rossoblù seppur qualche timido sprazzo di cambio di ritmo si sia visto.
Qualche vittoria preziosa e un limite agli scivoloni più banali hanno confermato la squadra fuori dalla zona di retrocessione diretta ma al tempo stesso non l’hanno tolta dai pericoli fino allo spareggio playout con il fattore campo a favore.
La salvezza, “di riffa o di raffa” è arrivata, un traguardo comunque positivo considerando l’intera parabola stagionale.
Bologna Primavera – Il portiere Massimo Pessina (©Bologna FC 1909)
I profili più interessanti
Doveva essere l’anno di Ebone ma la sfortuna si è accanita sul giovane attaccante, costretto ai box per mesi a causa della rottura del crociato. Poteva essere anche la stagione della conferma di Amey e Menegazzo, entrambi, anche se più il primo del secondo, fermati da problemi fisici.
Sono emersi così altri giocatori rivelatisi interessanti e talentuosi. Non si può non partire da Ravaglioli, trascinatore offensivo con 11 reti e 9 assist e forse il maggior elemento di continuità tecnica anche dopo il cambio in panchina. La salvezza porta la sua firma così come quella, imprescindibile, di Pessina tra i pali. Nella seconda parte di stagione ha definitivamente preso il posto di Happonen andando a parare anche un rigore decisivo proprio ieri contro l’Empoli. Un parata che vale, a conti fatti, la conferma in Primavera 1. Il portiere classe 2007, ad oggi, è il profilo che più di tutti può avere serie possibilità tra i professionisti.
Nel finale di stagione è salito in cattedra anche Castaldo, attaccante che ha saputo andare a colmare la mancanza di un vero e proprio nove andando a segnare “le reti” salvezza. Il prossimo anno, se rimarrà tra le fila rossoblù, le chiavi offensive saranno consegnate a lui.
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