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Quando il Bologna incontrò Pelé

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crediti immagine: Bologna FC


 

La stagione 1970-71 del Bologna fu molto lunga, con gli impegni internazionali che si protrassero fino al 12 giugno con la finale della Coppa Anglo-Italiana persa con il Blackpool. Le settimane immediatamente successive non furono, però, di riposo perché, grazie a un accordo tra il presidente Montanari e la United States Soccer Football Association, venne organizzata una tournée di cinque amichevoli nel Nord America: due, vinte, contro il West Ham e tre contro il Santos di O Rey. I rossoblù, allenati da Edmondo Fabbri, si presentarono senza Bulgarelli e con quattro giocatori aggregati da altre società. La lista dei convocati era: Adani, Roversi, Prini, Cresci, Janich, Fedele, Perani, Rizzo, Savoldi, Testa, Battisodo, Righi, Scala, Pasqualini e in prestito Fogli, Enzo, Caporale e Ferrari.
Il Santos arrivò a queste amichevoli nel corso della preparazione per lo storico inizio del Brasileirao, prima edizione della massima serie brasiliana, nata dopo alcuni tentativi negli anni precedenti, che nel corso degli anni ha affiancato i campionati statali ancora esistenti. Per partecipare a questi eventi amichevoli la squadra paulista ottenne un compenso di 80000 dollari, un accordo di sponsorizzazione con la Pepsi e l’ingaggio di due rinforzi come Jader e Mazinho.
Le tre amichevoli tra Bologna e Santos si tennero tra il 23 e il 30 giugno e si conclusero con un pareggio e due sconfitte per i rossoblù. L’importanza mediatica di questo evento è evidenziata dal calcio d’inizio della prima partita battuto da Pierre Trudeau, primo ministro del Canada, paese che ospitò l’amichevole. Gli spettatori accorsi al Varsity Stadium di Toronto furono 23000, ma le cronache parlano di migliaia di tifosi che pur di vedere Pelé scavalcarono le recinzioni dello stadio. O Rey mise subito in mostra il suo enorme talento e nella vittoria per 2-1 del suo Santos realizzò la rete del raddoppio con un tiro a seguito di uno stop di petto in mezzo all’area di rigore. Per i rossoblù da ricordare la rete di Savoldi che fu in grado di ripetersi anche nella partita tenutasi vicino a New York due giorni dopo e finita 1-1. La terza e ultima amichevole si tenne a Montreal davanti a 20000 spettatori: per la città questa fu un’affluenza record e l’inizio fu addirittura posticipato alle 21.40 per permettere a tutti i tifosi di prendere posto allo stadio. Pelé non tradi le aspettative e dopo solo quattordici minuti dribblò caporale e trovatosi solo davanti a Adani realizzò una delle tantissime reti della sua carriera. Pochi giorni dopo O Rey, che con la Selecao vinse tre Mondiali, annunciò l’addio alla nazionale.
In conclusione, è bello e doveroso riportare la parole di Pelé sulle sfide con il Bologna e raccontare un episodio che lo vide protagonista con Pasqualini.  Egli dopo le partite ebbe a dire che «il collaudo del Bologna non poteva essere migliore: la vostra squadra è stata la più bella formazione europea che abbiamo mai incontrato. Sapevo ci avreste messo in difficoltà, e Adriano Fedele in particolare mi ha fatto sudare con la sua marcatura» e donò all’ala rossoblù la sua maglia. Pasqualini nel 2012 la mise all’asta in una raccolta fondi per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto dell’Emilia e venne acquistata dalla Uisp di Bologna che, alcuni mesi dopo, decise di riconsegnarla simbolicamente al suo possessore.
Giocare contro Pelé e poterlo incontrare sul campo è stata una fortuna, le sue parole sul Bologna e l’averlo protagonista di un pezzo di storia rossoblù sono, invece, un onore.

(Fonte: Bologna Fc e Corriere di Bologna – Alessandro Mossini)

 

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