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RS – GAZZETTA: Diamanti: “Bologna in B per colpa di Guaraldi” – 16 mag

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E’ stato per due stagioni a mezzo l’anima del Bologna, il giocatore di maggior classe, il ‘top player’ rossoblù. Lo ha rappresentato in Nazionale, ne ha indossato la fascia di capitano. Poi, i primi giorni di febbraio di quest’anno, il trasferimento in Cina: un treno che – economicamente – non sarebbe più passato. Un treno da prendere, ma che avuto una tragica conseguenza: partito lui, il Bologna è scivolato lentamente ma inesorabilmente verso la Serie B, fino all’ufficialità di domenica scorsa.
“I giornali locali hanno detto che la squadra è retrocessa perché io non c’ero più, mentre dopo la vittoria di Torino avevano scritto che senza di me il Bologna giocava meglio…” dice adesso Alessandro Diamanti. Eppure chi lo diceva cercava solo una consolazione, probabilmente. Niente da fare, la retrocessione è arrivata, al termine di una stagione straziante con una squadra incapace di esprimersi specialmente dal centrocampo in avanti. E’ retrocesso ed il suo capocannoniere è proprio lui, 5 reti dispensate in 5 mesi, una media forse non eccezionale ma tant’è, nessuno ha saputo far meglio nel doppio del tempo. Eppure non voleva andarsene così: voleva cogliere l’opportunità economica rappresentata dal Guangzhou di Lippi, questo si. 
Ma con tempi e modi diversi. “Il 26 dicembre ho saputo che mi voleva il Guangzhou e il Bologna me lo ha comunicato il 3-4 gennaio. Dopo aver rifiutato tantissime squadre in 3 anni, per la prima volta ho detto che mi sarebbe piaciuto fare un’esperienza di vita con la mia famiglia e confrontarmi in un ambito internazionale. E mi attraeva anche il lato economico, non sono un ipocrita. Il 24 gennaio però è saltata la trattativa e per me è finita lì. Ho continuato a fare quello che ho sempre fatto con grande professionalità, dando il massimo da capitano in un clima molto difficile. Si è detto che sapevo già di andare via e che pensavo al Guangzhou ma non è affatto vero e mi è dispiaciuto molto. Dopo la mia ultima gara con l’Udinese Ballardini ha detto che tutti dovrebbero avere la mia professionalità e la mia passione. Non ho mai chiesto di andare via o fatto ripicche o minacce perché non fa parte di me. Per me era tutto finito con la chiusura del mercato.” E invece? “Non avevo più parlato con nessuno dal 31 gennaio, ma poi sono venuto a sapere che Guaraldi aveva chiuso la trattativa il 4 febbraio per i problemi economici del club. È stata una sua manovra.”


Così Diamanti è andato in Cina, dove ha subito incantato sia in campionato che nella Champions League Asiatica: qualche gol, una caterva di assist. Del resto uno così volevi non facesse la differenza in un campionato come quello cinese? “Si, sto facendo davvero una grande esperienza.”
Un esperienza che non farà saranno i Mondiali prossimi venturi. Ma la Cina non c’entra. “No, penso che Prandelli non mi avrebbe comunque chiamato per scelta tecnica.” Nessun rimpianto dunque. Nemmeno per aver abbandonato il Bologna? No, perché Diamanti pare aver chiaro chi è il responsabile principale della retrocessione (“In B ci sono tante insidie ma le si valuterà più avanti. In ogni caso il Bologna non si merita di restare in B più di un anno”) e lo dice senza mezzi termini: “La colpa è di tutti ma sopratutto della società. Guaraldi ha pagato l’inesperienza e il fatto di aver venduto ogni anno i migliori giocatori, tra l’altro sempre quelli con cui avevo legato di più. Ha impoverito progressivamente la squadra e ha chiesto consigli alle persone sbagliate. Il suo consigliere personale è un giornalista che fa radio per i tifosi e alla fine è normale se retrocedi.” 
Il Presidente dunque non può rimanere, perché“il Bologna ha bisogno di ritrovare entusiasmo e con Guaraldi non succederà mai. La crepa è troppo grande ed è impossibile un riavvicinamento ai tifosi.” Che Diamanti porta nel cuore ancora. “Il pubblico di Bologna ha fatto vedere come si tifa e di avere una vera fede, sono loro gli unici vincitori e non lo dico da paraculo. Questa città doveva restare in A e in questi 3 mesi ho tifato per il Bologna, per 3-4 compagni in particolare e per tutto lo staff, ma non per la società.”
Giusto per togliersi un altro sassolino dalla scarpa.

(fonte: Gazzetta dello Sport

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