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STADIO: Tutti pronti per la rivoluzione – 29 apr

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Il Bologna tra l’immediato futuro e il futuro a più ampio respiro, tra una salvezza virtuale che tra un punto diventerà automatica e un’estate che porterà a una mini-rivoluzione nella rosa che conosciamo adesso. A questi argomenti sono dedicate le due pagine che come di consueto “STADIO” dedica alla squadra di mister Donadoni, giunta al punto di aver praticamente concluso il proprio campionato e di domandarsi giustamente cosa vorrà fare “da grande”. 

Da salvezza virtuale a salvezza matematica

Che il Bologna retroceda è ormai praticamente impossibile o quasi. Protagonista di una partenza da incubo e di un paio di mesi, gli ultimi, decisamente da dimenticare, la truppa di Donadoni si trova al 15° posto con 40 punti, +8 dal Palermo terz’ultimo quando mancano tre giornate al termine. Un vantaggio consistente, dato che anche in caso di sconfitte su sconfitte i siciliani dovrebbero invece vincere tutte le gare che restano per sorpassare i rossoblù. Ci sono inoltre, nel mezzo, anche Udinese e Carpi, per cui si può senz’altro dire al netto di ogni scaramanzia che il Bologna è salvo. Virtualmente salvo. Per la matematica serve però un punticino, che andrà cercato su un campo tabù come quello del Castellani di Empoli. Poi si potrà pensare al futuro, con il nodo legato al DS che andrà sciolto al più presto: la sensazione è che tutta questa questione (Sabatini rimane in stand-by, piace Bigon, spunta Baldini) potrebbe subire una significativa accelerazione per l’ultima stagionale in casa, prevista per domenica 7 maggio con il Milan, quando anche Saputo sarà presente per festeggiare con i tifosi il suo primo vero “anno calcistico” alla guida del Bologna.

Chi resta e chi va

Chi rimarrà dell’attuale rosa rossoblù? Furio Zara analizza la situazione e azzarda alcune conclusioni interessanti partendo da quei giocatori che per un motivo o per l’altro a giugno 2016 vedranno il proprio contratto scadere. C’è chi è qui in prestito e difficilmente sarà riscattato, come Zuniga e Constant, chi ha una carta d’identità importante come Brighi e Brienza, chi infine non ha mai trovato posto nel Bologna 2.0, ovvero Franco Zuculini. Difficilmente questi giocatori resteranno, spiega Zara, dato che le regole per la registrazione della rosa lanciate la scorsa estate prevedono che ci sia un forte zoccolo duro d’italiani in ogni squadra e che vengano inseriti in rosa un massimo di venticinque giocatori esclusi i Primavera. Va da se dunque che il Bologna non potrà permettersi di utilizzare questi posti per giocatori anziani, poco convinti o poco convincenti. Via Brighi, Brienza, Constanz, Zuculini e Zuniga dunque. E via, probabilmente, anche chi non ha mai convinto Donadoni come Crisetig e Pulgar a centrocampo, Mounier in attacco. Si parla di giocatori dall’appeal sul mercato piuttosto scarso, naturalmente, e quindi bisognerà vedere cosa la società deciderà di fare con Diawara e Oikonomou, i rossoblù che hanno più mercato e che potrebbero garantire le entrate necessarie a rinsaldare una rosa che potrebbe vedere quasi una dozzina di partenti (oltre ai già citati anche gli esuberi come Morleo e Acquafresca) e che necessiterà di almeno altrettanti arrivi. Una rivoluzione insomma, necessaria e probabilmente inevitabile a meno di non voler tenere sotto le Due Torri giocatori che hanno convinto poco. E Giaccherini? Il discorso che lo riguarda è ancora in alto mare: il giocatore piace, a lui piace Bologna, ma in mezzo c’è un Sunderland che non intende fare troppi sconti sulla cessione.

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