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Thijs Dallinga può diventare un assist-man?

Il nuovo ruolo di Dallinga nel Bologna di Italiano? Meno reti, più passaggi vincenti per riprendersi la scena.

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Thijs Dallinga esulta dopo il gol dell'1-1 in Fiorentina-Bologna
Thijs Dallinga esulta dopo il gol dell'1-1 in Fiorentina-Bologna (© Bologna FC)

La nuova classifica di Transfermarkt sui top assistmen della Serie A 2025/26 racconta una storia curiosa: tra i nomi di fantasia e velocità, spunta quello di Thijs Dallinga. Tre assist in cinque presenze. Primo posto insieme a Nico Paz, Krstović e Yıldız. Un dato sicuramente prematuro da considerare, ma potrebbe dirci qualcosa di più…

Il caso di Thijs Dallinga: cosa succede quando cambi strada

Gioia sotto la curva rossoblù (@Damiano Fiorentini)

Gioia sotto la curva rossoblù (@Damiano Fiorentini)

Come avevamo accennato nella puntata di lunedì di 1000chiacchiererossoblù, forse il Dallinga della Serie A non è (ancora) il finalizzatore di Tolosa, ma un giocatore diverso: più associativo, più utile alla manovra, più dentro al sistema di Vincenzo Italiano. Il cambio di pelle, come sappiamo, è evidente. Nelle ultime settimane Dallinga ha imparato a muoversi in un Bologna che vive di linee di passaggio. È diventato un punto di raccordo, un “nove e mezzo”: attira marcature e libera spazio per gli inserimenti di Castro e Orsolini.
Non è più l’uomo dei gol di Tolosa – e questo è chiaro – ma potrebbe diventare l’uomo che il gol lo prepara?

Dallinga a Bologna: il peso del costo e un valore da ritrovare

Thijs Dallinga con Fenucci - Bologna FC Tuttavia, un giocatore pagato 15 milioni di euro può essere davvero soltanto l’uomo degli assist? La risposta semplice sarebbe un No. Non tanto per una questione di principio, quanto economica: gli assist pesano, ma i gol cambiano le partite e il valore di mercato.
Al momento del trasferimento, nell’estate 2024, il valore di Dallinga era di circa 18 milioni, oggi Transfermarkt lo valuta 12. Un calo che spiega con i numeri la difficoltà di imporsi come bomber in Serie A, ma anche la possibilità di risalire.

Forse, è proprio questo il momento di tirarsi su — in qualche modo — e di riportare alto quel valore che i tifosi rossoblù, giustamente, avevano interpretato come il segnale dell’arrivo di un centravanti di peso.
Attualmente Dallinga Bologna non è un bomber, è vero, ma magari per ritrovare se stesso deve passare da qui: dagli assist, quelli che preparano i gol degli altri, prima di tornare a segnare i propri.

L’etichetta merita di essere cambiata?

Eppure, in un contesto dove molti tifosi hanno già abbassato le aspettative su di lui, forse vale la pena invertire lo sguardo.
Perché se è vero che non tutti gli attaccanti riescono subito a imporre la loro dimensione realizzativa in Serie A, è altrettanto vero che Dallinga — accanto a Castro — sta trovando un nuovo modo per sentirsi parte del progetto.
L’uomo-gol, per ora, si nasconde dietro l’uomo-assist. Ma non è detto che resti lì.

E magari, da questa versione più generosa e collettiva di sé, potrà – finalmente – rinascere anche il bomber che Bologna aspetta.

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