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Dallinga, la promessa che il Bologna vuole mantenere (La Gazzetta dello Sport)

Con Immobile tornato e Castro in forma, Dallinga ha una sola strada: alzare il livello e fare gol.

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Thijs Dallinga, autore del momentaneo 1-0 in Bologna-Napoli (© Damiano Fiorentini)
Thijs Dallinga, Bologna (© Damiano Fiorentini)

Ha detto di avere le spalle larghe. E forse è vero. Perché per restare in piedi quando il vento cambia serve più del talento: serve carattere e perseveranza.
Thijs Dallinga, vive, dal suo arrivo, con il riflettore puntato addosso. Ogni partita è un esame, ogni palla un’occasione da non sprecare. Ma dopo 50 presenze in rossoblù, è arrivato il momento di capire davvero chi è quel ragazzo venuto da Tolosa con l’etichetta di bomber.

Il peso della fiducia

I numeri, si sa, non raccontano tutto, ma pesano. Sette reti tra la scorsa stagione e l’inizio di questa non bastano per il curriculum con cui si è presentato sotto le Due Torri.
A complicare le cose, e insieme a renderle più stimolanti, c’è il ritorno di Ciro Immobile. Il suo arrivo ha rimescolato le gerarchie. Quando c’è Ciro, l’aria cambia. E in mezzo a questi movimenti, chi rischia di restare un passo indietro è proprio Dallinga. Ma sappiamo anche bene che il tecnico rossoblù non rimane mai negli schemi: la sorpresa è sempre dietro l’angolo. Per la sfida contro il Cagliari, infatti, Vincenzo Italiano dovrebbe puntare ancora su di lui dal primo minuto. Segno che la fiducia, almeno quella, non è mai venuta meno.

Dallinga a Bologna: un cammino a colori tenui, non sbiaditi

Al suo arrivo, i tifosi sognavano il “Dallinga di Tolosa”, quello capace di segnare con leggerezza e cattiveria. In Serie A, però, le cose si imparano con il tempo, e il tempo non concede sconti.
C’è da dire però che i suoi gol, pochi ma pesanti, hanno lasciato il segno. Quello all’Empoli in Coppa Italia, quello contro il Dortmund in Champions: lampi in mezzo a un percorso ancora in costruzione. L’impressione è che il grande palcoscenico lo ispiri, che abbia bisogno dell’adrenalina delle notti che contano.

Italiano lo sa e gli chiede di più. Il Bologna punta in alto e ha bisogno di un Dallinga più concreto e costante. Tre assist nelle ultime due giornate sono un segnale, ma non bastano. Per spiccare il volo serve il gol.

Il futuro? Dallinga non si muove da Bologna

Giovanni Sartori, uno che di attaccanti se ne intende, ha scommesso su di lui: «Sarà l’anno di Dallinga», ha detto. Non una profezia, ma un avviso: a gennaio non si parte.
Il club crede in lui, anche perché sa che la Serie A è una sfida complessa: serve tempo per capirla, ma non c’è mai tempo per sbagliare.

Lo stesso Thijs detto di non essere come Zirkzee, e ha ragione. Ma accanto a Castro si trova bene: insieme hanno il potenziale per diventare una coppia vera, complementare. Mentre Dallinga dice: «Voglio fare gol e giocare bene». Italiano, dal canto suo, attende segnali: il Bologna non può vivere solo di Orsolini e Castro. Serve anche Dallinga, quello vero. Quello che ancora deve raccontare la sua storia in Serie A — e forse, finalmente, è pronto a scriverla?

Fonte: Giorgio Burreddu, La Gazzetta dello Sport

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