Bologna FC
Heggem, il “soldato” norvegese e un esordio da fuoriclasse
Heggem ha stregato il Dall’Ara al suo esordio (peraltro da titolare) in rossoblù. Solido, di carattere, con personalità, è il profilo giusto per la difesa di Italiano
Uno dei tanti aspetti inediti della partita di sabato Bologna-Como è stata la difesa con 4 giocatori che non avevano mai giocato insieme. Lykogiannis e 3 nuovi acquisti, col greco che, peraltro, nella scorsa stagione aveva lasciato spazio a Miranda, subentrato poi in corso d’opera due giorni fa. Eppure, la difesa ha offerto una prova maiuscola, subendo 0 reti e limitando alla perfezione la verve offensiva lariana. Applausi a tutti, ma uno in particolare è bene menzionarlo: Torbjørn Heggem.
Heggem, un esordio da 10 in pagella
Sì, si poteva facilmente immaginare che il norvegese fosse una macchina da guerra, vista la sua fisicità e l’attitudine “da soldato” (come ha detto Italiano in conferenza stampa) del difensore. Che alla prima uscita, però, si rendesse già così decisivo, beh, non tutti ci avrebbero messo la mano sul fuoco. Minuto dopo minuto il norvegese è diventato sostanzialmente insuperabile, facendo vedere i sorci versi a ogni attaccante che gli è capitato a tiro. Forza, personalità e serietà, elementi sempre riconosciutigli da Italiano nel post gara che confermano solo che come scelta difensiva, Torbjørn Heggem è quello giusto.
Torbjørn Heggem (© Bologna FC 1909)
L’arrivo a Bologna
Arrivato per 8 milioni sul fare di Ferragosto dal West Bromwich Albion, in Championship inglese, solo 3 anni fa era in seconda serie norvegese, al Sandnes Ulf. A 26 anni è decollato insieme alla sua carriera, complice un fisico da 192 cm e l’età (26) della piena maturità calcistica. A ottobre di un anno fa la prima convocazione in nazionale, dove ha collezionato a oggi 7 presenze, tra le quali il sanguinoso 3-0 all’Italia che fece saltare Spalletti. Dopo la Championship il salto in Italia non lo ha spaventato, anzi, e sabato s’è visto con gli interessi.
Ascoltare Eminem, mangiare sempre le stesse cose. Sono questi i piccoli rituali di Heggem nel prepartita, che ha dimostrato, oltre a essere un filo superstizioso, di sapersi concentrare alla perfezione, con applicazione e tanta, tanta personalità. Lui e Lucumi (subentrato a Vitik ammonito) hanno formato un’inedita coppia centrale mancina, che è parsa funzionare a meraviglia. Il suo adattamento al centrodestra è stato istantaneo, senza fare una piega, come in allenamento. Nel finale è stato onnipresente, rispedendo al mittente ogni tentativo di pareggio ospite. Un benvenuto coi fiocchi. Poi sì, certo, siamo solo alla seconda partita dell’anno, ma chi ben comincia è a metà dell’opera, no?
Torbjørn Heggem (© Bologna FC 1909)
Fonte: Luca Aquino – Corriere di Bologna
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