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Ulivieri : “Rossi è quello giusto” – 22 set

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Renzo Ulivieri. Un nome che a Bologna non dovrebbe essere affatto indifferente. Allenò tantissime squadre, tra cui i rossoblù e la Fiorentina, in più, tra le cariche ricoperte c’è quella di presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio. Scrisse pagine importanti per la storia felsinea, e alla vigilia del “derby dell’Appennino” ci racconta le sue impressioni sulla squadra di Rossi, e tanto altro.

Quale è la chiave di lettura di Fiorentina – Bologna?
Entrambe le squadre hanno alle spalle un risultato positivo, utile per la classifica, quindi penso vedremo una bella partita, molto dinamica e tecnica.

Come si può coniugare gli innumerevoli giovani di questa squadra con i risultati? La troppa inesperienza è forse un punto a sfavore per i felsinei?
Senza alcun dubbio, la formazione di Rossi dovrà assolutamente rinforzarsi durante il mercato di Gennaio, perché ha bisogno di qualche elemento d’esperienza in più. Da questo punto di vista, la Fiorentina è potenzialmente avvantaggiata. Una squadra così giovane deve puntare sul gioco, sulla corsa. Fidatevi, Rossi è l’allenatore perfetto per questo tipo di preparazione, è un abile osservatore delle caratteristiche di ogni giocatore.

Secondo lei, Bologna può ambire ad una salvezza serena oppure ad una salvezza in stile “Torneo dei Bar” vincendo le ultime sei partite decisive?
Salvarsi  non è una cosa così semplice come tutti credono, vorrei che la gente capisse che la Salvezza passa attraverso ad un percorso serio in rapporto tra squadra, società e città. E’ un impegno che devono prendersi tutti. Bologna ha ottenuto una promozione soffrendo, quindi più della salvezza non ci si può aspettare.

Parlando più generalmente del calcio italiano, come sono cambiati il modo di allenare e il ruolo dei tecnici nel corso degli anni?
C’è stata senz’altro una grande evoluzione, un grosso approfondimento. Il calcio è cambiato, le preparazioni sono diverse sia dal punto di vista mentale, da quello fisico, che da quello tattico. Non mi sento di mettere a confronto gli allenatori attuali con quelli di una volta; ai miei tempi sapevamo un decimo di quello che sanno i tecnici del giorno d’oggi.

Lei ha dichiarato più volte che i rapporti umani stanno alla base di ogni successo. Delio Rossi sta curando questo importante aspetto?
Beh, non potrebbe fare altrimenti. La bellezza del mestiere dell’allenatore è il fatto che non siamo di fronte a delle macchine, ma a delle persone in carne ed ossa. Il confronto e, talvolta, lo scontro sono cose molto importanti. Penso che Rossi sia bravo anche da questo punto di vista.

Rossi ha avuto modo di preparare solo un terzo della squadra in ritiro questa estate, siccome la maggior parte dei giocatori sono arrivati all’ultimo minuto, e questo ha comportato un avvio di campionato tutt’altro che semplice. Secondo lei, non sarebbe meglio che il calciomercato finisca un po’ prima?
Non sarebbe una cattiva idea, però sta anche in questo la bravura di un direttore sportivo. Basterebbe mettersi d’accordo e imporsi un po’ prima.

Lei pensa che la politica debba interessarsi attivamente al calcio?
Si! Assolutamente si! In tutti i modi possibili! Il calcio non può essere estraneo alla politica, e viceversa.

La Lega di serie A sarebbe intenzionata a favorire la creazione di seconde squadre, in sostituzione alla Primavera, che possano competere in campionati di professionisti già esistenti, come già accade in Spagna. Pensa che questa sia una soluzione efficace?
Senz’altro. Sarebbe un grande passo in avanti per il calcio italiano, darebbe l’opportunità ai giovani calciatori un veloce inserimento nel difficile mondo dello sport professionistico.

La città di Bologna si ricorda di un certo  cappotto indossato per scaramanzia anche con 30 gradi all’ombra, regalato da Gazzoni. Lo conserva ancora?
Non solo lo conservo, lo indosso ancora. E’ un regalo a cui sono molto affezionato, non permetterò mai che gli accada qualcosa! 

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