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Dell’Aquila e il Leone S3 #31 – Go Big or Go Home

Pochi giorni all’inizio dei playoff. Come deve approcciarli la Fortitudo?

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Dell'Aquila e il Leone Fortitudo Effe

Siamo arrivati al momento del “vinci o vai a casa” o, come dicono oltre oceano “Win or go Home” e, per la serie completa, “Go Big or Go Home”. Servono temperamento, mentalità e talento. Un viaggio lungo più di un mese in cui comincia un altro campionato, dove il passato è passato e conta solo la partita successiva.

Al di là delle presentazioni in pompa magna tanto care all’NBA, adesso viene davvero il bello, il clou della stagione. La Fortitudo riparte da Treviglio, o, meglio, dal Paladozza contro Treviglio. Meno di un mese fa la sfida ai lombardi è stata l’ultima sconfitta interna della stagione regolare, quella che ha fatto infuriare Caja accusando i propri giocatori di scarso impegno.

Se la gara in sé e per sé non ha effettivamente mosso gli equilibri della classifica biancoblu, l’atteggiamento mostrato a tratti sul parquet è quello che ha lasciato perplessi.

L’atteggiamento

Proprio da questo deve ripartire la Effe. La capacità di rimanere dentro la partita per 40 minuti dovrà essere interiorizzata da tutto il roster senza cedere ad eventuali nervosismi, potenzialmente comuni ai playoff. Non che durante la stagione la Fortitudo, al contrario dell’anno scorso, sia stata spesso vittima di blackout ma i cali di concentrazione adesso si pagano cari. Se non ci si butta con due mani su un pallone vagante, quello diventa degli avversari; un salto in meno al ferro è un salto in più degli avversari e così via. Al grande obiettivo ci sono vicini tutti o almeno partono tutti dallo stesso punto.

12 protagonisti

Altro nodo da sciogliere: il coinvolgimento completo della panchina. La fase ad orologio, rispetto a quella precedente, ha visto più protagonisti dei soliti 5 noti. E’ anche vero che di partite veramente importanti non ce ne sono state ma se Conti, Morgillo, Sergio etc…avessero risposto ancora “assente” allora il quadro sarebbe preoccupante. Diciamo che qualche fiammata c’è stata, il dubbio che possa ripetersi anche adesso è lecito, proprio perché l’elemento mancante è proprio la costanza. Dagli irrinunciabili, invece, ci si aspetta lo scatto definitivo da campioni, azzurri o americani.

Fattore Madison

Il contesto farà il resto. Un Paladozza già incandescente di suo, aggiungiamoci la tensione playoff e il clima di maggio. In pochi, se non per fascino, deciderebbero spontaneamente di giocarci e di sfidare la Fortitudo. Il fatto di averlo al proprio fianco almeno fino alla finale, per i biancoblu, è il vero vantaggio dell’essere finiti nel famigerato tabellone argento.

Il “Madison” di Piazza Azzarita è pronto, che il sipario si alzi, “Go Big or Go Home”!

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