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Un girone fa – Atalanta vs Bologna

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28 agosto 2021. Il caldo estivo stava via via svanendo; a scaldare i cuori dei tifosi, ci pensavano gli ultimi, bollenti, giorni di calciomercato. Nel mentre, il campionato non restava a guardare e per Bologna e Atalanta era giunto il momento di confermare quanto di buono mostrato in occasione prima uscita stagionale.

Partenza sprint, dunque, per entrambe. Il Bologna era uscito vincitore dalla rocambolesca sfida casalinga con la neopromossa Salernitana (3-2ndr), mentre l’Atalanta, impegnata nell’ostica trasferta di Torino, sponda granata, si era aggiudicata i tre punti solamente all’ultimo giro di orologio.

Diversi cambi, annunciati, in casa Bologna. Mihajlovic doveva far fronte alle squalifiche di Soriano e Schouten, oltre ad un Barrow apparso ancora lontano dalla forma ideale. La soluzione scelta dall’allenatore serbo era un innovativo 4-3-3, dove l’unico reparto rimasto intaccato rispetto alla prima giornata era appunto la difesa. A centrocampo, insieme a Svanberg e Dominguez, spazio per Kingsley; per il centrocampista nigeriano si trattava della seconda presenza in massima serie, a distanza di due anni dalla prima. In attacco, venivano scelti Sansone e Soriano per agire ai lati di Arnautovic.

Gasperini rispondeva con il solito 3-4-2-1, modulo a cui deve le fortune degli anni scorsi. Due i cambi rispetto al match precedente, con Toloi che veniva preferito a Demiral e Freuler che prendeva il posto di Pessina. Davanti confermato lo stesso tridente di Torino, con Ilicic e Malinovskyi alle spalle di Muriel.

Allo scoccare del calcio d’inizio gli ospiti partono subito forte, decisi a pressare alto. Al 3’ minuto arriva la prima grande occasione per i rossoblù, con Sansone che crossa e Arnautovic, smarcatosi in mezzo all’area, che non arriva sul pallone. Lo stesso traversone finirà sui piedi di Orsolini, il quale dal limite dell’area spara alto sopra la traversa.

Al 15’ ci prova Arnautovic, di testa, ma ancora troppo poco per impensierire Musso. Questa, probabilmente, l’ultima cartuccia sparata dal Bologna nell’area nerazzurra. Da questo momento, infatti, la Dea inizierà ad aumentare i giri del motore e le occasioni si moltiplicheranno per i padroni di casa.

Al 17’ l’Atalanta arma Muriel, con il colombiano che punta sulla fascia per rientrare e colpire, senza però sorprendere un attento Skorupski. Sarà sempre il portiere polacco a salvare su Gosens, al 30’, dopo che l’esterno tedesco era stato ben servito da Malinovskyi.

Il secondo tempo ripartiva con gi stessi effettivi in campo e con lo stesso copione della prima frazione, ovvero ritmi alti e tante chance create, sempre concluse in un nulla di fatto. Sarà l’Atalanta a prendere in mano definitivamente il dominio del gioco, con il Bologna arroccato in difesa che difficilmente riusciva a poggiarsi su Arnautovic e guadagnare campo. Il fortino rossoblù, però, si dimostrerà essere un rebus di difficile risoluzione per l’attacco di Gasperini.

La Dea ci prova a più battute; al 50’ è il turno di Muriel, con il colombiano abile nel dribblare Orsolini all’interno dell’Area ma non sufficientemente preciso nel trovare lo specchio. Poi, ancora, Ilicic su punizione e Gosens con il mancino da fuori, entrambi sparando a salve.

Gli ultimi 20 minuti di gara assumono il contorno di un vero e proprio tiro al bersaglio. Gasperini si gioca i jolly Miranchuk e Piccoli, Mihajlovic risponde con l’inserimento di Tomiyasu e l’inevitabile passaggio alla difesa a cinque.

Proprio sui piedi di Piccoli l’ultima chance del match, con Djimsiti che la spizza di testa e il giovane attaccane italiano che sfiora senza arrivare a concludere.

Il triplice fischio dell’arbitro sanciva un pareggio che, vista la mole di gioco creata, stava decisamente più stretto alla squadra di Gasperini.

Le due squadre salivano a braccetto a quattro punti, continuando la striscia positiva dopo i tre punti della prima giornata. La squadra di Mihajlovic, recriminabile sul piano del gioco proposto, poteva quantomeno gustarsi il premio di essere uscita dalla Gewiss Arena senza subire reti; e vista la macchina da gol creata negli ultimi anni, non era impresa da poco…

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