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Calcio

TOP 11: I portieri più forti di sempre – 18 gen

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Avevo in mente questa classifica da molto tempo, e l’avevo infatti già pubblicata sulla mia pagina di Facebook. Il fatto che però fino alla consegna del Pallone d’Oro di quest’anno lo straordinario portiere tedesco Manuel Neuer fosse in corsa per la vittoria ha fatto si che abbia atteso, per vedere se fosse il caso di riscrivere questa classifica. Alla fine ho deciso di pubblicarla così com’era, non solo per la mancata vittoria di Neuer: il fatto è che ho deciso di considerare solo portieri ritirati o che comunque hanno già espresso quello che ritengo sia il loro picco massimo. Neuer, straordinario e completo campione, ha tutte le carte in regola per inserirsi in questa classifica, ma essendo ancora giovanissimo voglio giudicarlo solo quando il meglio sarà alle spalle, per capire effettivamente dove collocarlo. Il ruolo del portiere è senza dubbio quello più particolare e controverso: l’unico a vestire una divisa diversa, l’unico a poter usare le mani, deputato ad evitare quello che nel calcio è l’apice della gioia, il gol. Vediamo quali sono stati gli interpreti più rappresentativi di sempre.

#11: José Luis Félix CHILAVERT González 

Non è stato solo un portiere, ma una vera e propria icona del calcio sudamericano degli ultimi anni. Nonostante una carriera ricca di successi anche a livello di club (4 titoli nazionali con gli argentini del Vélez Sarsfield, con cui ha conquistato anche una Coppa Intercontinentale) è stato con la maglia della Nazionale del Paraguay che si è fatto notare al grande pubblico, guidando una difesa molto forte che a Francia ’98 fu piegata dai padroni di casa – e futuri campioni – solo all’ultimo minuto. Molto forte tecnicamente e fisicamente, Chilavert tra i pali si affidava ad un grande senso della posizione ma era capace anche di tuffi acrobatici e improvvisi. Era abbastanza freddo da calciare con precisione rigori decisivi, e in alcune occasioni ha segnato anche su calcio di punizione. Più di tutte queste qualità, però, era noto per il suo enorme carisma, che incuteva timore negli avversari e che galvanizzava chi giocava con lui.

#10 – Edwin VAN DER SAR

I tifosi italiani, che lo ricordano nello sfortunato biennio alla Juventus, si stupiranno di questa affermazione, ma Edwin Van der Sar è stato un grandissimo portiere, e i titoli conquistati in una carriera che lo ha visto giocare ad alto livello fino a 40 anni lo dimostrano.
Cresciuto nell’Ajax, l’esperienza italiana alla Juventus fu sfortunata ma molto meno negativa di quello che si vuole ricordare. Risorto nel Fulham, trovò definitiva consacrazione nel Manchester United, con cui tornò ad essere quel baluardo insuperabile che era stato ai tempi dell’Ajax.
Nel suo palmares figurano 2 Champions League (e tre secondi posti), 4 campionati olandesi, 4 campionati inglesi, 3 coppe di Lega inglesi, 3 coppe d’Olanda, una UEFA, una Intercontinentale, un Mondiale per club. A livello individuale detiene il record di imbattibilità sia a livello di Nazionali che in Champions League, manifestazione nella quale in quattro occasioni è stato votato miglior portiere. Con l’Olanda ha giocato per 130 volte, un altro record per il miglior portiere oranje di sempre.

#09 – Iker CASILLAS

Arriva al Real Madrid, squadra del cuore, a 8 anni e vi passa l’intera carriera, conquistando giovanissimo il posto da titolare nella squadra più vincente del mondo e non lasciandolo più. In totale con la maglia dei “Galacticos” ha vinto finora 5 volte la Liga e 3 volte la Champions League. A livello individuale è stato votato una volta miglior portiere ai Mondiali (2010), due volte miglior portiere agli Europei e ben cinque volte miglior portiere al mondo dall’IFFHS. Impressionante anche il palmares con la Nazionale, con cui ha debuttato nel 2000 a 19 anni mettendo insieme finora 160 presenze: 2 titoli Europei e una Coppa del Mondo vanno ad aggiungersi al titolo mondiale Under-20 conquistato nel 1999, il preludio ad una carriera che sarebbe stata tra le più grandi e vincenti di sempre.

#08 – Peter SCHMEICHEL

Uno dei più forti portieri della storia e anche uno dei più iconografici: nella memoria rimangono il suo immenso carisma, un coraggio fuori dal comune e una presenza fisica che da sola lo rendeva padrone dell’area piccola. Tra i pali mostrava grandissimi riflessi e un’agilità fuori dal comune nonostante la massiccia mole (193 cm x 96 kg), qualità che gli hanno permesso per molti anni di essere considerato il miglior portiere del mondo. Con il Manchester United ha conquistato ogni trofeo possibile (5 campionati inglesi, 3 coppe d’Inghilterra, una storica Champions League) ma ha mietuto successi anche prima (4 titoli danesi con il Brondby) e dopo (un campionato portoghese con lo Sporting Lisbona) mentre con la Danimarca è stato tra i protagonisti dello storico trionfo agli Europei nel 1992 ed è inoltre detentore, con 129 partite, del record di presenze. 

#07 – Oliver KAHN

Per molti è stato il più forte portiere di sempre. Di certo lo è stato nella sua epoca, nonostante una nutrita e qualificata concorrenza. Quel che ha reso Kahn il migliore è stato il non avere alcun tipo di punto debole: forte in uscita, reattivo tra i pali, fisicamente imponente, caratterialmente solidissimo, carisma da vero leader.
Qualità che hanno fruttato un palmarès impressionante: 8 campionati tedeschi, 6 coppe di Germania, 6 coppe di lega tedesche, una Coppa UEFA, una Champions League, una coppa Intercontinentale e un Campionato Europeo vinto con la Nazionale, dove per un decennio è stato l’indiscusso portiere titolare. 

#06 – Ricardo ZAMORA

Il 21 gennaio del 1901 nasce a Barcelona Ricardo Zamora, il miglior portiere del mondo della sua epoca. Tecnicamente completo, e tra i primi nell’uscire contro l’avversario lanciato a rete, il carisma e lo sguardo magnetico – oltre all’aura leggendaria che lo avvolgeva – finiva per intimorire psicologicamente molti avversari, che spesso lamentavano di essere stati da lui “ipnotizzati”. Vince 2 Coppe di Spagna con il Barcelona, quindi passa al Real Madrid e vince 2 campionati e altre 2 Coppe di Spagna, l’ultima nell’ultima partita da lui giocata, quando nel finale con un prodigioso intervento impedisce alla sua ex-squadra di pareggiare. Di quella parata si parla ancora oggi, così come di quando con lo sterno rotto continuò stoicamente a giocare contro l’Inghilterra, una gara che la Spagna vinse 4 a 3 diventando la prima squadra non britannica a sconfiggere i maestri del football. 

#05 – Gordon BANKS

“In quel momento ho odiato Banks più di ogni altro calciatore al mondo, non potevo crederci. Ma quando è passata l’ira, ho dovuto applaudirlo con tutto il cuore. Era la più grande parata che io avessi mai visto.” Così parlò il grande Pelé, sul cui colpo di testa il portiere inglese sfoderò quella che per tutti è “la più bella parata del XX° Secolo”.

Miglior portiere ad aver ma
i difeso i pali dell’Inghilterra, Banks lavorava in miniera quando fu scoperto dal Chesterfield, che lo lanciò nel calcio. Successivamente le sue squadre furono il Leicester City e lo Stoke, prima di un forzato ritiro anticipato nel campionato americano, dov’era giunto in seguito ad un incidente che gli causò la perdita della vista da un occhio. Fu sostituito da Shilton, grande portiere ma inferiore a Banks, come tutti quelli che si sono succeduti dopo o che c’erano stati prima. Avendo giocato sempre in squadre di secondo piano, il suo palmares a livello di club è scarso: 2 Coppe di Lega appena, conquistate con il Leicester. Tuttavia il suo nome resterà per sempre indissolubilmente legato alla vittoria della Coppa del Mondo del 1966, primo e unico trionfo dell’Inghilterra ai Mondiali. Dotato di riflessi straordinari e di un fisico agile ed elastico, l’aver giocato sempre in club minori ha portato i fans di tutto il mondo ad identificarlo con la Nazionale più di molti altri campioni, meritandosi il soprannome di “Banks of England”. 

#04 – Gianluigi BUFFON

All’esordio assoluto, che avviene in Serie A ad appena 17 anni, è il migliore in campo per il suo Parma, che blocca il Milan compiendo interventi strepitosi su Eranio, Baggio, Simone e Weah. Lontano parente di Lorenzo Buffon, ex-portiere di Milan e Inter, dopo diverse stagioni che lo vedono in crescita costante passa alla Juventus nel 2001, a 23 anni e già presenza costante in Nazionale.
Con i bianconeri gioca tuttora, 14 stagioni con questa, oltre 400 presenze e una bacheca strepitosa: 5 Scudetti, 4 Supercoppe Italiane, segue la Juventus anche in Serie B dopo Calciopoli, contribuendo a riportarla subito in Serie A. Con la Nazionale vanta 146 presenze e la partecipazione a 5 Coppe del Mondo, tra cui quella vinta nel 2006, dove è a detta di molti il migliore tra gli azzurri campioni. 
Se sulla sua figura fuori dal campo si può discutere, tra i pali Gigi Buffon ha sempre messo tutti d’accordo: completo, carismatico, reattivo, gli errori in una carriera così lunga si contano sulle dita di una mano. Senz’altro il più forte portiere della sua generazione e forse anche di quella precedente.
 

#03 – Sepp MAIER

In una scuola, quella tedesca dei portieri, che ha espresso alcuni dei più grandi interpreti di sempre nel ruolo, Sepp Maier è stato senza dubbio il numero uno. Nato a Monaco, ha giocato per tutta la carriera nel Bayern, con cui ha conquistato quattro titoli di Campione di Germania e ben tre Coppe dei Campioni consecutive. All’apice della sua bravura e popolarità fu il portiere titolare della Germania Ovest vincitrice dei Mondiali del 1974, mentre in patria fu protagonista di un’incredibile striscia di 473 partite consecutive giocate. Carattere, presa, riflessi eccezionali (che gli valsero il soprannome “Il Gatto di Anzig”) lo resero l’indiscusso numero uno al mondo nel ruolo negli anni ’70. Si ritirò a 35 anni dopo un incidente automobilistico che quasi gli costò la vita, chiudendo così una carriera da numero 1 di ruolo e di fatto. 

#02 – Dino ZOFF

Quando arrivò alla Juventus, nel 1972, la carta d’identità segnava trent’anni compiuti. Non molti per un portiere, ma in pochi avrebbero immaginato che in pratica la vera carriera di Dino Zoff iniziava in quel momento. Non che prima non fosse noto per la sua enorme bravura: distintosi nell’Udinese, esploso nel Mantova, affermatosi nel Napoli, Zoff ha visto sul campo due generazioni di calciatori tentare di segnargli una rete. Impresa tutt’altro che facile, visto che questo portiere che poco concedeva allo spettacolo era estremamente concreto e possedeva riflessi micidiali ed un grandissimo senso della posizione. Doti che gli permisero di restare sulla breccia anche mentre gli anni passavano: nel 1982, guidando una difesa composta dai compagni della Juventus Cabrini, Scirea e Gentile, si laureò Campione del Mondo a quarant’anni compiuti, il più anziano vincitore dei Mondiali di sempre.
In carriera ha vinto 6 Scudetti, 2 Coppe Italia e una Coppa UEFA con la Juventus, il Mondiale dell’82 e l’Europeo del ’68 (!) con la Nazionale. Una volta ritiratosi è stato apprezzato allenatore e dirigente.
 

#01 – Lev JAŠIN

Nel calcio si può discutere veramente di quasi qualsiasi aspetto, ma su una cosa non ci sarà mai questione: il miglior portiere della storia del calcio, il più rappresentativo, l’icona di questo ruolo così particolare, è e sarà sempre Lev Ivanovič Jašin. 
Già portiere di hockey su ghiaccio, esordì relativamente tardi nel club della sua vita, la Dinamo Mosca, affermandosi però subito come un fenomeno. I riflessi eccezionali li aveva allenati nella fabbrica dove aveva lavorato da bambino per sostituire gli operai partiti per la guerra: i colleghi gli tiravano di tutto per gioco – bulloni, viti – e lui afferrava qualsiasi cosa. Un prodigio, che finì per essere il miglior portiere della storia grazie alla conquista del Pallone d’Oro nel 1963: mai nessuno del suo ruolo vi era riuscito prima, mai nessuno vi riuscirà poi. 
Con la sua divisa nera e i suoi balzi felini si guadagnò il soprannome di “Ragno Nero”, divenne un eroe dell’Unione Sovietica, uno spauracchio per gli avversari, rispettato da chiunque lo affrontasse. Si ritirò a 41 anni in uno stadio gremito, in campo un mix di campioni epocali giunti a rendergli il giusto omaggio. In carriera ha parato ben 86 rigori, ha giocato quasi 400 gare tra Dinamo Mosca e Nazionale lasciando la porta imbattuta in più di 200 di queste. Ha vinto il Pallone d’Oro, cinque titoli sovietici, 3 coppe nazionali, un titolo nazionale nell’hockey. È stato secondo agli Europei del 1960 e oro olimpico nel 1956 a Melbourne. Aveva sempre sofferto di forti dolori allo stomaco, che curava a volte anche sul campo e che si sono trasformati in un cancro che se lo è portato via a 60 anni. Lasciando però su questa terra il ricordo di chi ha visto giocare quello che è, e forse sempre sarà, “il miglior portiere del mondo”.
 
 

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