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Familia di Francesco Costabile rappresenterà l’Italia agli Oscar: «La violenza è ovunque, il cinema deve parlarne»

Familia di Francesco Costabile è il film scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar 2026. Tratto da una storia vera, racconta un dramma familiare segnato da violenza patriarcale e neofascismo. Il regista, docente a Bologna, definisce la candidatura una “scelta politica forte”.

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A sorpresa Familiail film di Francesco Costabile, è stato scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar nella categoria Film Internazionale. Il lungometraggio, presentato per la prima volta l’anno scorso al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti e uscito nelle sale a ottobre del 2024, ha battuto la concorrenza.

Costabile incredulo: «Pensavo fosse uno scherzo»

La commissione Anica composta da Micaela Fusco, Alessandra Magliaro, Olivia Musini, Gabriele Muccino, Simona Paggi, Federico Pontiggia , Micaela Ramazzotti, Stefano Sardo e Vitto Sinopoli, dopo aver visionato 23 film in lizza, lo ha preferito ai più accreditati film Diamanti di Ozpetek, a Napoli-New York di Salvatores e a Sotto le nuvole di Rosi. La notizia, giunta con una telefonata, ha colto impreparato lo stesso regista. Costabile ha dichiarato di essere rimasto sorpreso e di aver stentato a credere alla veridicità di questa designazione. «Non ci credevo, pensavo fosse uno scherzo telefonico».

«Insegnare mi ha aiutato come artista»

Il regista quarantaquattrenne di origine cosentine vive nella città delle due Torri. E’ giunto a Bologna come studente fuorisede quando si è iscritto al Dams. Attualmente è docente presso l’Istituto Aldini-Valeriani dove insegna grafica e comunicazione. A proposito della sua professione Francesco Costabile ha dichiarato di amare l’insegnamento al quale riconosce il merito di tenerlo legato alla realtà. «Quello dell’insegnante – ha rivelato- è un mestiere che mi ha aiutato tantissimo come artista, perché credo che i registi debbano sempre mantenere un ancoraggio con la realtà». Dopo questo inaspettato riconoscimento sarà più difficile, confessa, far convivere la sua professione con gli impegni di regista.

L’esordio con Una femmina

Costabile ha esordito nel 2022 con Una femmina, ispirato al libro di Lino Abbate Fimmine Ribelli e presentato alla Berlinale. La pellicola ha aperto una trilogia sulla quale il regista sta attualmente lavorando per realizzare la terza e ultima parte.

La storia e l’epilogo di una violenza familiare

Il suo secondo film, scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar, è tratto dall’autobiografia Non sarà sempre così e racconta la toccante vicenda di Luigi Celeste, interpretato da Francesco Gheghi. Il protagonista è un giovane ragazzo che è cresciuto in un ambiente familiare difficile e che ha assistito alle violenze perpetuate dal padre sulla madre. Dopo gli anni trascorsi dal padre Franco in carcere, il giovane che nel frattempo, carico di rabbia, si è unito ad un gruppo di neofascisti, dovrà affrontare il proprio passato quando la figura paterna si ripresenterà nella sua vita.

L’epilogo della vicenda che la recente cronaca ha raccontato è quello dell’omicidio compiuto dal figlio ai danni del padre e la sua condanna per aver difeso la madre a nove anni di carcere.

«Una scelta politica forte»

Il film affronta uno dei temi più attuali di questo particolare momento storico ovvero la violenza. Non solo quella di genere «ma proprio la violenza che la cultura macista patriarcale, l’autorità incarnano nella nostra società». Presentare un film di questo tipo negli Stati Uniti, come allude il regista, laddove il governo Trump sta orientando gli equilibri di larga parte del mondo e «sta sprofondando nella violenza contro le donne e porta avanti il razzismo e la transfobia» rappresenta una «scelta politica forte» dettata dal fatto che il cinema e l’arte declinata in tutte le sue forme sono e devono essere, secondo Costabile, rivelatori sociali. A riguardo ha espresso: «Noi come artisti siamo persone coinvolte che fanno anche film politici, non ideologici, ovvero che parlano della nostra contemporaneità».

E nella nostra contemporaneità, infatti, la violenza «è sdoganata in tutte le sue forme» dalle guerre che si stanno combattendo in Ucraina al genocidio di cui è vittima il popolo palestinese. Il film affronta anche il tema del neofascismo e degli effetti che esso genera anche nel mondo giovanile e nella società attuale.

La violenza di genere come tema urgente

Il regista ha rivelato che la commissione che ha designato il suo film ha compreso l’importanza di portare nelle sale il tema della violenza di genere. «E’ una scelta coraggiosa ma evidentemente il tema aveva un’urgenza. La violenza di genere è un tema universale ed è urgente portarlo al pubblico».

La corsa di Familia continuerà?

Per presenziare nell’attesissima serata di Los Angeles, quando si assegneranno gli ambiti premi, il film di Costabile dovrà superare la selezione fatta dai membri dell’Academy Awards. Il 16 dicembre conosceremo i titoli dei 15 film scelti tra tutti quelli proposti dai vari Paesi. Il 22 saranno resi noti i 5 finalisti. L’augurio è quello che la corsa iniziata da Familia possa continuare.

(Fonti: Il Resto del Carlino di Benedetta Cucci, Corriere di Bologna di Piero Di Domenico)

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