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Dakar 2024 | La Crono 48H nel deserto del Rub al Khali: bene il duo Schiumarini-Succi e Rebecca Busi

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Ufficio Stampa per Andrea Schiumarini, Laura Doria

Con la tappa numero 6 della Dakar 2024, i piloti hanno finalmente avuto un assaggio della novità assoluta di quest’edizione: la Crono 48H. Questa prova speciale marathon, che vedrà i piloti in azione per ben 48 ore, si svolge nel Quarto Vuoto, o Rub al Khali; le ripide dune del deserto più esteso del mondo hanno già messo a dura prova i piloti nella giornata di ieri.

Crono 48H: come funziona

L’inedita prova che caratterizza lo stage 6 di questa Dakar, con partenza ed arrivo a Shubaytah, si svolge su due giorni. Dopo una liaison di oltre 200 km, vede i piloti percorrere altri 572 km sulle dune del Rub al Khali, per poi essere interrotti alle ore 16 da un segnale acustico che sancisce la fine della speciale. A quel punto i piloti scelgono, in base alla distanza, quale dei 6 bivacchi raggiungere; passeranno la notte in tenda, prima di ripartire nella giornata di domani, al sorgere del sole. In realtà, la lunghezza della prova è stata poi ridotta di 25 km per via della particolare consistenza della sabbia, definita “sciolta”, cioè non compatta; questo, come segnalato dai piloti, causa un eccessivo consumo di carburante, rischiando quindi di compromettere i rifornimenti. Inoltre, sempre per lo stesso motivo, è stato imposto un “tratto a velocità moderata” tra i km 54 e 90.

Altra particolarità della Crono 48H è la completa assenza di comunicazioni con il proprio team; questa possibilità viene tolta per impedire ai piloti di conoscere la posizione dei propri avversari.

Mal di dune

Una prova dalle condizioni a dir poco estreme: basti pensare che nella tenda in cui pernotteranno tra oggi e domani i piloti non troveranno alcun tipo di comfort, neanche un letto o un bagno. Sarà dunque un’impresa per loro riposare nella fredda notte del deserto in vista della prova di domani. Per quanto riguarda il cibo, ai piloti verrà offerta una razione militare, comprensiva di due scatole di cibo e uno strumento per accendere un fuoco; inoltre, i corridori avranno a disposizione un massimo di sei litri d’acqua, con la possibilità di riempire le loro borracce nelle aree di rifornimento per combattere il calore del deserto.

I concorrenti arriveranno al bivacco stremati da una prova durissima, come confermato dalle parole del pilota francese Guerlain Chicherit, che ha parlato di “mal di dune”, descrivendo così la sua esperienza durante un pit stop: «È come avere i postumi di una sbornia»; Chicherit ha anche dichiarato di essersi trovato costretto per questo motivo a ridurre il ritmo.

Costanti Schiumarini-Succi e Busi, qualche difficoltà per Catanese

Buona prestazione dell’equipaggio romagnolo formato da Andrea Schiumarini e Andrea Succi; il duo del Team 260 ha concluso la giornata in 42° posizione nella categoria Ultimate. Ottima anche la prova della bolognese Rebecca Busi, affiancata dall’uruguagio Sergio Lafuente, del team OnlyFans Racing; l’equipaggio occupa dopo la prima metà della prova la 12° posizione nella categoria SSV. Per quanto riguarda la categoria Rally 2, chiude la giornata in 86° piazza Francesco Catanese, che cercherà di recuperare terreno nella mattinata di domani.

Nelle posizioni di vertice, il dominatore di giornata è Carlos Sainz, affiancato da Lucas Cruz, che precede il duo svedese Ekstrom-Bergkvist, staccato di oltre 4 minuti; grazie a questo exploit l’equipaggio spagnolo conquista virtualmente la leadership della classifica generale, in attesa della seconda parte della prova che si terrà nella giornata di domani. Costretto ad abbandonare i sogni di gloria Yazeed Al-Rajhi, uno dei candidati alla vittoria finale: protagonista di un grosso incidente al km 51, il pilota saudita del team Yazeed potrà tentare di recuperare la vettura e tornare a gareggiare, ma sono ormai sfumate le possibilità di raggiungere la vittoria assoluta.

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