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Nuova rocambolesca vittoria della Virtus Segafredo, che ribalta la situazione anche col Maccabi Rishon LeZion: 79 – 85

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foto Ciamillo Castoria/Virtus Pallacanestro

 

 

MACCABI RISHON LEZION – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA     79 – 85       (22-25; 47-45; 69-60)

Maccabi: Mishan n.e., Swing 11, Bourdillon 15, Ariel 3, Blayzer 9, Kozahinof n.e., Williams 19, Tishman, Dovrat 3, Hamilton 19, Shadletsky n.e., Monroe n.e. All. Goodes

Virtus Segafredo: Gaines 13, Pajola, Baldi Rossi n.e., Markovic 6, Ricci 4, Delia, Cournooh 6, Hunter 9, Weems 10, Nikolic, Teodosic 18, Gamble 19. All. Djordjevic

Arbitri: Vojinovic, Papapetrou, Clivaz

Tiri liberi: MA 17/25; BO 20/22

Falli: MA 22; BO 24

Rimbalzi: MA 36; BO 26

Tiri da 2: 19/35; BO 25/39

Tiri da 3: 8/21; 5/21

Dovesse vincere, oggi, la Virtus Segafredo, sarebbe matematicamente dentro alle Top16 di Eurocup. Non pensiamo voglia considerarsi tuttavia vittima sacrificale il Maccabi Rishon LeZion, per quanto privo di Darryl Monroe, in panchina per onor di forma, potendo però contare, rispetto all’andata, sul tiratore Frederic Bourdillon. Da verificare lo stato di forma sia fisico che mentale dei bolognesi, ultimamente affaticati in alcuni giocatori in modo evidente. Fondamentale sarebbe affrontare la gara con piglio determinato, ma questa comincia ad apparire una chimera per la truppa di Sasha Djordjevic.

I quintetti sono Markovic, Gaines, Weems, Ricci e Gamble, come ormai consuetudine, per Bologna, Swing, Bourdillon, Blayzer, Hamilton e Williams per il Maccabi. Gaines fallisce il primo tiro anche abbastanza facile, Bourdillon al contrario azzecca la tripla con aggiuntivo per il tiro da 4. Gamble è assai determinato nel rispondere agli attacchi avversari e guadagna il pareggio a 6, mentre la difesa bianconera palesa alcune smagliature, con Bourdillon ancora pronto a punire da oltre l’arco. Un primo vantaggio virtussino (11-12) arriva con un gancetto in penetrazione di Markovic poco prima della metà del periodo, ma è solo un attimo, visto che gli israeliani continuano a macinare gioco e Djordjevic è costretto al time out sul 21-15 a fine settimo minuto. Da lì, un misteriosissimo fallo in attacco fischiato a Hamilton e un briciolo di convinzione in più delle Vu Nere che riescono a finire il quarto un po’ rocambolescamente (con tabellata non dichiarata di Hunter) sul +3: 22-25.

Gli israeliani stanno sbagliando in modo esagerato ripetuti tentativi di alley-oop, ma a volte anche sbagliando non perdono l’occasione di fare poi canestro, perché i bolognesi non paiono granché reattivi su rimbalzi e palle vaganti, con Hamilton che ora detta legge. Sul 39-36 Ariel commette antisportivo su Gamble, che si trova a contrastare per rotazione difensiva, ma la Virtus non sfrutta adeguatamente l’occasione; Ariel così si vendica con una tripla. Grottesco errore di Hunter da sotto, contropiede di Swing, penetrazione di Gaines: 47-45 all’intervallo. La Virtus deve mutare atteggiamento in difesa, se vuole uscire sorridente da questa trasferta.

Il terzo periodo comincia con un malfunzionamento del cronometro che porta all’annullamento di una tripla di Swing. Markovic delizia con i suoi passaggi, quando non sono visibilmente errati. Ma anche Ricci prima e Gamble dopo falliscono facili occasioni da sotto, mentre gli israeliani iniziano ad esaltarsi e producono un 16-2 che determina il 63-52 che obbliga Djordjevic a richiedere una sospensione. Hunter getta nuovamente la palla, Bourdillon rimette la tripla. La palla ai bolognesi non entra più, il parziale si fa devastante, interrotto da un terzo tempo di Teodosic. Una discreta ingenuità dei rossi di casa permette tuttavia alla Segafredo di riavvicinarsi e chiudere il quarto sotto la doppia cifra, 69-60, con Cournooh che un po’ disfa ma soprattutto fa, sia in attacco che in difesa.

Santeodosic ricompare come tale ad avvio ultimo quarto, e chiama i suoi alla riscossa. Dopo un minuto è -4. A 7’53” dalla fine Teo mette pure un gioco da 4 per il -1. Cournooh dall’angolo dà poi il vantaggio, 70-72. Weems come sempre nei momenti caldi si aggiunge ai protagonisti, sembra quasi che durante la sosta i bolognesi si siano presi un caffé per il differente modo di stare in campo. Gaines entra nella personale doppia cifra, Swing prova a opporsi con una efficace penetrazione. A 1’22 è 76-80. A 1’06” Teodosic cade nella trappola di uno sfondamento (77-82), ma Williams viene poi colto in una discutibile infrazione di passi. Una incomprensione fra Teo e Hunter proietta il Maccabi, sulla transizione conseguente, a -3, a 33”. Bourdillon prende a schiaffi, involontariamente, Teodosic, mandandolo in lunetta, infine Cournooh ai liberi fissa il risultato: 79-85. La Virtus Segafredo ottiene la vittoria che la proietta matematicamente alle Top16, ma ancora una volta ha rischiato grosso. Djordjevic stesso alla fine commenterà “abbiam fatto ridere per due terzi”, diciamo che se si tifa Virtus non sembrano possibili momenti di noia. Diciamo che, in questo, la Virtus assomiglia alle grandi squadre che riescono ogni volta a raddrizzare le situazioni storte. Però, per giudicarsi grande squadra, bisognerà attendere risultati significativi che sarebbe meglio raggiungere, intanto, con un po’ meno suspense, per non correre il rischio di arrivare cotti ai momenti veramente decisivi. Il Maccabi dovrebbe recriminare sulla infinità di palle buttate al vento, come su una vittoria che ad un certo punto sembrava nelle loro mani ed invece gli è sfuggita con una certa ingenuità.

 

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