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Fumata bianca all’UnipolArena. Editoriale del lunedì sulla Fortitudo

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Finalmente la vittoria. Dopo le due brutte sconfitte nelle prime due uscite in Serie A, la Fortitudo Bologna trova il sorriso con un successo importante. La Lavoropiù nell’anticipo della terza giornata di LBA ha sconfitto per 93-70 Trento.
Per la prima volta si è vista una squadra con la faccia giusta: a partire dal riscaldamento, per poi passare alla partita. Il match sin dai primissimi possessi è andato in un’unica direzione, quella della Fortitudo.
È stata una Lavoropiù rabbiosa che è scesa sul parquet con la voglia di invertire la rotta. La terza sconfitta consecutiva sarebbe stata inaccettabile e quindi di forza la Fortitudo ha strappato il referto rosa. 

Bologna ha battuto una Trento che non è mai stata in partita. La Dolomiti Energia rimane ancora a secco di punti in campionato, ma in EuroCup – al contrario – vanta un buonissimo due su due. Con la Fortitudo è parsa scarica e soprattutto spaesata. Ha trovato buone cose solo da Luke Maye (ottimo prodotto di North Carolina University), ma è mancato quello del lungo Jacorey Williams. I biancoblu si sono costruiti il successo partendo finalmente da una difesa dura, attenta e che ha saputo sfruttare tutte le difficoltà della Dolomiti Energia.
Però, come si diceva per le prime due sconfitte, si costruiscono gli attacchi partendo dalle difese. E questo è avvenuto sabato sera all’UnipolArena dove erano presenti solamente 553 spettatori a fronte dei 1200 possibili.  
Con aggressività sui portatori di palla, con pressing fino a metà campo e soprattutto con durezza nell’area dei tre secondi, la Effe ha saputo partire per poi produrre ottime azioni offensive.
Ci attendevamo una partita così della Fortitudo, anche se in realtà non era per niente scontata. Si sarebbe rischiato di incappare in un inizio ancor più pericoloso visto i prossimi delicati impegni con Sassari (trasferta), Milano (casa) e Brindisi (trasferta).
Per fortuna la Lavoropiù ha strappato questa vittoria che deve essere di slancio per le prossime partite.

Sicuramente la nota più positiva – oltre alla già citata difesa – è l’apporto di tutti su entrambi i lati del campo. Il migliore è stato Matteo Fantinelli. Il playmaker nato a Faenza si è dimostrato ancora una volta quello che ha giovato di più dall’arrivo di Meo Sacchetti. Il “Fante” ha acquisito quella personalità e quella determinazione nei propri mezzi che fino ad ora era sempre stato il suo punto debole. Fantinelli ha dominato contro Trento: 21 punti senza errori dal campo (5/5 da due e 3/3 da tre) con 5 rimbalzi, +29 di +/- e 30 di valutazione. Insomma una prestazione maiuscola! Ma la Fortitudo non è stata solo Fantinelli. È tornato a disposizione Adrian Banks. Il numero 1 dei biancoblu è partito dalla panchina per far posto nello starting-five a Tre’Shaun Fletcher. Ancora non sappiamo se questa mossa di Sacchetti sia dettata dal rientro in extremis dell’ex Brindisi, ma potrebbe essere una tattica da approfondire anche nelle prossime partite. Come Venezia con Austin Daye, anche la Fortitudo potrebbe avere il proprio sesto uomo di lusso che dà punti, pericolosità e concretezza alla panchina. 
Sacchetti contro Trento ha alternato bene l’utilizzo di Banks e Pietro Aradori. I due maggiori terminali offensivi così si sono presi la leadership della squadra in momenti diversi, giovandone entrambi: Banks ha chiuso con 15 punti, Aradori con 18.
Ethan Happ ha fatto sicuramente dei miglioramenti rispetto alle prime due uscite, ma da lui ci aspettiamo ancora di più. È stata buona la prova di Todd Withers (12 punti) che con il suo atletismo ha messo in seria difficoltà una Trento piuttosto statica da questo punto di vista.
Va fatta menzione anche per Gherardo Sabatini. Il numero 45 della Fortitudo ha tenuto molto bene il campo e ha sostituito alla grande un Fantinelli in versione bomber. Per lui ci sono 6 punti (3/3 da due) e tante buone cose.

Difesa e attacco così concepite devono essere i punti di partenza per i successi della Fortitudo. Ottima la vittoria contro Trento, ma – come si suol dire – una rondine non fa primavera. I prossimi impegni da questo punto di vista infatti diranno molto dello stato dell’arte della Lavoropiù. Probabilmente i maggiori problemi arriveranno quando – se comincerà – ci sarà la Basketball Champions League ad intervallare i match di Serie A. Il roster forse è corto e non troppo attrezzato per disputare il doppio impegno. Qualche innesto probabilmente serve e verrà fatto. Il tempo darà le sue risposte.

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