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Raddoppio su: Nick Perkins

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Altro weekend che si avvicina ed altra battaglia da affrontare da underdog  per la Fortitudo. Domenica al Paladozza arriva l’Happy Casa Brindisi, elogiata per le prestazioni delle recenti stagioni ma più discontinua in questa. Acciuffate le Final Eight di Coppa Italia all’ultima occasione utile, ha faticato e tutt’ora sta faticando a trovare quella compattezza che ha impensierito le primissime della classe. 

Pur con Vitucci saldamente al comando, diversi rimescolamenti nel roster possono aver influito sul rendimento complessivo della squadra. L’inserimento di Alessandro Gentile è da capire, non si stratta infatti di una mossa tipica da Giofrè (il direttore sportivo), forse con il suo arrivo gli equilibri, anche di gioco, potrebbero spostarsi. Non è da escludere pensando anche all’addio di pochi giorni fa da parte di Josh Perkins, prezioso per l’Happy Casa fino a questo punto come rimane preziosissimo l’altro Perkins, Nick, quello rimasto.

Proprio sul pivot americano dovranno concentrarsi i maggiori sforzi fortitudini. Le motivazioni sono parecchio ovvie. Innanzitutto i numeri che accompagnano Perkins da inizio stagione: 16,9 punti e 5,9 rimbalzi in media a partita oltre ottime percentuali al tiro. Pur non rientrando nelle statistiche, è fondamentale ricordare il lavoro che fa per la squadra, il quale gli ha permesso di essere eletto più volte MVP di giornata e del mese (anche a gennaio è stato inserito nel miglior quintetto del campionato). Insomma, nella consapevolezza dello spessore complessivo della rosa, è lui l’osservato speciale del match, meritevole di raddoppio.

Per lo meno, sarebbe meritevole di raddoppio, se la Fortitudo se lo potesse permettere e fosse coperta in quel ruolo. A quanto pare, infatti, il prossimo a lasciare i colori biancoblu sarà Groselle, lasciando Totè unico 5 della squadra (dubbi sulle condizioni di Borra e la fiducia di cui gode nei confronti del coach). E’ probabile che qualcuno sostituirà il centro americano ma è altrettanto probabile lo faccia dopo la partita di domenica mentre l’attuale numero 41 biancoblu non è detto non sia già con la testa al Bamberg. Nel caso in cui fosse ancora a disposizione, il problema Perkins rimane di difficile soluzione; il suo atletismo esplosivo è difficile da limitare per chiunque dei biancoblu. 

Forse un punto debole c’è. Non è un segreto che l’americano non sia abbia una grande mira dalla lunetta: solamente 66 segnati in stagione sui 103 tentati, un 64,1% non proprio da cecchino. E’ il giocatore che ne ha tirati di più in campionato, mandarlo in lunetta con continuità, distribuendo bene i falli su tutti i giocatori, potrebbe metterlo, quantomeno parzialmente, in difficoltà. 

Non è certamente la soluzione per arginare un giocatore che fisicamente sovrasta la difesa leggera fortitudina, a maggior ragione se i ranghi saranno ancor più ridotti. La tecnica potrebbe, però, indurre Perkins in nervosismo e confusione e da questa situazione, unita alla ritrovata presenza della Fossa al palazzo, la effe trarre quella forza speciale che sarà necessaria d’ora in poi fino a fine stagione.

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