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La Fortitudo cede di nuovo nel finale: Brindisi passa al Paladozza 67-73

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Foto di Bianca Costantini

 

FORTITUDO KIGILI BOLOGNA – HAPPY CASA BRINDISI 67-73 (24-18; 13-24; 8-13; 22-18)

 

 

Statistiche: 

Fortitudo: Frazier 17, Mingotti ne, Aradori 12, Durham 7, Zedda ne, Procida 12, Manna ne, Benzing, Charalampopoulos 7, Totè 2, Groselle 7, Borra 3. All.Martino

Brindisi: Adrian 4, Gentile 4, Zanelli 13, De Donno ne, Visconti ne, Gaspardo 4, Redivo 12, De Zeeuw, Clark 8, Chappell 4, Udom 2, Perkins 22. All.Vitucci

Tiri Liberi BO 16/24 BR 12/16

Tiri da 2 BO 21/37 BR 20/42

Tiri da 3 BO 3/18 BR 7/22

Rimbalzi BO 31 BR 40

Falli BO 22 BR 22

 

Arbitri: Attard, Bartoli, Galasso.

Quintetti iniziali:

Fortitudo: Durham, Procida, Aradori, Benzing, Totè.

Brindisi: Clark, Chappell, Gaspardo, Adrian, Perkins.

Un altro wekeend che termina con l’amaro in bocca per i tifosi biancoblu. Contro Brindisi la Kigili riesce a rimanere in equilibrio a lungo come spesso accade e come altrettanto spesso accade cede il passo all’avversario nei minuti finali. Reiterate difficoltà nel contenere i lunghi avversari come prevedibile, Perkins su tutti, e controllo della gara nelle mani ospiti a lungo. Decisivi Redivo e Zanelli tra il roster di Vitucci mentre Charalampopoulos e Procida i “salvabili” della effe

Il ritorno della Fossa dei Leoni ha sempre un effetto galvanizzante sulla Fortitudo. Non fa eccezione questa domenica, effe fiduciosa e precisa in attacco, pronta a rispondere alla fisicità di Perkins sotto canestro, limitato a fatica da Totè. Il lungo azzurro viene infatti rilevato da Groselle mentre Martino insiste su Procida come principale finalizzatore offensivo. 10-14 quando viene superata la metà del primo quarto. Partita combattuta molto più sotto le plance che dalla distanza come dimostra l’alto numero di falli commessi da entrambe le squadre. Chi trae maggiore forza dal calore del pubblico è ancora Procida (in campo tutti i primi 10′), sua la tripla del sorpasso che dà il largo al primo mini-parziale della gara: 23-18 a 1’20” dalla fine del primo periodo. Sugli scudi anche Charalampopoulos, battagliero a rimbalzo ed incisivo in attacco. Gara cominciata con il giusto approccio: 24-18 a fine primo quarto.

Omaggio della Fossa al barone Gary Baron Schull prima che l’attenzione torni sul parquet senza, però, la stessa aggressività da parte della Fortitudo. Due triple di Zanelli e un canestro dalla media di Gentile per un 0-8 fulminante in appena 2 minuti: 24-26. Time-out obbligatorio per i biancoblu nel tentativo di invertire il pessimo trend di questo periodo. Trovano il faticoso impatto con Totè ma appare chiaro come gli ospiti stiano ingranando velocemente, pur mancando di precisione. Tripla di Aradori per il controsorpasso, rafforzata dai punti di Frazier, 31-29 a 5′ dall’intervallo. La mano di Zanelli è spesso calda e prende confidenza con i ferri del Paladozza, Perkins costringe nuovamente Totè a soluzioni fallose e al conseguente bonus che permette all’Happy Casa di tornare in vantaggio (35-36) a meno di 3′ dalla fine del secondo quarto. Possessi di sterilità offensiva e recuperi non capitalizzati per pardoni di casa ed ospiti; a muovere la retina e lasciare più o meno intatto l’equilibrio della gara ci pensano Charalampopoulos e Gaspardo prima della sirena. 37-42 all’intervallo. 

Sarà una seconda frazione all’inseguimento per la Fortitudo oppure l’aggressività della prima sarà rimessa in campo? L’avvio faticoso porta a pensare alla prima anche se Brindisi non sembra passarsela tanto meglio. E’ vero che sblocca il punteggio con Adrian ma poi non segna per oltre 120 secondi. Reiterati problemi di falli, anche tecnici, per Totè e Perkins che continua a trovare terreno fertile per le proprie giocate. Una Effe piantata e senza idee offensive (indicativi i due airball consecutivi) cede il passo all’avversario che porta per la prima il vantaggio in doppia cifra, 38-48 dopo 4’30” nella ripresa. 2+1 di Aradori per riprendere feeling con il canestro, uniti ai punti di Groselle si completa il 5-0 valido per il -5 e si alzano i decibel del palazzo. Modalità ultra reattiva per Brindisi, marcature strettissime e corsa a rimbalzo in attacco, nuovo +10 ospite a 1′ dall’ultimo quarto. Gap che rimane tale nei 60 secondi successivi, 45-55 a 10′ dalla fine.

Troppo pochi 8 punti nel terzo quarto e troppa sofferenza nei possessi finali. Nonostante tutto questo la partita non è chiusa, bisogna minimizzare gli errori al contrario dell’1/3 ai liberi di Procida e l’1/2 di Frazier all’inizio del quarto quarto. Maggiori difficoltà nel costruire le azioni per la squadra di Vitucci che in difesa continua a mandare in lunetta i biancoblu che continuano a, però, a lasciare sul ferro punti facili. Riavvicinamento lento poi la tripla di Charalampopoulos per il -2 (56-58) ed impatto di Frazier. Solo la bomba di Redivo sotto il tifo assordante della Fossa permette a Brindisi di uscire da un’apnea pericolosa; quando poi torna in campo Perkins, i dolori sotto le plance si ripresentano, questa volta è Borra a soffrirne mentre l’Happy Casa esaurisce i falli. 60-64 quando sul cronometro mancano circa 3’30”, bastano poche azioni per il controsorpasso ma anche per un allungo decisivo. Un paio di scelte sbagliate e ostinate, non senza proteste all’indirizzo degli arbitri, riportano a +6 gli ospiti, time-out a 1’26” dal termine. Sono proprio queste azioni ad essere decisive per l’esito della gara mentre altre proteste per la fisicità di Perkins che ai liberi fa 2/2 appaiono sterili e soprattutto non coprono, anzi sottolineano la chiave del successo brindisino odierno. Ultime fiammate di Frazier prima che il bonus rallenti gli ultimi secondi del match e fissi il punteggio finale sul 67-73. La Fortitudo partiva con gli sfavori del pronostico, si avvicina all’obiettivo più del solito poi gli ultimi minuti la puniscono. Due settimane prima di tornare in campo, potrebbe cambiare qualcosa nel roster mentre si cerca un colpo da maestro di coach Martino per evitare cioè che al momento sembra inevitabile, la retrocessione in A2. 

 

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