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Glickman, CEO di Eurolegaue: “Puntiamo ad arrivare ad una competizione a 24 squadre con club a Londra, Parigi, Monaco, Belgrado, Bologna e Valencia”

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Foto Euroleague

Da tempo si parla di un possibile cambiamento del format dell’Eurolega, dovuto ad un aumento del numero di squadre partecipanti. Giocatori, Dirigenti ed addetti ai lavori, negli ultimi mesi, hanno proposto delle modifiche che potrebbero rendere ulteriormente appetibile e affascinante il prodotto “Eurolega” ed oggi, intervistato da Donatas Urbonas di Basketnews, il CEO di Eurolegaue, Marshall Glickman, ha rilasciato dichiarazioni molto interessanti. Di seguito un estratto delle sue parole: 

“La modifica del format va di pari passo con l’espansione. Ad oggi siamo 18 club ed abbiamo più domande di partecipazione che posti disponibili. Questa è sicuramente una posizione invidiabile e sono contento di esserci. Al momento abbiamo due organizzazioni di Parigi che stanno legittimamente chiedendo una licenza, i London Lions vogliono partecipare alla competizione il prima possibile mentre l’As Monaco, squadra che si è qualificata vincendo l’EuroCup e che grazie alla sua competitività è ancora in Eurolega, gioca in un’arena troppo piccola per i nostri standard. Sono andato a Monaco la scorsa settimana ed ho incontrato il primo ministro del Principato, che mi ha informato in merito alla volontà di costruire un nuovo palazzetto, dimostrando la loro ambizione a diventare una squadra con licenza permanente. Ci sono, poi, le due squadre di Belgrado, ovvero Partizan e Stella Rossa, che vogliono essere team di Eurolega. Per concludere, ci sono Virtus Bologna e Valencia, la quale sta costruendo una moderna arena, che desiderano avere una licenza pluriennale. È molto difficile puntare su un business nel quale un anno sei dentro e l’anno dopo al piano inferiore ovvero l’EurCup, ma dobbiamo essere una lega aperta in qualche modo, per questo il vincitore dell’EuroCup merita la promozione in Euroleague.

L’espansione è inevitabile, più squadre significano più incontri, ma non si può cambiare la durata della stagione, soprattutto con un calendario così compatto dove anche la FIBA richiede due finestre e i campionati nazionali prevedono i playoff. Probabilmente, ad un certo punto saremo costretti ad istituire le conference, anche se il format vigente è di nostro gradimento. Se ricorreremo alle Conference, dovremo trovare dei compromessi. Un’altra necessità sarà quella di espandere il numero delle partecipanti alla post season, quindi sono molto a favore di un torneo play-in stile Nba. Mi piacerebbe assistere ad un “All Star Game”. Tutti questi argomenti riconducono alla domanda, e dovremmo anche provare a far giocare una partita di regular season fuori dall’Europa, per esempio a New York, a Tokyo, a Mumbai. Servirebbe per far capire al resto del mondo la qualità del nostro prodotto, l’intensità delle nostre partite, il significato dello slogan “Every game matters”.

Dovremmo guardare ad un format creativo, mi piacerebbe trovare una soluzione pratica con la FIBA e con ULEB, un calendario più bilanciato tra Euroleague e campionati nazionali, è molto stancante per i giocatori dover giocare giovedì sera in un posto e dover viaggiare per giocare in campionato la domenica per poi, magari, tornare in trasferta il giorno successivo. Dobbiamo trovare una soluzione per questo, non è facile ma abbiamo delle idee in mente, anche se prima di rapportarci con la FIBA dobbiamo restringere il numero delle proposte. Penso che a marzo saremmo pronti e vedremo quale sarà la loro reazione

Mi piacerebbe avere molti partner realmente interessati ad aiutarci a crescere come brand a livello globale. Gradirei vedere dei contenuti digitali più profondi e interessanti, arrivare ad una competizione a 24 squadre dalla quale cogliere l’opportunità di avere club a Londra, Parigi, Monaco, Belgrado, Bologna e Valencia. Spero che potremo riaccogliere Mosca, il CSKA è sempre stato un club importante e prego perché la situazione si risolva. Mi piacerebbe avere meeting con la FIBA per lavorare insieme e rendere il basket ancora più popolare. È una questione di massima priorità e faremo in modo che tutti gli appassionati di pallacanestro del mondo si interessino all’Eurolega, non contro l’Nba ma come parte della stessa famiglia”.

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