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Dell’Aquila e il Leone S3 #20 – Il “Pagellone” della regular season

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Il primato perso proprio negli ultimi secondi dell’ultima giornata lascia inevitabilmente un po’ di amaro in bocca ma non cancella lo straordinario cammino biancoblu lungo tutta la prima fase della campionato. 16 vittorie e 5 sconfitte non le poteva pronosticare nessuno e invece Caja ha stupito tutti, proiettando la Fortitudo verso uno scenario decisamente ambizioso. 

In attesa che il roster venga allungato qualitativamente in previsione dei playoff, è il momento di tirare le prime somme stagionali con il “Pagellone” della regular season (è stato considerato chi ha fatto almeno una presenza): 

Nicola Giordano 6: chiamato in causa da Caja solo quando ci sono delle assenze in cabina di regia, il giovane playmaker riesce a rendersi utile alla causa e anche ad esaltarsi davanti al pubblico del Paladozza. Ci si chiede perché il coach lo abbia visto così poco (solo 7 presenze totali), ritenendolo in definitiva non pronto per il livello biancoblu.

Luigi Sergio 4,5: l’attenuante dell’età con annesso rientro dall’infortunio regge per le prime settimane poi perde la propria validità. Adattatosi forzatamente a riserva di Ogden, il suo contributo dalla panchina è quasi sempre minimo per non dire impalpabile. Si pensava potesse arricchire maggiormente le rotazioni? Onestamente sì, bastava poco che però non è arrivato.

Pietro Aradori 8: seconda, forse terza giovinezza del cagnaccio che in A2 a 35 anni fa ancora la differenza, e che differenza! Il gioco di asfissia difensiva biancoblu non lo limita anzi, gli concede gli spazi di manovra che più gli sono congeniali ed infatti risulta i miglior attaccante della squadra nonostante sia mancato tre volte. Si diverte, fa divertire e vince; finché regge la Effe ha le spalle coperte. 

Alberto Conti 4: da oggetto interessante a giocatore bocciato dopo poche giornate. L’ex MVP della serie B non si adatta al salto di categoria sparendo velocemente dai radar dello staff tecnico anche perché quando può giocarsi le sue carte, “cicca”. Sulla carta poteva dimostrarsi un esterno in grado di poter accumulare minutaggi, il parquet ha raccontato un’altra storia e difficilmente avrà un lieto fine. 

Riccardo Bolpin 7: Pur non brillando costantemente, Caja non può fare a meno di lui. Impiegato per 758 minuti su 880 complessivi, la guardia classe 1997, probabilmente anche per mancanza di alternative credibili, si ritaglia un ruolo di primaria importanza nello starting five bolognese rivelandosi un insidiosissimo difensore capace di prendersi anche la scena offensiva quando i principali marcatori tirano il fiato.

Alessandro Panni 6: il sesto uomo designato, utilizzato sia come riserva di Fantinelli sia come jolly esterno. Il tiro da tre è la sua migliore arma che a più riprese toglie la Fortitudo dagli impicci. Il gap con i titolari, però, rimane ampio come testimoniano le statistiche riguardanti i minuti d’utilizzo: la differenza tra lui, il più impiegato dalla panchina, rispetto al meno impiegato del quintetto base (Freeman) e di quasi 300 minuti. Questa Flats Service ha una squadra A e una squadra B, Panni è l’unico che può collocarsi in entrambe. 

Matteo Fantinelli 7: all’età di 30 anni, il capitano ha capito quali sono i suoi punti di forza e li sfrutta al massimo, gestendo al meglio energie e compagni di squadra. Spesso le luci della ribalta non sono su di lui ma se si guarda con quale intensità si spreme in copertura, ecco che l’importanza del Fante è spiegata (31 palle recuperate per sciorinare un dato, 132 assist per completare il ragionamento). Il mismatch fisico con gli avversari si conferma un marchio di fabbrica valido per tutte le stagioni, sportive e solari. 

Deshawn Freeman 8: e chi lo ferma questo? Quasi nessuno e infatti sotto le plance lo show di Deshawn è assicurato. Strapotere fisico che si alimenta anche grazie alla trans agonistica; un pallone vangante vicino al ferro è roba sua che sia nella propria area o in quella avversaria. Se il tiro dal perimetro non è affar suo, 1/6 in totale in stagione, vanta il 65% da due, miglior percentuale del roster, oltre ad essere il miglior rimbalzista offensivo (55) e stoppatore (16). 

Mark Ogden 7,5: anche il suo impatto sulla categoria è devastante. Di lunghi con il tiro dalla distanza nel proprio bagaglio se ne vedono pochi in A2 e lui è uno di questi. Un centro moderno che però sa anche giganteggiare sotto canestro. Conta più rimbalzi di tutti (178) e al tempo stesso tira con il 34% dai 6,75 metri, giocando poco meno di Bolpin e più di tutti gli altri. Giustamente invidiato da mezzo campionato, in coppia con il socio americano forma, con poche remore nel dirlo, una coppia da promozione.  

Alessandro Morgillo 4,5: la stazza sarebbe dalla sua e qualcosa lascia anche intravede; però quando il passo avanti è uno, quelli indietro solo tre. Gli urli disperati di Caja non hanno effetto su di lui, o addirittura lo abbattono togliendogli la fiducia anche nelle azioni più elementari come un appoggio in solitaria. Aveva, anzi ha ancora tutte i numeri per poter aiutare la Effe in questa stagione anche se le occasioni diminuiscono e le esigenze contingenti dei biancoblu portano a cercare alternative sul mercato. Si facciano gli scongiuri ma se domani Freeman si infortuna, Morgillo non può essere la scelta numero uno per una formazione che punta al primo premio. 

Celis Taflaj, Vitalii Kuznetsov sv: 39 minuti in 4 presenze per il primo, 3 minuti in una presenza per il secondo. Stesso non voto sebbene non siano da valutare con lo stesso metro di giudizio. L’albanese è il vero mistero di mercato, o non è convocato o gioca e dimostra pure un certo feeling con il canestro. E’ così tanto peggio dei compagni? Vitalii è invece stato aggregato come giovane, forse poteva trovare maggiori spazi durante i garbage time anche se l’allenatore biancoblu si è dimostrato poco avvezzo ai facili “contentini”.

Coach Attilio Caja 8: un lusso fuori scala dimostrato fin da subito. Impronta difensiva indelebile e capacità di mantenere in tensione i propri giocatori in ogni situazione. L’artiglio continua a volare basso parlando solo di qualificazione ai playoff ma è inevitabile stia cucinando qualcosa di più grande. 

Fortitudo 8,5: alzi la mano chi si aspettava la Effe come seconda forza del girone dietro Forlì al termine della stagione regolare. Dal coach agli acquisti americani finalmente azzeccati, dalla quasi imbattibilità interna ai colpi di reni esterni anche quando era durissima, da sorpresa lassù in alto a favorita per la vetta. Non più di 8,5 solo perché la stagione è ancora lontana dalla fine e un mano sul mercato doveva essere già stata messa. 

 

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