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Calcio

Bologna Champions League: aspettando i Reds di Balotelli (Settimo capitolo con Video)- 13 apr

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Non era passata neanche una settimana da quando i ragazzi di Lopez erano tornati dal Santiago Bernabeu che già si avvicinava una nuova, entusiasmante sfida: i Reds di Brendan Rodgers e di Super Mario Balotelli. Pronti?

“È esattamente quello che temevo Mister”.
“Quelle lacrime avevano già detto tutto”.
Il responso del medico era stato spietato: stagione finita. Gli esami a cui era stato sottoposto Franco avevano evidenziato una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio destro, ancora quel ginocchio. La necessità o meno di una seconda operazione sarebbe stata valutata nei giorni seguenti ma quello che era chiaro fin da subito era che il Bologna aveva perso Franco nel momento clou della stagione. Ma il dispiacere di Diego e di tutto lo staff non si limitava alla perdita del calciatore Zuculini; sapevano che un infortunio del genere, specie se già successo in precedenza, poteva segnare la carriera di un calciatore in modo definitivo. Franco non si meritava questo, nessuno se lo meriterebbe, ma lui sicuramente meno di tutti. Vedendolo lottare e ringhiare in campo tutti si erano convinti che fosse indistruttibile, che nulla potesse fermarlo mai. Più che convinzione, forse, era una preghiera tacita e inconscia, una richiesta al Dio del pallone affinché il Bfc non dovesse mai farne a meno. Ma il Dio del pallone si era dimostrato spietato, ancora una volta, privando non solo gli uomini di Lopez del proprio leader, ma mettendo a rischio il futuro di un guerriero leale come pochi se ne vedono, decidendo di mettersi a giocare, ancora, con quel maledetto ginocchio. Gli auguro ogni bene, povero ragazzo, ma ora dobbiamo pensare al Liverpool, loro non ci aspettano, pensó Mister Lopez.
Per fortuna l’infortunio a Zuculini non era l’unica notizia dal campo, infatti il tecnico poteva tornare a contare su Mancosu e Krsticic, recuperati totalmente dai rispettivi guai fisici. Con Mimmo in fase di recupero dovremmo tornare a pieno regime entro un paio di allenamenti, perfetto. Carpi ormai è il passato, il Liverpool é il presente. Non possiamo, non dobbiamo lasciarli passare, non dobbiamo concedergli nemmeno un punto. 
Diego guardó l’orologio, è ora di andare. Uscì dal suo spogliatoio, entrò in quello dei ragazzi.
“Cosa sono quelle facce lunghe? Muovetevi dai, tra 5 minuti si inizia. Il Liverpool non si batte mica da solo”.
Chiuse la porta e si diresse verso il campo, con la pesantezza nel cuore e gli occhi lucidi.
In bocca al lupo, Franco.

 

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