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Calcio

Brasile 2014: Italia-Inghilterra 2-1: Le pagelle degli Azzurri – 15 giu

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SIRIGU 7: Sostituire un mostro sacro come Buffon nella prima gara di Coppa del Mondo sarebbe stato ostico anche per il più smaliziato dei portieri. L’estremo difensore del Psg svolge il compito con calma olimpica e nervi di ghiaccio, ostentando sicurezza nelle uscite e neutralizzando le insidiosi staffilate dalla distanza dei vari Henderson, Welbeck, Barkley e Baines. Sul gol di Sturridge è del tutto esente da colpe. Crediamo che se fosse nato a Buenos Aires, ad Amsterdam o a Londra, probabilmente Salvatore questo Mondiale lo avrebbe disputato da titolare.

 

DARMIAN 7: É per distacco il migliore della difesa azzurra, dalla quale si stacca con assiduità e con una personalità sorprendente, che fa a cazzotti con il numero due scritto nella sua personale casella delle presenze in nazionale. Lo scatto con annesso missile terra-aria sul finire del primo tempo, arrivato tra il boccheggiare collettivo, è un tributo al suo compagno di club Alessio Cerci, quest’oggi in panchina.

 

BARZAGLI 6,5: Paletta scava buche a gogò, lui fa di tutto per riempirle di sabbia, manco i due fossero sulla spiaggia di Copacabana anziché nell’amazzonica città di Manaus. Il fiesolano classe ’81, uno dei quattro moschettieri  reduci da Germania 2006, ricorda all’Italia dei play-maker che i movimenti di un buon difensore valgono quanto il destro vellutato di un regista.

 

PALETTA 5: I suoi primi quarantacinque minuti somigliano ad un mix tra un cortometraggio di Alfred Hitchcock ed una pellicola di Dario Argento. Nell’ordine: confeziona appena fuori dall’area un regalo natalizio a Welbeck, il quale ringrazia ma educatamente non scarta; al 23′ si fa uccellare nuovamente dall’attaccante dello United, che taglia l’area azzurra come fa il grissino con il celebre tonno in scatola; dulcis in fundo, schiaccia un pisolino consentendo a Sturridge di appoggiare in rete il pallone dell’1-1. Evita il 4 in pagella grazie ad una ripresa senza infamia.

 

CHIELLINI 5,5: Che non è un terzino lo si vede e neanche poco. Spaesato in copertura, pachidermico in fase di spinta; fase, peraltro, che ben presto lo stopper juventino decide (saggiamente?) di disertare. Rialza la testa solo quando Sterling e soci, dopo avergliela fatta girare quasi ininterrottamente per un tempo e mezzo, cominciano a tirare il fiato. Certo, Chiello ha l’attenuante di giocare in un ruolo non (più) suo, ma anche il grosso demerito di non bilanciare tale handicap con la sua pur consistente esperienza. E dire che è il quarto azzurro con più presenze in nazionale tra i ventitré convocati.

 

PIRLO 7: Il velo in occasione dell’1-0 di Marchisio è la prova vivente che il campione sa spaccare in due una gara persino senza toccare la sfera. Il corridoio che inventa per smarcare Balotelli profuma di Stargate, mentre la punizione che scheggia la traversa è un guanto di sfida alle leggi della fisica. Altro che Verratti: il vero condottiero della squadra rimane lui.

 

DE ROSSI 6: Asfissiare un cliente del calibro di Wayne Rooney non è affatto una passeggiata. Daniele non solo riesce a limitare gli acuti dell’ex golden-boy di Liverpool, ma risulta prezioso anche quando occorre far ripartire l’azione dalle retrovie. Meno brillante nel secondo tempo, ma è l’intero reparto a calare.

 

VERRATTI 5,5: Soffre più del previsto e non illumina il gioco come avrebbe dovuto e voluto. L’impressione è che finisca fagocitato dall’ombra di Pirlo, del quale dovrebbe fungere da alter ego nella scacchiera prandelliana. A dispetto delle sue ventuno primavere non risparmia la grinta nemmeno al cospetto di un certo Steven Gerrard.

Dal 57′ THIAGO MOTTA 6: Dà manforte a De Rossi e si alterna a Pirlo nel far rifiatare la squadra nei minuti di maggiore sofferenza. Quadratissimo.

 

MARCHISIO 6,5: Meno pimpante del suo contraltare Candreva ma altrettanto decisivo. Con un colpo da biliardo indovina la traiettoria che porta i suoi in vantaggio per la prima volta in questo Mondiale. Intelligente l’assist in occasione del legno centrato da Candreva, così come le sue azioni di disturbo sull’esterno.

 

CANDREVA 7: Verve e qualità abbondano nell’esterno della Lazio, velenosissima spina nel fianco mancino inglese. Tira, corre, ripiega e crossa, meritando ben più del palo pieno colpito alla destra di Hart dopo una bella finta ad ingannare il diretto marcatore. Si rifà al 50′, quando confeziona con il contagiri il cross che Balotelli deve soltanto spingere nel sacco. Impeccabile l’intesa con Darmian.

Dal 79′ PAROLO s.v.

 

BALOTELLI 6,5: Hodgson gli riserva un trattamento speciale, imbrigliandolo nella gabbia forgiata ad hoc dai suoi centrali. Balo, però, non ci sta e con il trascorrere dei minuti strappa con le unghie e con i denti qualche centimetro che, allo scadere della prima frazione di gioco, per poco non riesce a sfruttare, estraendo dal cilindro una palombella neutralizzata sulla linea di porta. Sempre ottimo il gioco di sponda per gli accorrenti centrocampisti. Il suo tredicesimo sigillo in nazionale coincide con il primo acuto azzurro a Brasile 2014.

Dal 73′ IMMOBILE 5: Con lui in campo si cambia musica. In negativo, però. Attacca gli spazi in maniera del tutto infruttuosa, spreca due contropiedi (di cui uno a tu per tu con Cahill, che è tutto è fuorché un centometrista) e sottoscrive un indisponente abbonamento con l’offside. Rimandato.

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