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Il Resto del Carlino – Bologna, Mihajlovic in udienza da Papa Francesco

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fonte immagine: Sara Melotti / 1000cuorirossoblu


Sinisa lotta, lotta per la salvezza. Lo fa innanzitutto per il Bologna, con cui domenica ha trovato tre fondamentali reti che hanno sancito l’inizio del percorso verso la salvezza nel girone di ritorno. Un percorso partito da Parma con un secco 0-3. Il percorso dell’altra salvezza, quella ultraterrena.

Un percorso cominciato diversi anni fa, quando Sinisa, come lui stesso ha raccontato scoppiò in lacrime durante il pellegrinaggio a Medjugorie. Il tecnico rossoblù nel 2009 raccontò: “Io mi reputo una persona dura, ma a Medjugorie non smettevo di piangere”.
Lacrime che Sinisa avrà versato anche lunedì, quando a Roma, in compagnia della moglie Arianna, è stato ricevuto in udienza privata in Vaticano da Papa Francesco. L’incontro avrà certamente fatto versare le lacrime a Sinisa, che ha imparato a piangere e a esprimere le sue emozioni per sua ammissione, solo di recente. Un pianto, ben noto, che poco più di un anno fa lo ha visto protagonista nella sala stampa di Casteldebole, quando ha capito che la sua battaglia contro la leucemia era finita.

L’incontro col Papa rimarrà però “nella storia” anche per altri due motivi. L’udienza privata di Sinisa sana una situazione storicamente molto complicata tra i tecnici rossoblù e il Santo Padre. Il primo incrocio mancato è quello del 1997. Alla vigilia di un Roma-Bologna, la squadra rossoblù arriva a Roma, la prima tappa, programmata da mesi, è quella che porterà la squadra dall’aeroporto di Fiumicino fino in Vaticano. A far saltare l’incontro col Santo Padre non fu un evento casuale, ma l’allora tecnico rossoblù Renzo Ulivieri che fece dirigere il pullman della squadra direttamente in ritiro, provocando ovviamente un forte senso di costernazione nel presidente Gazzoni.
Non è un unicum però. Vent’anni più tardi è Roberto Donadoni a mancare l’appuntamento col Papa. Già, perché nel 2017, il Papa in visita a Bologna deve far tappa presso lo Stadio Dall’Ara. In prima fila c’è tutta la squadra e la dirigenza rossoblù al completo, meno che il tecnico.
Ora ci ha pensato Mihajlovic, che dopo aver pensato alla sua salvezza ultraterrena da ieri a Casteldebole lavora su obbiettivi più “terreni” ed immediati: la sfida col Benevento dell’ex tecnico rossoblù Pippo Inzaghi, per continuare il percorso verso la salvezza, quella dalla retrocessione in Serie B.

 

 

Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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