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Juan Manuel Cruz, la carriera del figlio d’arte cominciata a 17 anni

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fonte immagine: infobae.com


Non è una storia come le altre. Quella di Juan Manuel Cruz, figlio del Jardinero Julio Ricardo Cruz, è una carriera calcistica molto recente, a dispetto dei suoi 21 anni. La carriera del figlio dell’ex centravanti rossoblù è cominciata solo 4 anni fa, quando Juan Manuel decise di partecipare ad un provino per il Banfield, la squadra che lanciò il papà nel 1993.
Figlio d’arte, ma senza l’ossessione di giocare a calcio. Ha cominciato a giocare seriamente dunque solo nel 2017. Un’esperienza decisamente diversa rispetto ad altri figli d’arte nel nostro calcio, come il Cholito Simeone o Federico Chiesa.

La scorsa notte per Juan è arrivato anche l’esordio con El Taladro. Ma facciamo un passo indietro. Juan Manuel è nato in Argentina nel luglio 1999, e qualche mese più tardi lui e sua madre hanno raggiunto papà Julio in Europa, a Rotterdam. Dall’Olanda è Cruz si è poi trasferito a Bologna e poi all’Inter.

È proprio alla scuola calcio della società nerazzurra che il “Jardinerito” ha dato i primi veri calci al pallone. Imparando a giocare nelle giovanili del club milanese, dove Julio Ricardo in 6 stagioni ha vinto ben 8 trofei. Nel 2010, al rientro in Argentina di Julio e famiglia, dopo l’addio al calcio giocato, Juan Manuel ha lasciato il calcio per dedicarsi agli studi.
La sua adolescenza è dunque trascorsa tra libri, lontano dall’ambiente del calcio. I genitori hanno investito tanto sulla sua formazione, mandandolo prima al collegio di San Jorge de Quilmes e poi alla Universidad Catolica Argentina per diventare “contador”, insomma studiare Economia.

Ad Infobae, testata argentina, si era confessato nel 2019, confidando nell’intervista che, nonostante fosse cresciuto lontano dal calcio avrebbe sempre voluto giocare a calcio, come il padre.
Nel 2017 dunque ha cominciato a giocare con la terza formazione del Banfield, in quinta divisione argentina, totalmente all’oscuro di ciò che era l’ambiente del calcio a livello professionistico, avendo fatto solo la scuola calcio in Italia: “Non sapevo come fosse l’ambiente del calcio qui. Non mi ero mai allenato, non ero mai stato in un club e per dire la verità mi ha stupito positivamente. Mi è piaciuto molto e ora mi trovo bene con i miei compagni”.

Tra le curiosità di questa sua nuova vita da calciatore, Juan Manuel ha raccontato anche di come sia rimasto sorpreso da quanto fosse conosciuto Julio, suo padre: “All’inizio non ero consapevole di chi fosse mio padre – ha detto Juan Manuel a Infobae nel 2019 – ma quando ha cominciato a venire alle partite, tutti lo riconoscevano, allora ho cominciato a rendermene contro”. Juan però non ha mai chiesto un aiuto al padre e non vuole tutt’ora nient’altro che consigli, visto che condivide col papà anche la posizione: “Non ho mai sentito alcuna pressione. Ho sempre detto a mio padre che non volevo alcun aiuto. Voglio fare la mia carriera – e poi – Mio padre mi consiglia come prepararmi per andare in campo, quali movimenti fare. E io lo ascolto, perché lui conosce il calcio”.

Come detto, Juan Manuel condivide con Julio Ricardo anche la posizione: centrodelantero, centravanti insomma, el Jardinerito si sente un attaccante, ha sempre avuto voglia di fare l’attaccante: “Mi è sempre piaciuto giocare come numero 9. Non so quali siano le mie qualità, ma mi è sempre piaciuta quella posizione: tenere palla, fare sponda, e fare gol, insomma tutto dell’attaccante”.
La sua estraneità al calcio, anche quando era il papà a giocare l’ha confermata sempre a Infobae. Nel 2019, alla guida del Banfield c’era Hernan Crespo (reduce oggi dalla vittoria della Copa Sudamericana con il Defensa y Justicia, e passato alla guida del San Paolo, in Brasile), ex calcatore dell’Inter e ovviamente anche ex compagno di Cruz proprio in nerazzurro, ma Juan Manuel conferma di non aver mai conosciuto el Valdanito prima del suo arrivo al Banfield: “Mi chiedono sempre se conosco Crespo. Mi ricordo che quando ero bambino andavo al campo a vedere gli allenamenti di mio padre e c’era anche Hernan, ma non ci ho mai parlato”.

E così è stato, nessun aiuto e nessun trattamento di favore. Juan Manuel fino all’altra notte ha continuato ad allenarsi senza raggiungere la prima squadra, il suo sogno (parlava così appena due anni fa: “Io aspiro a quel che tutti i calciatori sognano, giocare in prima squadra e consacrarmi”), realizzatosi infine domenica contro il Lanus, e in un Banfield profondamente cambiato. Dopo Crespo il Banfield ha visto il terzo ritorno al Taladro del suo totem Julio Falcioni, e oggi a far esordire el Jardinerito ci ha pensato invece Javier Sanguinetti.

Insomma, Buena Suerte Juan Manuel!

 

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