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Arnautovic dal dischetto: il Bologna passa al Picco

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Una partita destinata al pareggio, prende nel finale la via delle Due Torri: il Bologna riscatta la sconfitta casalinga col Venezia vincendo di misura grazie al rigore di Arnautovic, che si guadagna il tiro dal dischetto e lo realizza. Per Mihajlovic tre punti d’oro, che cancellano la delusione di domenica scorsa e fanno affrontare con più sollievo la doppia sfida casalinga contro Roma e Fiorentina, attese al Dall’Ara tra mercoledì e domenica.

Formazioni Sinisa Mihajlovic opta per la continuità: in campo lo stesso 3-5-2 di domenica scorsa, a destra confermato Orsolini. Thiago Motta risponde col 4-3-3: Provedel tra i pali, Nikolau al centro della difesa assieme ad Erlic, Amian e Reca sugli esterni bassi. A centrocampo Maggiore, Kovalenko e Bastoni, davanti l’assente Verde viene sostituito da Strelec, che assieme ad Antiste dà manforte alla boa Nzola, nemico pubblico numero uno per la difesa rossoblù

Primo Tempo. Almeno seimila gli spettatori presenti al Picco, cinquecento circa da Bologna. Prima del fischio inizio viene premiata  la giovane afghana Rhila Saya, nel contesto della battaglia sostenuta dal club spezzino contro la violenza sulle donne (giocatori che scendono in campo con la scritta #WeForShe). L’inno “Non siete soli”, molto partecipato dal pubblico dagli spalti, accompagna l’ingresso in campo delle squadre, costrette a giocare in condizioni climatiche estreme, per via di un’inedita alternanza sole-grandine: bella la sfida sugli spalti, dove ad una Curva Ferrovia davvero calda, si unisce un settore ospite altrettanto vivace. Spezia in campo con la tradizionale maglia bianca, Bologna che risponde con l’ormai abituale giallo da trasferta. Ritmo subito alto, il campo ristretto non concede tregue: su calcio d’angolo c’è la prima occasione dei padroni di casa, con Amian che di testa non prende bene la mira. Bologna che pareggia subito il conto dei corner, con Orsolini che impegna direttamente Provedel. Di Maggiore il primo tiro in porta del match, facile preda di Skorupski. La prima occasione degna di nota, per la squadra rossoblù, capita sui piedi di Arnautovic, ma la sua iniziativa viene fermato dal palo (non sarà l’ultima volta). Al 18esimo c’è l’occasione più importante per i padroni di casa: Nzola serve Strelec, che si fa fermare da Skorupski in uscita. Poco dopo, una discesa di Reca fa venire i brividi alla difesa rossoblù, che comincia a scricchiolare. A metà primo tempo l’equilibrio regna sovrano. Al 25esimo si crea un buco a centrocampo, Kovalenko s’inserisce nella prateria e prova il tiro, che va fuori. Meglio lo Spezia in questo frammento di partita: Bologna che sonnecchia, e torna a farsi vedere dalle parti di Provedel solo nel finale di tempo: prima con Barrow, che prende il palo a botta sicura, poi con Arnautovic, che dribblato un difensore non riesce a superare il portiere spezzino. Sono gli ultimi fuochi di un prima frazione confusa, che fatica a trovare un padrone definitivo: all’intervallo il risultato è 0-0.

Secondo Tempo. Comincia meglio il Bologna, che costringe lo Spezia nella sua metà campo: Orsolini inaugura la fiera del tiro, Provedel risponde presente. Dall’altra parte ci prova Amian, con un destro insidioso che trova sulla sua strada la mano provvidenziale di Skorupski; la partita s’accende, le occasioni si moltiplicano da una parte e dall’altra. Motta dà il via alla giostra dei cambi con una tripla sostituzione: escono Antiste, Reca e Strelec, dentro Colley, Sala e Salcedo. Mihajlovic come da copione lascia la prima mossa all’avversario, confermando almeno fino all’ora di gioco la fiducia all’undici di partenza. Sui piedi di Barrow arriva poi un’occasione d’oro: Arnautovic perde il tempo del tiro, la palla arriva a Musa che col piattone la manda fuori di pochissimo. Ancora l’attaccante gambiano prova ad impensierire Provedel, ma il tiro è centrale. Bologna che aumenta la pressione, lo Spezia sembra calare alla distanza. Medel salva tutto su Nzola, la partita vive di scossoni improvvisi. Anche Svanberg entra nella lista dei tiratori, col suo destro a giro che fa venire i brividi al pubblico spezzino, impegnato in una coreografica sciarpata. Al 75esimo Sinisa pareggia il conto dei cambi: entrano Sansone, Vignato e Skov Olsen per Barrow, Svanberg e Orsolini. Motta esaurisce le cartucce, gettando nella mischia Ferrer e Agudelo, per Kovalenko e Amian. I nuovi entrati rossoblù provano ad impensierire Provedel: Vignato per Sansone, il tiro però è debole e centrale. La morale della favola è chiara: a questo punto, solo un episodio può deciderla. E l’episodio arriva: Dominguez si guadagna una punizione, il tiro di Arnautovic sbatte sul braccio di Nzola, l’arbitro indica il dischetto. Proprio Marko dagli undici metri sotto la Ferrovia, Provedel intuisce la traiettoria ma non ci arriva: l’attaccante austriaco corre ad abbracciare il tecnico, Bologna che passa in vantaggio a cinque minuti dalla fine. Mihajlovic vuole difendere il vantaggio e fortifica la difesa mettendo Bonifazi al posto di uno zoppicante Dominguez. Gli animi si scaldano nel finale: cartellino giallo per Arnautovic, che pareggia il conto delle ammonizioni (Reca nel primo tempo) e lascia il posto ad Mbaye. Il bunker rossoblù resiste: al Picco, passano gli uomini di Mihajlovic.

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