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Il sinistro magico di Sinisa: la tripletta su punizione

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crediti immagine: Damiano Fiorentini - 1000 Cuori Rossoblu


«Sarò presuntuoso, ma nessuno le calciava come me. Chiedetelo ai portieri, decidevo all’ultimo passo della rincorsa dove tirare. Ancora oggi a 50 anni tolgo la ragnatela dall’incrocio. Io e Pirlo abbiamo il record di gol in A, ma lui ha giocato più di me. Quanti hanno fatto tre gol su punizione in una gara come me?».

Così Mihajlovic in un’intervista alla Gazzetta[1] rispose a una domanda sui suoi calci di punizione, marchio di fabbrica del Sinisa calciatore. La convinzione nei propri mezzi e la consapevolezza di avere un talento enorme non gli sono mai mancati e una affermazione così altisonante era perfettamente in linea con la sua persona, ma in questo caso è impossibile contraddirlo. La peculiarità di Mihajlovic sui calci da fermo era quella di saper coniugare la precisione e la tecnica con una grande potenza sprigionata con il suo mancino: il suo raggio di tiro diventava così illimitato riuscendo a condizionare difese e portieri avversari in ogni occasione. Per queste sue caratteristiche trovare un paragone efficace è difficile, ma si potrebbe azzardare un ibrido tra la tecnica di Pirlo e la potenza di un altro ex terzino sinistro passato, per poco, in Italia, Roberto Carlos. Non è quindi un caso che Mihajlovic detenga due record in Serie A riguardanti questa specialità: con ventotto detiene insieme a Pirlo il record di realizzazioni totali e con tre il numero di punizioni trasformate in un unico match, Signori riuscì nella stessa impresa, ma due di queste furono indirette.
Quest’ultima impresa fu realizzata il 13 dicembre 1998. Mihajlovic, arrivato da pochi mesi alla Lazio, stava affrontando all’Olimpico la Sampdoria, sua ex squadra. I biancocelesti vinsero 5-2 e tra il ventiquattresimo e il cinquantaduesimo Sinisa realizzò la tripletta che indirizzò in maniera chiara la partita e le reti arrivarono da una distanza progressivamente maggiore. Soprattutto nella terza è possibile notare l’impressionante mix di potenza e precisione che lo caratterizzavano: nonostante fosse molto lontano dalla porta, riuscì a dare con il suo mancino un imparabile traiettoria a giro infilatasi tra il palo e Ferron, il portiere blucerchiato.
Il 13 dicembre 2022 ricorreva il ventiquattresimo anniversario di questa impresa, ma il ricordo è stato offuscato dal tweet di Mimun recitante «Forza Sinisa» e dalla paura insediatasi nei cuori di chi con affetto è stato, direttamente o indirettamente, legato a Mihajlovic. Tra i due 13 dicembre, però, noi preferiamo ricordare quello del 1998 quando Sinisa con il pallone tra i piedi viveva con gioia il suo sogno e con le sue punizioni faceva sognare generazioni di tifosi.

 

[1] Di Caro Andrea, “Mihajlovic fa 50: “Ho avuto e visto tutto: rivorrei solo mio padre””, La Gazzetta dello Sport, 20 febbraio 2019

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