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Corriere di Bologna – La partita di Arnautovic: la titolarità, Motta e Mourinho

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Damiano Fiorentini/1000cuorirossoblu.it

Come scritto nelle pagelle post-partita, Marko Arnautovic ha un filo conduttore in questa stagione con la Roma: fu infatti il 4 gennaio l’ultima partita da titolare in campionato proprio contro i giallorossi, prima della presenza di ieri sera. Ad inizio anno, la partita d’andata finì 1-0 per la squadra di casa, ma fece molto rumore l’infortunio all’attaccante austriaco, il primo di una serie maledetta in questo 2023: a quel tempo fu una lesione al piede destro a mettere fuorigioco Arna per più di un mese e a fare a spartiacque in una stagione che fino a quel momento lo vedeva come autentico trascinatore del Bologna.

4 mesi e 10 giorni dopo, ecco il 34enne austriaco tornare in campo dal primo minuto, proprio contro la Roma: Thiago sceglie di puntare su di lui, con Barrow e Orsolini, per scardinare una difesa la quale predilige la pressione forte sugli attaccanti avversari, e con una punta come Arnautovic un occhio di riguardo in più è d’obbligo, con meno probabilità di alzare la squadra difensivametne da parte dei difensori giallorossi. Detto, fatto: Motta ha ottenuto quello che voleva, e Marko ha lavorato per i compagni e con i compagni, con vari scambi sia con Dominguez che con Orsolini, innescati dall’austriaco per tentare di bucare Svilar. Anche in fase difensiva si è visto un giocatore che rincorre l’avversario, che cerca di aiutare la squadra e non dà nulla per scontato.

A specifica domanda sul suo numero 9, Motta preferisce elogiare il lavoro di tutta la squadra, confermando come abbia gradito il lavoro di tutta la squadra in ogni reparto, e non solo quello di Arnautovic. I due, anche al momento del cambio al 70esimo, non si sono scambiati convenevoli, con Marko che è uscito dal campo distante dalla posizione di Thiago, ma che a fine partita è tornato a prendersi l’abbraccio dei suoi tifosi che non hanno mai smesso di dimostrargli affetto anche in tutti questi mesi d’assenza. Diverso invece il rapporto avuto con Mourinho nell’incontro di ieri: sia prima che dopo la partita, il tecnico portoghese e l’attaccante Rossoblù si sono salutati affettuosamente, magari ricordando qualche aneddoto dei tempi andati. Arnautovic faceva parte dell’Inter vincitrice del famoso Triplete nel 2010, ma ai tempi era un giovane che aveva ancora molto da imparare: galeotti furono i ritardi dell’austriaco agli allenamenti, i quali li costarono un periodo fuori rosa; quando Arna volle dimostrare di aver imparato la lezione, si presentò al mattino presto ma per un allenamento che in realtà era pomeridiano, e così Mou gli regalò un orologio che Marko conserva ancora.

Ma è il momento di pensare all’attualità, la quale racconta di tre partite al termine di campionato, da disputare al massimo e con un Arnautovic alla ricerca della forma migliore: da un possibile problema post-Sassuolo, spazzato via da esami preventivi che lo hanno lanciato verso la titolarità di ieri, a una prestazione sintomo di voler chiudere al meglio una stagione che travagliata è dir poco.

Fonte – Alessandro Mossini, Corriere di Bologna

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