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Bologna, pensieri del giorno dopo

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Damiano Fiorentini/1000cuorirossoblu.it

Se in questa domenica inauguriamo “i pensieri del giorno dopo”, partiamo con una frase che calza a pennello: il giorno dopo è ancora meglio. Una rimonta di squadra, di cuore e di grinta quella del Bologna ieri sera, con un Sassuolo che non riesce a reggere l’urto dei Rossoblù che, nel secondo tempo, non avevo null’altro in mente se non la vittoria. Non sarebbe stato semplice partire con il piede sbagliato in quello che sarà un mese spartiacque per le ambizioni dei ragazzi di Thiago Motta, i quali alla prima occasione hanno, però, risposto presente per quanto riguarda le ambizioni di “zona alta”: 36 punti, Atalanta agganciata – con una partita in più – e quel sentore di dover dire ancora tanto in questo campionato.

I dettagli fanno la differenza 

Non sempre se finisci la prima frazione in svantaggio hai una reazione come quella di ieri sera, e quindi i rischi vanno limati ancor di più, come le finalizzazioni. L’errore sul primo vantaggio del Sassuolo è un errore di confidenza, forse fin troppa: il passaggio in verticale di Skorupski verso Freuler è un automatismo Mottiano della costruzione dal basso, ma il rischio porta guadagno? Difficile rispondere ora, dopo uno dei rari errori in costruzione che hanno portato uno svantaggio: quando la triangolazione funziona, spesso è il Bologna ad andare dall’altra parte, ed evidentemente il rischio è più che accettato. Brava la squadra ad avere subito una reazione: uno, due e poi arriva Zirkzee. Finito il giro sulle montagne russe? Macché. Volpato complica i piani dei Rossoblù. Si poteva fare di più? Forse no. A “tradire” il Bologna, se vogliamo dire così, è una scarsa concretezza per i primi 50 minuti, perché probabilmente non si sarebbe mai trovata in svantaggio, almeno per la seconda volta.

La rosa lunga serve, e si vede

Inevitabile partire da cosa cambia la partita: i cambi, con la trazione che diventa non offensiva, di più. Il Bologna dimostra perché può continuare a dire la sua e alla grande in questo campionato. Fabbian trova il terzo gol in Serie A; Ferguson fa semplicemente Ferguson; Saelemaekers si toglie un peso che aveva forse da troppo. Thiago e lo staff capiscono il momento della partita e attingono da una panchina dove forse si era lasciata un po’ troppo qualità dal primo minuto. Non è una novità, anzi, sta diventando sempre di più una costante: l’allenatore italo-brasiliano sembra voler cambiare la partita a suo piacimento, partendo con meno spinta per poi sprigionarla nella seconda parte di gara. Questa costante porta benefici? Le ultime due partite dicono di sì, forse qualche tifoso preferirebbe vederli sin dall’inizio. Ciò che conta, però, sono i tre punti e il ritorno alla vittoria in questo modo: aspettata, cercata e voluta. Ora arriverà il Lecce, che solo 24 ore prima aveva dimostrato lo stesso identico carattere ma in meno minuti, andando a prendersi tre punti pesantissimi al Via del Mare contro la Fiorentina: il Bologna ha ringraziato, ma ora non deve restituire il favore.

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