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Come gioca il Lecce di Roberto D’Aversa? La sorpresa della “zona salvezza”

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Fonte immagine: Anza e Marco Lezzi / US Lecce


A poco più di due mesi dal rocambolesco pareggio 1-1 del Via del Mare, Bologna e Lecce tornano ad incrociarsi. I salentini allenati da Roberto D’Aversa sfidano la squadra di Thiago Motta. Due delle maggiori sorprese del campionato in relazione alla posizione di classifica occupata da entrambi. Entrambe le squadre lottano per raggiungere i propri obiettivi più o meno ambiziosi: il Bologna l’Europa, il Lecce la salvezza.

Modulo e atteggiamento del Lecce

Il Lecce di Roberto D’Aversa, così come il Bologna di Thiago Motta, è una squadra che ama imporre il proprio gioco sull’avversario. La squadra salentina ha mostrato attitudine a dominare il campo ed è in grado anche di rilanciare l’azione in contropiede. Curiosamente, anche i giallorossi come il Bologna giocano con un 4-3-3 ibrido, con la mezzala sinistra impegnata tra le linee nella fase di possesso. A creare diversi grattacapi alle avversarie del Lecce nell’ultimo periodo è stata soprattutto la posizione del numero 10 Remi Oudin, che si muove perfettamente tra le linee di centrocampo e attacco.

L’abilità degli esterni

Non solo Oudin, Bologna e Lecce in comune hanno anche l’abilità di sfruttare l’abilità nell’uno contro uno e la velocità dei suoi esterni offensivi. La squadra salentina punta infatti sulle abilità di Banda e Almqvist per attaccare l’area di rigore avversario. I due esterni sono giocatori brevilinei dotati di capacità di creare superiorità numerica con il dribbling, attaccare il fondo per crossare per il centravanti, o tirare direttamente verso lo specchio della porta. Grande qualità anche nella posizione di attaccante centrale, dove Krstovic o Piccoli, entrambi dotati di ottima fisicità e tecnica, hanno abilità nel difendere e distribuire il gioco muovendosi incontro e lavorando di sponda per i compagni. A campo aperto, gli esterni leccesi sono molto abili ad attaccare gli spazi grazie alla loro abilità di puntare l’uomo possono essere clienti molto pericolosi per la difesa rossoblù.

Come attaccare il Lecce?

Molto della fase offensiva del Bologna passerà dall’abilità di Zirkzee di tirare fuori dall’area di rigore i difensori centrali del Lecce. Fisicamente, infatti, Baschirotto e Pongracic sono abbastanza abili nel marcare il centravanti avversario. L’italiano è forte nella marcatura a uomo, mentre l’ex Bundesliga ha velocità e capacità nel giocare d’anticipo sul riferimento centrale avversario. Negli spazi creati da Zirkzee centralmente dovranno essere molto bravi i centrocampisti rossoblù ad inserirsi. Sulle fasce, invece, gli esterni del Bologna avranno bisogno della spinta dei terzini per eludere i raddoppi delle mezzali e avere la meglio sui terzini del Lecce, tutti molto ben dotati dal punto di vista della velocità e difficilmente possono essere dribblati.

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