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RS – STADIO: “Bomber di categoria”: con Cacia il Bologna ha il migliore, ma può non bastare – 25 ago

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Sono noti con il nome poco lusinghiero di “bomber di categoria”, ovvero quei giocatori capaci di fare sfracelli in Serie B finendo però per rimanervi ancorati, trovandosi con le polveri bagnate in Serie A. Dove magari non è che disimparano a giocare, per carità, ma non riescono a risultare altrettanto efficaci: cambia il gioco, cambiano gli avversari, cambia qualcosa, quel qualcosa che finisce per consacrare certi bomber grandi attaccanti, però specialisti della seconda serie. Il Bologna, per puntare subito alla risalita in A, non ci ha pensato su due volte e si è affidato al migliore.
Daniele Cacia, 100 gol in carriera, 90 in Serie B, suo territorio di caccia preferito visto che – come ci ricorda oggi “Stadio” – in dieci stagioni è andato in doppia cifra in ben cinque occasioni. La stagione peggiore? Quella 2009-10, quando con la Reggina segnò la miseria di 4 gol. La migliore, invece, due anni fa: 24 reti, capocannoniere della B 2012-13, Verona trascinato di peso in A grazie ai gol di un bomber finalizzatore unico della manovra gialloblù, che con Jorginho, Halfredsson, Gomez e Rivas pensava principalmente a rifornirlo di palloni da sbattere in fondo al sacco. In Serie A, la scorsa stagione, Cacia non ha avuto fortuna, spinto ai margini della squadra dall’esplosione del redivivo Luca Toni, ma quest’anno a Bologna proverà a tornare a fare quel che sa fare meglio. A patto però di essere messo in condizione di farlo: nel Verona di due anni fa giocavano tutti per lui, rimane da vedere se i vari Casarini, Laribi, Pasi e Troianiello sapranno fare altrettanto. 
Anche perché se Cacia è lo specialista la concorrenza non è che sta a guardare, basta pensare alla coppia dello Spezia Ardemagni-Ebagua (100 gol in due in B) o a quella del Brescia Caracciolo-Corvia (addirittura oltre 130 le reti segnate in categoria) e soprattutto al fatto che al momento attuale dietro a Cacia a Bologna c’è il vuoto o quasi, con solo la giovane scommessa uruguaiana Betancourt. Un po’ poco. Cacia potrebbe non bastare per sognare in grande. 

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