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Bologna, le scelte di mercato dipendono dal futuro di Motta?

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000cuorirossoblu


Il Bologna continua ad essere operativo in questa sessione di mercato invernale. Dopo l’acquisto di Mihajlo Ilic, l’area tecnica rossoblù è al lavoro per portare alla corte di Thiago Motta un attaccante che possa essere la riserva di Zirkzee: in cima alla lista dei desideri a Casteldebole c’è tutt’ora Santiago Castro del Velez. Tuttavia, uno dei temi che tiene banco negli ultimi giorni sotto le due torri è proprio il futuro del tecnico italo-brasiliano. Se da un lato il pensiero di Motta (ovvero il “pensare solo al presente”) è comprensibile alla luce della fantastica stagione che sta vivendo il Bologna, dall’altro viene inevitabile chiedersi come stia operando la società in ottica mercato: in base alle scelte dell’allenatore oppure in base a quelle che sono le preferenze dell’area tecnica?

Il futuro di Motta sta condizionando il mercato?

Thiago Motta non ha ancora sciolto le riserve in merito a quello che sarà il suo prossimo futuro (e probabilmente non lo farà ancora per diverso tempo), per questo la domanda sorge spontanea: tutto ciò sta condizionando le scelte di mercato dell’area tecnica? A primo impatto la risposta sembrerebbe essere no. I nomi fatti da Thiago Motta alla società per il mercato di riparazione sono stati quelli di Kelvin Amian dello Spezia e Talles Magno del New York City (club di MLS), mentre la società ha in cima alla lista dei desideri Santiago Castro, attaccante classe 2004 del Velez, a proposito del quale Motta alcune settimane fa, in conferenza stampa, disse semplicemente «Non lo conosco»
L’operazione Castro pare essere quella più vicina alla conclusione, mentre restano sullo sfondo i nomi di Amian e Talles Magno, vuoi per i costi (circa tre milioni di euro per il terzino dello Spezia e 15 milioni di euro per l’attaccante brasiliano), vuoi perché probabilmente l’area tecnica ha altre preferenze. Tutt’al più il Bologna potrebbe provare a chiudere per Amian, ma solo a fronte di un’operazione in prestito con diritto di riscatto: il ragazzo ha Bologna in cima alla lista dei desideri ma l’affare potrebbe concludersi eventualmente solo negli ultimi giorni di mercato, come sottolineato pochi giorni fa dallo stesso ad Fenucci.
È evidente, quindi, che la società abbia bene in mente come operare a prescindere da quello che Motta deciderà di fare da giugno in avanti: questo significa avere chiaro il percorso da intraprendere a prescindere dall’allenatore, gli obiettivi e le modalità di crescita di questo club. 

Bologna, è Sartori l’uomo da blindare

Alla luce di quanto detto sopra, emerge chiaramente l’importanza di avere un dirigente capace come Giovanni Sartori, colui che sta rendendo possibile il salto di qualità tanto sognato dalla piazza.
Thiago Motta è il valore aggiunto di questa squadra e lo si è visto nel girone di andata, nel quale è stato capace di far rendere la squadra oltre le proprie potenzialità, ma se dovesse decidere di lasciare Bologna a giugno i tifosi rossoblù possono dormire sonni tranquilli. Finché Sartori sarà al comando dell’area tecnica di Casteldebole, il Bologna avrà sempre una garanzia di crescita sportiva. In fondo, a portare Motta sotto le due torri è stato proprio Sartori. 
Il futuro di Thiago, come detto, è ancora incerto e forse lo sarà ancora per un po’ poiché ci sono diversi fattori da considerare, come ad esempio il piazzamento finale della squadra, le prospettive di crescita dell’anno prossimo e, anche, quali club busseranno alla porta del tecnico italo-brasiliano. Motta non è un allenatore che si accontenta, né che sceglie con facilità (l’esempio del suo declino all’offerta del Napoli lo dimostra), per cui i nodi sono ancora tutti da sciogliere.
«Se ci sono novità, le saprete» è ormai la frase che viene ripetuta in ogni conferenza stampa dal tecnico del Bologna. 
Intanto, c’è ancora un girone di ritorno tutto da vivere.

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