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Il Semaforo Rosa – Una coppia ruggente

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Giulia Giacomelli

 

 

Ritrovo tra campioni

In occasioni come il Rally Legend che si è svolto ieri venerdì 14 ottobre nella splendida Location di San Marino, la Repubblica più antica la mondo, si ha la possibilità di incontrare icone che hanno scritto pagine di storia più o meno recente dei Rally nazionali e internazionali. Nell’edizione numero 20 della corsa tra i sali e scendi sanmarinesi si sono alternati a colpi di controsterzo da Kalle Rovampera, fresco campione del mondo e detentore del nuovo record di precocità nel vincere un Mondiale Rally, fino a Latvala suo Team Manager, Biasion unico italiano a prendersi la corona iridata nella competizione fuoristrada, ma anche Gustavo Trelles quattro volte campione del mondo oppure Markku Alen, leggenda finlandese. Non da meno sono state le macchine che sfilano lungo le vie dello Stato di San Marino, vere e proprie meraviglie, da quelle più recenti a quelle storiche che hanno segnato epoche. Tra tutti i partecipanti qualcuno che ha fatto qualcosa non solo di storico ma unico c’era eccome. Fabrizia Pons. Ex co-pilota di Michèle Mouton. Insieme sono state il solo equipaggio tutto al femminile a vincere alcuni Rally valido per il mondiale, e ad oggi ancora le uniche donne a riuscirci.

Regine tra curve e note

Di Rally validi per il mondiale insieme ne hanno vinti ben quattro. Il primo nel 1981, il Rally di Sanremo. Gli altri tutti nel 1982 anno magico per il duo tutto al femminile che si giocò il titolo fino all’ultima gara contro Walter Röhrl, storico pilota tedesco. In quella stagione Mouton-Pons vinsero i Rally del Portogallo, Dell’Acropoli in Grecia e quello in Brasile proiettandosi a pieno titolo nella lotta per la vittoria del campionato. All’ultima tappa però un problema alla trasmissione non gli permise di vincere il Rally della Costa D’Avorio e di conseguenza il titolo andò al bavarese. Insieme oltre al titolo di vicecampionesse del mondo hanno dato filo da torcere ai loro avversari anche nelle stagioni successive lottando costantemente per il podio e portandone a casa altri cinque con tre secondi posti e due terzi. Una coppia d’oro nel mondo dei fuoristrada a cui è mancato solo il titolo, ma che oggi sono la dimostrazione che con determinazione e tenacia si può raggiungere qualsiasi traguardo, anche giocarsela alla pari su terreni impervi e campionati lunghi quasi 1000 km e con un numero di speciali molto superiore a quanto richiesto oggi ai rallisti. Ma come ci ha confessato la stessa Fabrizia, le due epoche non sono paragonabili, sono semplicemente cose diverse.

Coppia d’Assi

Anche prese individualmente le due ralliste hanno tanto altro da raccontare oltre i Mondiali Rally. Fabrizia si è avvicinata subito al mondo del fuoristrada. Iniziò con le moto da cross dove corse per cinque anni per poi passare alle quattro ruote dopo un bruttissimo incidente. Da lì ha iniziato una carriera come navigatrice eccelsa e ricca di soddisfazioni. Oltre le sopracitate Fabrizia ha avuto l’opportunità di gareggiare con Jutta Kleinschmidt nella Dakar dal 2003 al 2007 e con la quale nel 2005 è salita sul podio conquistando il terzo posto. Una vera e propria amante del fuoristrada capace di guidare i suoi piloti a vittorie e imprese che rimangono ancora oggi non solo nei libri di storia ma negli occhi di tutti gli amanti del brivido sterrato.

Michèle oltre alla parentesi con la collega italiana ha raggiunto un traguardo storico vincendo per due edizioni consecutive la Pikes Peak Internationa Hill Climb nel 1984 e nel 1985. Prima donna a riuscirci e a stabilire il record del tracciato. Ha preso parte anche alla 24h di Le Mans nel 1975 in un equipaggio tutto al femminile, dimostrando adattamento a più situazioni. Oggi veste ruoli istituzionali. È dirigente dal 2009 della Federazione Internazionale dell’Automobile e da quando esiste presiede la Commissione “Donne negli sport motoristici” della FIA. Da dietro un volante a dietro la scrivania si direbbe, ma quanto fatto nella sua carriera le da un prestigio unico anche nel ricoprire cariche ad oggi molto delicate.

Michèle Mouton nel 1985 durante la Pikes Peak vinta – Copyright: YouTube, hansport

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