Pallanuoto
De Akker, Pederielli: «Puntiamo a confermarci. Europa sogno che si avvera»
Il portiere della De Akker Bologna Matteo Pederielli racconta le ambizioni della squadra di Vecchi: confermarsi in Italia e fare bene in Europa
La De Akker attende di scoprire quelle che saranno le sue avversarie nel girone di qualificazione di EuroCup. Un risultato storico per il club rossoblù, che solo al suo terzo anno di partecipazione alla serie A1 maschile ha alzato drasticamente la propria asticella, arrivando nel giro di due stagioni prima alla salvezza poi alla qualificazione alla Coppa europea “cadetta”. Matteo Pederielli, da tre anni impegnato a difendere i pali della De Akker, è insieme a Milakovic e capitan Cocchi l’unico profilo che, a partire dalla serie A1, è ancora stabile in prima squadra. Ha visto la squadra cambiare, vivendo momenti storici per società e città come la salvezza e la qualificazione all’Europa. Il portiere ha commentato la stagione alle porte, che porterà con sé diverse novità: oltre all’Europa che la De Akker si appresta ad affrontare, c’è anche il campionato di serie A1, che tornerà alla sua formula originale.
Pederielli: «La De Akker vuole confermarsi»
Matteo, la De Akker quest’anno avrà un doppio impegno molto importante da onorare, dato che giocherà sia in Italia che in Europa. Quali obiettivi vi siete prefissati?
«Quest’anno puntiamo a riconfermarci, un risultato assolutamente non facile visto il livello delle squadre che lottano per la parte alta della classifica. Ci piacerebbe riuscire ad arrivare nuovamente tra le prime 8 del campionato, un traguardo che per una società relativamente giovane come la nostra sarebbe importantissimo. Parallelamente abbiamo anche l’obbiettivo di passare al prossimo turno di Eurocup, una competizione che a Bologna nessuna squadra di pallanuoto ha mai affrontato. Questo impegno ci toglierà sicuramente energia sia fisiche e mentali, ma che ci darà parecchi stimoli e ci farà crescere sotto tanti punti di vista».
L’Europa
La novità più significativa di quest’anno, senza dubbio, sarà appunto la partecipazione all’EuroCup. Quello della De Akker l’anno scorso è stato un percorso che difficilmente Pederielli e compagni dimenticheranno. La sconfitta in casa col Posillipo, il ricorso, la partita rigiocata, la salvezza anticipata, i playoff contro Trieste… Una serie di eventi che sono valsi il premio più bello, l’EuroCup. Un traguardo che mai nessuna squadra di Bologna era riuscita a raggiungere.
EuroCup: come suona questa parola, dopo tutto quello che avete affrontato lo scorso anno?
«Sicuramente mi sento di ringraziare tutti i ragazzi che hanno reso questo miracolo possibile. Siamo riusciti a realizzare quello che ad inizio stagione era assolutamente un sogno. Abbiamo passato momenti di difficoltà durante la stagione, rischiando addirittura di dover passare dai playout, ma la società non ha smesso di credere in noi e siamo riusciti a raggiungere un traguardo storico, battendo squadre con molto più budget di noi e con giocatori di spessore internazionale. Il 16 settembre ci sarà il sorteggio che ci rivelerà i nomi delle nostre avversarie al primo turno di Eurocup. Noi stiamo lavorando sodo per farci trovare pronti ed essere all’altezza di una competizione così importante».
Quest’anno ci saranno tanti nuovi protagonisti, un gruppo molto giovane accanto a uno più esperto. Come hai visto la squadra cambiare in questo triennio?
«La squadra ha cambiato parecchi giocatori negli anni. La De Akker è una società che non vuole essere una meteora nel panorama pallanuotistico ma vuole diventare un punto di riferimento nel nord Italia e anno dopo anno cerca di migliorarsi facendo i conti con le proprie possibilità, senza mai fare il passo più lungo della gamba. La partecipazione ad una competizione europea ha richiesto alla società uno sforzo economico importante. Quest’anno sono arrivati giocatori di caratura internazionale come Gallo e Abramson ma anche giovani interessanti con esperienza europea. Si sta creando un bel gruppo, lavoriamo bene insieme. Da emiliano sono molto orgoglioso di rappresentare questa squadra in Italia ed in Europa: cercherò di trasmettere questo attaccamento anche ai nuovi arrivati».
Il campionato della De Akker, Pederielli: «Nella formula classica meno pressione»
Si torna alla vecchia formula. Un vantaggio o uno svantaggio per voi, che lo scorso anno siete riusciti a ottenere la salvezza con larghissimo anticipo?
«Il ritorno alla formula classica, ovvero con il girone unico, rende il torneo più equo per tutti. Questa organizzazione permette di azzerare alibi e polemiche permettendo ad ogni squadra di giocarsi qualsiasi obbiettivo fino all’ultima giornata. L’anno scorso la formula “nuova” ci ha premiati ma è una lotteria, in una manciata di punti potevi accedere ai playoff o ai playout. Preferisco di gran lunga la formula classica dove le squadre possono preparare le partite con meno pressione, soprattutto nelle prime partite del campionato. La società ha allestito una rosa più lunga rispetto a quella della scorsa stagione per affrontare le partite di campionato e i turni infrasettimanali di Coppa. Gli impegni sono tanti e tutti dobbiamo farci trovare pronti».
Il 13 ottobre si comincia contro i campioni in carica del Recco, interessati da una discreta “bufera” nel corso dell’estate. Uno stimolo per iniziare col piede giusto?
«Affrontare i campioni italiani in carica alla prima giornata, per giunta in trasferta, è un impegno sicuramente proibitivo, che però ci darà una settimana in più per prepararci fisicamente e migliorare il nostro gioco di squadra. Le successive tre partite saranno tutti scontri diretti, le partite casalinghe con Quinto e Ortigia, intervallate dalla difficilissima trasferta a Palermo. Abbiamo cambiato parecchi giocatori e sappiamo che ci vorrà tempo per trovare l’alchimia giusta, ma abbiamo in squadra vari punti di riferimento, come Cocchi, Luongo, Milakovic e Gallo, che sapranno guidare i più giovani. Il campionato è lungo e se riusciremo ad unire l’esperienza dei veterani all’entusiasmo dei giovani continueremo a toglierci molte soddisfazioni. Non vediamo l’ora di iniziare».
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