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Il ritorno dell’Imperatore

Jannik Sinner è pronto a tornare: a Roma inizierà una nuova fase della carriera del numero 1

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Jannik Sinner (© US Open)
Jannik Sinner (© US Open)

Nelle tenebre, finalmente è arrivato il raggio di Sole. E ha portato una luce chiara chiamata Sinner che ci eravamo quasi dimenticati, perché, nell’anarchia del mondo del tennis degli ultimi mesi, l’ordine pubblico ed il senso comune erano stati spazzati via. Niente paura, ecco che nel Far West torna lo sceriffo, anzi, l’Imperatore desideroso di riconquistare il suo trono. E fate attenzione, perché la geopolitica della pallina gialla sta per cambiare ancora una volta.

Il regno del caos

In questi mesi senza l’altoatesino, il mondo del tennis è stato più confusionario che mai. A partire dai risultati di Zverev, capace di portarsi a casa appena un titolo, e Alcaraz, titubante e tormentato dagli infortuni, si può già capire molto della stagione 2025. Poi ci sono stati i crolli di Nole e Medvedev, ancora a caccia del suo primo titolo in due anni, le picchiate di Draper e Mensik (dureranno?) ma anche gli alti e bassi di Rune. Capirci qualcosa? Impossibile. E, se da un lato lo spettacolo era sempre più imprevedibile, dall’altro serviva qualcuno che desse ordine, pace e stabilità al Nuovo Impero. Così, come il prescelto di Star Wars, ma con in mano una racchetta, Sinner sta per tornare diverso da prima, pur altrettanto determinato. L’appuntamento è sabato, Centrale di Roma, contro Navone o Cinà. Del siciliano bisognerebbe parlare molto di più: sarà il tema del Futuro azzurro. Avremo tempo, proprio come lui.

Le iconiche statue del Pietrangeli al Foro Italico (©: depositphotos)

Le iconiche statue del Pietrangeli al Foro Italico (©: depositphotos)

Jannik in battaglia

Dall’Australia a New York, da Shanghai a Torino, Jannik è stato l’autentico dominatore del circuito nell’ultimo anno e mezzo. La sospensione, accettata per evitare mali peggiori, può (e forse deve) essere discussa, ma alla fine Sinner ha fatto la scelta giusta di fronte alle opzioni sbagliate. Le regole non sono e non saranno mai perfette, e in questo primo esilio, proprio come Napoleone all’Elba, l’azzurro ha potuto capire di chi fidarsi e chi evitare. Lo ha detto lui stesso. Così come ha affermato di voler tornare a giocare per tutto il prossimo mese, senza fermarsi una settimana. Lo scopo è arrivare in forma a Parigi: non aspettatevi di vederlo regnare sulla Città Eterna. Ma questo sarà il primo passo di un rientro. Arriveranno le sconfitte, ma poi verranno superate dalle vittorie: due volte nella polvere, due volte sull’altar. E l’eredità del Re sarà quella giusta, dell’eroe, dell’uomo onesto. Un nome già conquistato, eppure da conquistare ancora, renderà doppia giustizia all’azzurro. Ci sei mancato, Jan.

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