Tennis
Jannik Sinner vince Bercy: da lunedì tornerà numero uno del mondo
Altra settimana, altro successo: l’azzurro arriva alle Finals da primo al mondo
E dopo un’altra grande settimana, proprio quando nessuno ci avrebbe creduto a causa de guai fisici di Vienna, Jannik Sinner torna ad essere il miglior giocatore del mondo. Lo fa, probabilmente, solo per un paio di settimane, anche perché alle Finals c’è un fardello pesantissimo da trattenere, pari a 1.500 punti. Ma intanto, con tre mesi e parecchi tornei in meno rispetto al rivale spagnolo, l’azzurro può suonare la carica fin dagli albori della prossima stagione.
La situazione in classifica
Già certo di essere la seconda forza alle ATP Finals, l’azzurro chiude la settimana parigina a 11.500 punti, 450 in più di Alcaraz. Ma, reduce dal disastro del 2024, Carlitos perderà appena 200 punti, l’equivalente di un successo nel girone. Dunque, per mantenere il primato, Jannik dovrebbe vincere a Torino da imbattuto, mentre l’iberico dovrebbe essere eliminato ai gironi. Difficile, difficilissimo, ma non impossibile, con le speranze dei tifosi azzurri che si aggrappano alla versione opaca del murciano vista contro Norrie. E, soprattutto, alla tendenza storica che ha di chiudere in calo le stagioni.
Jannik Sinner esulta, ATP Finals (© depositphotos)
Una prestazione maiuscola
Per la quarta volta nella storia, il 1000 parigino si conclude con un campione indiscusso e intoccabile. Dopo Federer nel 2011 e Djokovic (2014, 2019), infatti, nessuno aveva mai alzato il titolo senza perdere un set, raccogliendo la pesante eredità di due tra i migliori giocatori di sempre. O almeno, nessuno fino ad oggi. Nonostante le chiacchiere e le difficoltà della vigilia, frutto di una logorante campagna austriaca, il ragazzo di Sesto ha saputo ritrovare la freschezza fisica match dopo match, concludendo in crescendo con la demolizione di Zverev (6-0 6-1) e una finale senza troppi sussulti vinta ai danni di Auger-Aliassime (6-4 7-6).
I dubbi del caso
Per quanto le condizioni abbiano favorito Sinner, per cui, per i tifosi azzurri, non c’è male, va detto che i nuovi campi de La Defense hanno lasciato perplessi tutti. Il rallentamento della superficie, ritenuto eccessivo da tennisti e addetti ai lavori, ha reso un torneo tradizionalmente troppo rapido lentissimo. Alcaraz stesso ha dichiarato che a Monte Carlo, su terra rossa, la pallina si muove più rapidamente e, quantomeno dalle inquadrature proposte dalla regia, si evince che il modo in cui la pallina salta è innaturale per un cemento indoor. Per la prossima stagione sarà necessario trovare una via di mezzo, anche perché, dopo Vienna e Basilea e prima delle Finals, il salto è troppo evidente.
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