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Colpo grosso Fortitudo! Battuta la capolista Pistoia 75-67

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Foto di Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro

KIGILI FORTITUDO BOLOGNA – GIORGIO TESI GROUP PISTOIA 75-67 (14-16; 16-8; 24-18; 21-25)

 

Statistiche: 

Fortitudo: Biordi ne, Thornton 13, Aradori 15, Barbante 2, Panni 5, Paci, Fantinelli 13, Italiano 12, Cucci 10, Davis 5. All.Dalmonte

Pistoia: Della Rosa, Copeland 12, Greco ne, Saccaggi 2, Del Chiaro 12, Magro, Allinei ne, Pollone 11, Varnado 6, Wheatle 22. All.Brienza

 

Tiri liberi BO 1/15 PI 18/30

Tiri da 2 BO 20/38 PI 17/38

Tiri da 3 BO 8/24 PI 5/21

Rimbalzi BO 41 PI 38

Falli BO 24 PI 17

 

Arbitri: Vita, Martellosio, Coraggio

Quintetti inziali:

Fortitudo: Fantinelli, Thornton, Aradori, Cucci, Davis.

Pistoia: Saccaggi, Pollone, Varnado, Wheatle, Del Chiaro.

Al Madison di Bologna non si passa. Non ci riesce nemmeno la capolista Pistoia che deve arrendersi ad una Fortitudo battagliera capace di adattarsi al gioco difensivo avversario e non disperdere il vantaggio costruito ad inizio secondo tempo. Aradori e Thornton decisivi un tempo a testa mentre ad essere costante è l’attenzione e la pressione sugli attaccanti della formazione toscana, a più riprese molto poco concludenti.

L’esodo pistoiese che riempie tutto il settore ospiti permette di ingaggiare la sfida già durante il riscaldamento a suon di cori ai quali ovviamente non può sottrarsi il tifo biancoblu. Dagli spalti al campo, la tensione per il big match rimane alta così come il pressing difensivo. Riesce a farsene beffa Aradori che oltre l’arco, con una mano in faccia, sblocca la sfida dopo un minuto. Se l’atteggiamento iniziale della Kigili è probabilmente il migliore auspicabile, ecco che con lo scorrere del cronometro gli avversari trovano i varchi vincenti in area per mettersi in ritmo. Una partita comunque non dalle percentuali impeccabili nei primi 5′, 7-9, fisico che sovrasta la tecnica ed errori di lettura dei movimenti, fortitudini in particolare, a causare più di una palla persa. Serve un’altra tripla di Aradori a dare la scossa non tanto ai compagni ma a sé stesso, il quale raggiunge la doppia cifra a circa 3′ dalla fine del primo quarto. Nel frattempo, nell’area opposta, si mette in moto anche Weathle, andando a rendere ancora più pericoloso il pacchetto offensivo ospite. 14-16 alla fine dei primi 10′ di gioco. 

Si lotta con grinta e coraggio, attributi che non mancano a Fantinelli, bravo a farsi carico dell’attacco quasi in solitaria dal momento che il resto del roster non trova concretezza nei propri tentativi. Partita dalle tinte incerte ma leggermente pendente dal lato biancoblu dopo il +6 (22-16) e la stoppata scenica di Barbante nei primi 4’30” del secondo quarto. Pendenza rafforzata dal prolungarsi del digiuino a canestro della formazione toscana. Il timeout chiamato da coach Brienza non sortisce l’effetto sperato, anzi moltiplica le leggerezze dei suoi che sbagliano i fondamentali ed incappano in errori grossolani. Dal canto suo la Fortitudo avanza a rilento senza imprimere un ritmo che le permetta di scavare un gap significativo. Come pronosticabile trattandosi di Pistoia, diventano dunque le difese protagoniste dell’incontro. Quando il punteggio ospite torna a muoversi, dopo 7′, lo fa dalla lunetta innescando successivamente una serie di contropiedi frenetici dove si tira da una parte e dall’altra ma quasi nessuno ci prende. Basta infatti poco a Pistoia per ricucire fino a -2 (24-22) a 1′ dall’intervallo. Nuovamente fondamentale Wheatle per l’attacco biancorosso al qual ruba la scena soltanto Cucci che allo scadere segna la tripla del +6 e manda le squadre a riposo sul 30-24.

Fantinelli on fire non appena comincia il secondo tempo, due triple che galvanizzano anche i compagni di squadra (Thornton su tutti) e portano sul +10 la Fortitudo (38-28). Qualche corridoio difensivo lasciato incustodito è mascherato dalle percentuali dai 6,75 metri e da un attacco Kigili complessivamente frizzante anzi frizzantissimo più passano i minuti. Flusso biancoblu imperterritodistacco che aumenta fino a +15 (47-32) dopo 5′ nella ripresa. Solo Copeland è in grado di interromperlo, cercando di scuotere i suoi, nuovamente efficaci ma limitatamente alla propria area. Cerca una nuova inerzia la Fortitudo e la trova, in difesa recupera dei palloni pesantissimi e in attacco riallunga da tre con Italiano. 54-42 a 10′ dal termine.

La storia della partita non sembra affatto voler cambiare direzione; Pollone risponda a Thornton mentre Davis riesce ad inquinare le penetrazioni di Wheatle. Soluzioni inventate dai singoli e preferite a schemi costruiti. Seguendo questo filone Panni firma una tripla in volo difficile da concepire ma determinante nello stabilizzare il passivo sopra i 10 punti. 63-52 a metà quarto quarto, quando il parquet comincia ad assomigliare ad un ring tra falli contestati e nervosismo diffuso. Tra gli spintoni continua a farsi largo Davis sotto le plance, facendo anche il lavoro di Cucci fuori per 5 falli, ma anche lo stesso Pollone da tre.  Sul 65-58, a poco più di 4′ dalla fine, il punteggio si blocca per quasi due minuti, immobilizzando di fatto la gara. Quando Italiano torna a muoverlo l’urlo del Paladozza è liberatorio e suona come indizio all’epilogo della sfida anche perché concede il bis nell’incursione successiva. Pistoia dal canto suo fa un’immensa fatica a segnare su azione, Copeland escluso. Escluso perché sigla la tripla che può rimettere in gioco la posta quando si entra nell’ultimo minuto. Può ma resta potenziale, tra una palla persa ed altri giri in lunetta concessi alla Fortitudo e freddamente sfruttati, il cronometro è dalla parte dei biancoblu e scorre verso lo 0 senza che la squadra di Brienza possa farci più nulla. 75-67 finale, una vittoria che ferma la capolista e rilancia la Fortitudo, sempre più padrona del Paladozza. 

 

 

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