Fortitudo Bologna
La Effe da 0 a 100 – 10 dati di Roseto-Fortitudo
La Fortitudo tonfa a Roseto con una mesta prova difensiva e poche idee in attacco. Ecco 10 dati chiave della partita
Anno che inizia in perfetto stile Fortitudo: sfighe varie, accompagnate da qualche polemica e, perché no, da una sconfitta nella prima uscita stagionale contro la neopromossa Roseto. Detto che il campionato è lungo e si passeranno tempi peggiori (è bene aspettarselo, in caso contrario, halleluja), la Fortitudo avrà da rivedere, davanti e dietro, diversi aspetti del proprio gioco. Ecco 10 dati di Roseto-Fortitudo.
-2 – Il +/- di Della Rosa. Detto che parliamo di un giocatore d’esperienza che troverà modo di farsi conoscere e apprezzare in casa biancoblù, del pistoiese, tra la Supercoppa e la prima di campionato, si è vista sicuramente garra e voglia di fare, ma serve meno caos per essere utile alla causa.
0 – Tutto il tabellino di Guaiana. Dato ripreso dalla scorsa puntata della rubrica, vero, ma è possibile che il ragazzo che tanto bene si è comportato in preseason non meriti nemmeno un minuto, peraltro sul parquet che lui conosce meglio di tutti? Mah.
5 – Le triple di Mazzola. Preso per lungheggiare, nato per punire dall’arco, il 37enne ferrarese è stato MVP biancoblù della mesta uscita rosetana, mostrando di avere le spalle sufficientemente larghe da tenere in piedi baracca e burattini, per quanto possibile. Speriamo tenga.
5 bis – I punti di Sorokas. Passaggio a vuoto dell’esperto lituano, che vede il gioco muoversi intorno a sé senza riuscire ad inserirvisi veramente. Forse l’aria del Paladozza gli farà bene, ma il suo apporto quest’anno deve essere tanto, tanto di più.
Paulius Sorokas, in grande difficoltà contro Roseto (©Fortitudo Bologna)
8 – I falli subiti da Robinson, ai quali si aggiungono 11 assist e un bel +24 di valutazione. Dominanza pura per lui, autore di una prova maiuscola, bravo nel filare intorno alla difesa dell’Aquila una tela resistentissima.
15 – Le triple messe a segno da Roseto. Una vera e propria sparatoria, figlia anche della verve da cecchino tra le file abruzzesi, dove la Fortitudo ha tuttavia diverse responsabilità: l’abitudine dello scorso anno, di lasciar cadere nel cesto più o meno tutto quello che veniva lanciato dai 6,75, non può essere il leitmotiv anche di questa stagione.
18 – I minuti di Imbrò. La prima era andata malino, la seconda premia il 31enne siciliano, arrivato in corsa sul treno guidato da Caja. Valutazione di 17 con lui in campo, secondo miglior dato dietro a Moore, forza, forza.
Matteo Imbrò (©Fortitudo Bologna Pallacanestro)
27 – I punti concessi a Roseto nel primo quarto. Sarebbero tanti per chiunque, sono assolutamente troppi per una squadra dove, come si è detto e ridetto e stradetto, tanto passerà dalla resistenza nelle retrovie. Serve, anzi, urge aggiungere un altro strato di mattoni al muro.
36 (%) – La percentuale da 2 della Fortitudo. E va bene, si è detto che l’identità della squadra si baserà sulla difesa, ma servirà anche tirare meglio di così. Tanti, troppi errori che non possono essere sopperiti con una buona difesa che, a oggi, non può ancora definirsi tale.
42 – Gli anni di Daniele Cinciarini. Niente da fare, quando gioca contro la Effe l’ex Forlì si accende, e quando accade è difficile spegnerlo. 19 punti con l’80% da 3, il riassunto l’ha fatto Caja nel postpartita: se sei forte, lo sei a 20 anni come a 40. Fine.
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