Fortitudo Bologna
La Effe da 0 a 100 – 10 statistiche di Fortitudo-Torino
La Fortitudo supera nettamente Torino e si prepara all’impegnativa sfida in casa di Pistoia. 10 dati chiave del match coi piemontesi
Meno siamo, più convinciamo. Va bene, detta così è forse un pelo esagerata come affermazione, ma se la prestazione di martedì della Fortitudo contro Torino rivela qualcosa, certamente si può dire che questa squadra, di fame, ne ha parecchia. Sicuramente saranno anche ottime forchette all’All You Can Eat di crescentine, ma Fantinelli e compagni l’altra sera hanno mostrato, coralmente, che di attributi e voglia di sbattersi i biancoblù non difettano. Ecco a voi 10 statistiche della gara contro Torino, terminata 85-60.
10 dati di Fortitudo-Torino
0 – I minuti di Anumba. Dopo i 20″ a Cremona e gli 0 contro Verona, altra serata in panchina per l’ex Rimini, che deve ancora bagnare il proprio esordio al Paladozza. Cercando di capire se si tratti di scelta tecnica o necessità di tempo per l’inserimento nel gioco della Effe, l’arrivo di Simon resta ancora enigmatico per gran parte del mondo biancoblù. E la domanda diventa la seguente: quanto aspettare ancora?
1 – I rimbalzi che mancavano a Fantinelli per chiudere in tripla doppia. Gara totale del playmaker faentino, che regala al Paladozza un’altra serata di poesia in regia (10 assist), condita dalla bellezza di 12 punti e 9 rimbalzi. Ah, 7 falli subiti, e 4 rubate. Ciliegina sulla torta un buzzer degno dell’All Star Game a fine primo quarto, quando la tripla di Tortù sembrava aver permesso a Torino di chiudere il parziale in vantaggio. Il postino suona due volte; il Fante, invece, batte tre colpi.
5 – Gli assist di Della Rosa. Segnale di risalita del toscano, che esce dal campo con anche 2 triple messe a segno. Dopo la mesta uscita veronese il play può uscire dal campo soddisfatto, preparando la sfida contro la sua amata Pistoia in grande fiducia. Non totale, forse, ma tempo al tempo.
Gianluca Della Rosa (©Fortitudo Pallacanestro)
7 – I giocatori che hanno ruotato in Fortitudo. Va bene, il duo Gamberini-Braccio si è conquistato la bellezza di 2′ complessivi finali, ma per il resto della gara le rotazioni sono state risicatissime, peraltro con Moretti arrivato a fatica a 11′ di gioco. Partita in discesa nel finale, così da evitare patemi che per mancanza d’energie sarebbero potuti essere più scomodi di quanto effettivamente il campo ha detto, ma onore al merito di chi non ha praticamente mai scollato le scarpe dal parquet.
8 – I tiri segnati da 2 da Torino, su 35 presi. Dato impressionante se confrontato a quello della Fortitudo (22/36), specchio della solidissima gara difensiva che hanno offerto i biancoblù. Poi, certo, gli ospiti ci hanno anche messo il loro dalla lunga, col ventellante Teague che ha chiuso con 1/7 da 2 e 5/7 da 3, ma vedere Massone, tra i migliori elementi in gialloblù, chiudere con 0 punti (0/7 dal campo) non può proprio essere un caso.
Un duo straniero solidissimo
14 – I rimbalzi di Sorokas. I cartolai felsinei, d’ora in poi, dovranno aggiornare le proprie cartoline ritraenti le Torri, visto che da martedì sera ce n’è una terza in città: Paulius Sorokas. Il lituano fa una gara di sacrificio, segnando quando serve, ma soprattutto sacrificandosi dietro, prendendone (e dandone) a palate. Da insegnare a scuola di minibasket.
Paulius Sorokas (©Fortitudo Pallacanestro)
20 – I punti segnati da Torino nel secondo tempo. Un numero minuscolo, soprattutto se confrontato a quelli messi a segno dalla Effe negli stessi 20′, ben 49. 2 in più di quelli segnati sabato sera da Verona, vabbè. Si vincono anche le partite segnandone 55, ma chi si è mai lamentato di una gara portata a casa con 25 punti di vantaggio?
25 – I punti di Moore. Chiaro segnale ai detrattori che, dopo Verona, avevano insinuato che lo statunitense fosse troppo poco incisivo per il ruolo che ricopre. Serata da incorniciare, forse meno eroica di Milano, ma un vero e proprio manifesto srotolato in campo dove è scritto a caratteri cubitali “Dicevate?”. Esultanza hulkeggiante dopo una schiacciata in contropiede, rara esternazione di emozioni da parte dell’americano, che la dice lunga sulla sua contentezza. E se è contento lui, siam contenti tutti, stavolta.
Sarto-Guaiana, largo ai giovani
30 – Il plus/minus di Guaiana. Secondo dato migliore della squadra, 3 punti in meno del tuttofare Fantinelli (33), anche se con “soli” 8 punti all’attivo. Un errore delle statistiche? Assolutamente no, visto che il siciliano ha braccato per 33′ il malcapitato Allen, che dopo l’avvio esaltante ha dovuto fare i conti un 4 alto dieci centimetri in meno di lui, ma con 10 volte la sua voglia di sbattersi in difesa. Esce tra gli scroscianti applausi del pubblico, meritatissimi. Vero valore aggiunto.
100 – La percentuale di Sarto da 2. Va bene, non la migliore delle serate dalla lunga (3/10), ma abbiamo in mente un paio di tiri che non si sono trasformati in bombe per un mezzo centimetro di piede. Serata comunque solida per il veneziano, sempre più ago della bilancia di una Fortitudo ormai pazzamente innamorata di lui.
Vincenzo Guaiana (©Fortitudo Pallacanestro)
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