Fortitudo Bologna
La Effe da 0 a 100 – 10 statistiche di Rimini-Fortitudo
Altra sconfitta in esterna per la Fortitudo, che cade a Rimini nella terzultima giornata d’andata di serie A2
La Fortitudo cade per la sesta volta in trasferta, pagando un finale super di Rimini e un Ogden nella sua miglior versione. Prestazione positiva ma pur sempre priva di punti per la squadra di Caja, che senza il faro in regia Fantinelli e Moore, seppur in campo, a mezzo servizio dopo la lunga degenza. Insomma, la Fortitudo si ferma ma il campionato no, motivo per il quale, domenica, sarà importante come non mai tornare a muovere la classifica. Ecco 10 statistiche di Rimini-Fortitudo (83-68).
10 dati di Rimini-Fortitudo
1 – Le triple di Anumba. Va bene, iniziamo barando: una tripla non è di certo un dato degno di una collezione di migliori statistiche, perché il primo quarto dell’ex di turno di sponda biancoblù va oltre ai meri dati di fine gara. Cuore, gambe e muscoli potrebbe chiamarsi la prima canzone da trapper o jazzista o qualsivoglia genere musicale di Simon, nel caso in cui dovesse scegliere un’altra strada oltre al basket. Un inno alla fotta, ecco, in una partita che nei primi minuti tiene in pratica in piedi lui.
5 – Le partite giocate dalla Fortitudo nel giro di 18 giorni. Avellino, Livorno, Bergamo, Rimini e Ruvo di Puglia, domenica, una sfida che chiuderà un periodo incandescente per i biancoblù e soprattutto per gli autisti dell’Aquila, ai quali oramai impazzirà Maps, vista la mole di trasferte su e giù per lo Stivale. Mai panettone fu più meritato di così.
8 – Le squadre in classifica racchiuse in 4 punti. Pesaro, Brindisi, Cividale, Livorno, Verona, Rimini Avellino e… Fortitudo, che dopo aver accarezzato dolci sogni di gloria per l’approdo in vetta è ora alla ricerca d’ossigeno dopo un lungo tour de force. Poi, salire e scendere in questo girone è facile come stare sulle montagne russe, ma alla fine del girone d’andata mancano 2 partite e la qualificazione alla Coppa Italia, a oggi, è aperta come non mai.

La Fortitudo Bologna (©Fortitudo Pallacanestro)
Sorokas, ancora doppia doppia
12 – I rimbalzi di Sorokas. Per chi segue la rubrica, oramai è quasi abitudine citare il ragazzone di Kaunas tra i migliori in questa statistica. In sostanza quel che c’è di buono della sua scampagnata riminese, anche se, a onor del vero, chiude da terzo miglior marcatore dei suoi. Più cosà che così, ecco.
15 – I punti di distacco a fine gara. A dirla tutta, un divario un po’ troppo severo per quanto visto in campo sui 4 tempi, ma campo canta, anche se, a volte, un 5 farebbe meno male di un 4, anche se magari ti aspettavi un 6. Insufficienza resta, anche se le pagelle, in realtà, sono in larga parte sufficienti, o quasi.
16 – Le triple segnate da Rimini. Un sequel di Piovono polpette, peccato che le deliziose palle di carne si trasformino sul più bello in sfere a spicchi a purgare una Fortitudo in affanno dalla distanza più lunga. E quando entrano anche le sventolate impossibili, si sa, è complicato tirar su le spalle e non curarsi di loro perché il tempo scorre e il divario aumenta. Solita serata da tutto dentro avversario, come ogni trasferta che si rispetti, del resto.
Della Rosa, un nuovo leader in regia
16 bis – La valutazione di Della Rosa. Se la prende lui, in Romagna, la palma di migliore tra gli sconfitti, cosa che solitamente ai vinti fa piacere quanto la frase “troverai qualcuno migliore di me” quando il partner ti lascia per il migliore amico. Una magra consolazione, ecco. Alla fine la truppa la dirige lui, anche se per chi ha la bacchetta in mano non è sempre facile dirigere chi suona il violino con un archetto, chi con una lisca di pesce, chi con una forchetta.
Gianluca Della Rosa (©Fortitudo Pallacanestro)
17 – La percentuale al tiro di Imbrò. Dopo un rientro di quantità contro Bergamo, si torna su un canovaccio abbastanza conosciuto, anche se questa volta c’è l’alibi del ritorno dopo una lunga assenza. Insomma, deve ancora arrivare il giorno X del siciliano in Fortitudo, sperando che giunga il più presto possibile, vista la penuria di forze (soprattutto fresche) in campo.
18 – I minuti di Moore. Alla fine della fiera è quello che, tra chi si è rotto e chi era arrivato per sostituirlo, si rivela star meglio tra i due. Ne escono 9 punti, 5 rimbalzi, qualche sporadica fiammata che tutto sommato male non fa, per umore e fiducia. Anche se è chiaro, almeno adesso, che servirà un po’ di tempo per rendere il Robin di adesso nuovamente Batman.
29 – I punti di Ogden. Una bella maniera per mangiarsi le mani, tenendo conto, lo scorso anno, di chi arrivò per farne le veci. Poi, dire che sia nella miglior versione della sua vita, in terra romagnola, forse è esagerato: che quella contro la Fortitudo sia stata la sua miglior uscita stagionale, nella più classiche delle storie di ritorno di fiamma tra ex, è una certa verità.
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